Novità assoluta per gli azzurri la "nazionale,, cecoslovacca

Novità assoluta per gli azzurri la "nazionale,, cecoslovacca CRONACHE DELLO SPORT Novità assoluta per gli azzurri la "nazionale,, cecoslovacca Sconosciuto il valore dei nostri avversari, quasi tutti giovani Se forza maggiore non interviene ad impedirlo,, domenica torna alla ribalta degli auvenijnenfi di importanza, la nostra Squadra Nazionale. Ritorna, per allinearsi con un avversario che non conosce. Perchè questo è il fatto. A nulla serve che, nella nostra storia calcistica, la Cecoslovacchia figuri per quindici volte come avversaria degli Azzurri. Nessuna base, nessun elemento positivo di giudizio può fornire la circostanza che il calcio nostro abbia, anni fa, preso dimestichezza con Praga, coi calciatori boemi e slovacchi, collo Sparta, colio Sìavia, con Bratislava e via dicendo. Tutta roba del passalo: l'esperienza non può aiutare. Sono decorsi sei anni dall'ultimo nostro incontro colla Cecoslovacchia, e tredici dall'ultima nostra visita a Praga. E tutto è radicalmente cambiato nel frattempo in casa dei nostri avversari. Si sono verificate trasformazioni nell'organizzazione, e modificazioni perfin nella struttura e nella denominazione delle società. Nemmeno i famosi « Sokol >, che tanta parte avevano nella vita sportiva della Boemia e della Moravia esistono più. Il calcio, come ogni altra branca della attività sportiva della Cecoslovacchia, dipende ora direttamente dalle autorità governative, e le società si chiamano adesso Dynnmo, Lokomotiva, Ruda Hvezda (Stella Rossa). Tatran, Krilavlasti (Aeronautica), Slavoj. Il campionato nazionale, al quale sono ammesse quattordici squadre, è impostato su un girone solo, senza partite di andata e di ritorno. Battuti dagli ungheresi / nomi dei giuocatori che sono chiamati per l'occasione a rappresentare i colori del Paese, sono stati elencati e verranno di questi giorni ripetuti su tutti i giornali Ma allo sportivo italiano, essi non dicono gran che. Per il semplice fatto che i giuocatoft che portano questi nomi sono degli illustri sconosciuti: possono essere di grande valore, possono valer poco — nessun tecnico italiano li ha visti all'opera. Perchè mancano perfino i riferimenti indiretti. La Cecoslovacchia non ha più partecipato, da anni, a nessuna delle grandi manifestazioni calcistiche internazionali, come il Campionato del Mondo o le Olimpiadi. Dal 1949 non hanno più giuocato con Paesi siti al di qua della cortina di ferro. Chi volesse quindi dissertare sul valore tecnico di quelli che saranno domenica i nostri avversari, deve, per necessità di cose, basarsi su supposizioni, su ipotesi, su congetture: al massimo su informazioni indirette. A Budapest, i cèchi sono stati, non molto tempo fa, battuti nettamente da quei colossi del momento calcistico europeo che sono gli ungheresi: ma, nemmeno a farlo apposta, nessuno dei giuocatori cecoslovacchi di quella occasione, trova posto nella formazione attuale. La quale formazione consta prevalentemente di elementi giovani di età e di esperienza. Per farla breve: si conosce tutto della squadra italiana e poco o nulla di quella cecoslovacca. Sotto tanti aspetti, l'incontro è una grande incognita. La Coppa Internazionale A dare luogo al medesimo, è stato il torneo della Coppa Internazionale, una manifestazione che riunisce da anni le squadre nazionali d'Italia, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia e Svizzera, che fu vinta due volte dall'Italia ed una dall'Austria e che in altra fu interrotta dalla guerra prima della fine. Le gare per la presente edizione del torneo sono state ostacolate da difficoltà di ogni genere. Esse hanno avuto inizio precisamente cinque anni fa, nell'aprile del '48, e finora quindici soli degli incontri in programma sono stati disputati. L'Austria è il solo paese che li abbia giuocati tutti — otto — e la Cecoslovacchia e l'Italia sono appunto quelli che ne hanno svolto il minor numero — cinque — Quelli della Cecoslovacchia portano tutti la data del 1948 e 1949. Il programma del torneo deve giungere a svolgimento completo per il 31 dicembre del corrente anno: altrimenti, le partite non dispn tate vrrmnnn date nerip nerltate, vcrianno antejiejse.per^regolamento, alle Federazioni inadempienti. In testa alla classifica sta in questo momento l'Ungheria, con sette partite Idisputate, quattro vinte, unai„ r>77„ 1 pareggiata e due perse. L Un- gherta ha totalizzato nove pun-' ti, contro i sei dell'Italia ed i cinque della Cecoslovacchia: se il giorno 17 del prossimo maggio — inaugurazione del nuovo stadio romano — le riesce di battere gli Azzurri, la vittoria è definitivajnente sua. E' un ritorno auspicato, quello della Cecoslovacchia, alle grandi competizioni internazionali. Il Paese aveva un gran nome nel calcio mondiale prima dell'ultima guerra. Raggiunta l'indipendenza dall'Austria al termine della prima conflagrazione mondiale, non perse tempo nel mettere in piedi una Squadra Nazionale sua propria, e, nel 1920, in occasione delle sue prime uscite, andò diritta alla Finale del torneo delle Olimpiadi ad Anversa. Si impose subito, trattando da pari a pari coll'Vngheria, rivaleggiando coll'Austria. Per lunghi anni si parlò di Praga come di una delle tre università calcistiche danubiane — Vienna e Budapest erano le altre due — quelle che laurearono i migliori giuocatori d'Europa. Nomi come quelli del portiere Planicka. dei terzini Perner e Burger, dei mediani Kada, Kolenaty, Kostalek, degli attaccanti, Vanifc, Dvoracek, Janda, Nejedly, Puc non sono stati cancellati dagli anni, nella memoria degli sportivi: squadre come quelli dello Sparta e dello Slavia vengono citate ancor ora come esempio di stile e di potenza. Dettavano legge in ogni dove. Pochi Paesi possono vantare un passato calcistico così glorioso e brillante come la Cecoslovacchia. Appunto per questo, il suo ritorno alle competizioni internazionali desta una curiosità cosi viva. Vittorio Pozzo

Persone citate: Burger, Dvoracek, Janda, Moravia, Perner, Vittorio Pozzo