Il viaggio verso la libertà controllato dagli aerei
Il viaggio verso la libertà controllato dagli aerei LO SCAMBIO DEI PRIGIONIERI IN COREA Il viaggio verso la libertà controllato dagli aerei 745 comunisti cinesi fanno resistenza al ritorno in patria (Nostro servizio speciale) Pan Mun Jom, 15 aprile. iMngo la « Strada della Libertà >, che conduce i soldati alleati prigionieri, e in procinto di essere restituiti alle N. V. in base al recente accordo, verso il punto di scambio di Pan Sturi Jom sfilavano oggi ingenti convogli comunisti. Non erano i veicoli che portano gli alleati feriti o ammalati: erano invece autocarri di rifornimenti, che approfittavano della tregua concessa dall'aviazione alleata per raggiungere il fronte senza pericoli. I piloti della ricognizione alleata hanno riferito ohe le grandi strade delia Corea nord-occidentale brulicavano oggi di traffico lungo tutta la rotta che i convogli dei prigionieri dovranno seguire. I comunisti approfittano nei limiti del possibile della eccezionale €.vacanza>: non sembra loro vero di poter circolare di giorno, impunemente, su quelle stesse strade che di solito sono battute senza tregua dall'implacabile aviazione delle Nazioni Unite. Un ufficiale con il quale abbiamo parlato ci ha detto di avere avvistato quaranta autocarri comunisti a nord-ovest di Pyongyang, sulla strada costiera, altri quaranta sotto Pyongyang e un convoglio meno imponente fra Yonchon e Kunu. Rimane comunque in vigore l'ordine impartito dal comando aereo alleato, di sospendere ogni attacco al traffico fra la valle dello Yalu e la zona di Pan Mun Jom. II tenente gen. Glenn Bar- cus, comandante della quinta Squadra aerea, ha affermato che anche se i rossi traggono vantaggio dalla tregua per spostare rifornimenti al fronte, il quantitativo di questi rifornimenti non può essere tale da dare preoccupazioni. A mezzogiorno di mercoledì la ricognizione aerea ha avvistato e fotografato uno dei convogli che portano a Pan Mun Jom i prigionieri da riconsegnare alle N. U. Il convoglio si trovava a una trentina di chilometri a sud di Pyongyang. Un secondo convoglio è stato segnalato alle 15,30 presso Sinnanu. Mancano invece tracce del terzo convoglio. A Pan Mun Jom si annuncia pure che le N.U. restituiranno S33 feriti e ammalati non compresi nella lista originaria di 5.800. Saranno restituiti in tutto 934 cinesi e 5099 nordisti. Anche i rossi hanno portato da 600 a 605 la cifra degli uomini che restituiranno: saranno 110 americani, SO inglesi, 15 di nazionalità diverse e per il resto coreani. A Pusan, i soldati americani hanno fatto interrompere uno sciopero bianco di ti5 prigionieri comunisti cinesi che non volevano essere restituiti ai rossi. Ma si prevede che i prigionieri daranno altri fastidi. In questo caso essi si erano rifiutati di abbandonare la nave che li aveva portati da Cheju a Pusan, ed hanno insultato gli ufficiali alleati che dirigevano l'operazione. Alla fine i prigionieri sono stati persuasi ad incolonnarsi e a lasciare la nave. A con- vincerli è servitala comparsa sulla nave di soldati america-ni con la maschera antigas, le bombe lacrimogene e la baio- netta in canna. Ora si teme che i prigionieri possano rallentare le operazioni di consegna cambiandosi le piastrine di riconoscimento. Robert Udick deiiu.p.
Persone citate: Glenn Bar, Robert Udick
Luoghi citati: Corea, Pan Mun Jom, Pusan
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