Un convegno a Napoli sulle possibilità metanifere di Angelo Nizza

Un convegno a Napoli sulle possibilità metanifere Un convegno a Napoli sulle possibilità metanifere Su una disponibilità giornaliera di 22 milioni di m3, il consumo del melano è soltanto di 5 milioni di m3 - Vasto programma di ricerche in lutto il territorio nazionale - Nessun accaparramento a scopo monopolistico - Lo Stato si sostituirà alle iniziative private insufficienti l i i a l l n a i o e e (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 9 aprile. La situazione metanifera in Italia e le prospettive dell'attività estrattiva e dell'impiego degl'idrocarburi e dei vapori endogeni del sottosuolo sono più che soddisfacenti. Questo è emerso dal convegno tenutosi stamane nella Camera di Commercio di Napoli, presenti il ministro Campilli, il presidente dell'AGIP Enrico Mattei, studiosi, tecnici e concessionari privati di zone di ricerca di tutto il Mezzogiorno. La rete dei metanodotti che si dirama nella Valle Padana per 2061 chilometri (il plano generale la prevede elevata a 5100 chilometri) nonché la costruzione di grandi centrali elettrlche azionate a metano hanno portato l'impiego degli idrocarburi da 3 a 5 milioni di metri cubi giornalieri, mentre i recenti lavori di perfora¬ . II il 11 (Il 11 1111111W1111 TI 11 M111 i 111 ( 1M E111 [ 111M11111 zione hanno più che raddoppiato la disponibilità, aumentandola da 10 milioni a 22 milioni di metri cubi il giorno. La differenza fra disponibilità e consumo non preoccupa i tecnici della" materia, i quali sono ottimisti pensando che le applicazioni sono molte e che industrie di varia natura si stanno orientando verso un rinnovamento delle loro attrezzature di combustione per adottare gl'idrocarburi. Il più pronto impiego del metano In Italia si è potuto avere per il riscaldamento (basta sostituire il tipo di bruciatore). Molte centrali termoelettriche esistono e altre sono in via di realizzazione per una vasta utilizzazione del nuovo combustibile. Gl'idrocarburi sono poi l'elemento base nella fabbricazione di talune materie plastiche (se ne fanno tubi per oleodotti estremamente leggeri: un uomo ne porta a spalle 40 metri fino al punto di applicazione). Vasto impiego è pure possibile nell'industria chimica, nella produzione dell'idrogeno, per le fibre cellulosiche, nella trasformazione del metano in acetilene e derivati, nel campo dei concimi agricoli azotati e della formaldeide per 1 moderni prodotti bèllici. Eppure, oggi, solo un quarto della nostra produzione di metano è assorbito. Questo gas non è ancora popolare, malgrado i risultati nell'alimentazione dei forni per la produzio ne dell'acciaio, quella termica e soprattutto nella trazione (applicata per necessità in tempo di guerra, ma che àncora nel '52 ha assorbito 146 milioni di metri cubi, 60 dei quali forniti dall'AGIP per un equivalente di 70 milioni di litri di benzina). Questa la situazione del metano lumeggiata dalla relazione dell'on. Mattei, amministratore dell'azienda di Stato, questi i risultati raggiunti al Nord nei giacimenti del Piacentino e del Parmense e nella Valle Padana In genere, a Cortemaggiore, Caviaga, Rlpalta, Cornegliano e altrove. Quanto al vapori endogeni, veramente efficiente appare soltanto la alimentazione della centrale di Larderello, che funziona per le Ferrovie dello Stato e si avvia a produrre 2 miliardi di Kwh all'anno. Il tema centrale del convegno era però quello d'individuare 1 mezzi più acconci per Ilo sviluppo industriale del lllllllillllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIID Mezzogiorno, ricercando, reperendo, estraendo e sfruttando in loco le risorse del sottosuolo in metano e gas endogeni. Se uno dei punti base dell'industrializzazione è 11 potenziamento di adatte fonti di energia locali, questa valorizzazione s'impone anche per far si che il Centro e il Sud non si valgano soltanto degl'idrocarburi prodotti al Nord e che un progettato metanodotto — del costo di 100 miliardi — dovrebbe trasportarvi in ragione di 4 o 5 milioni di metri cubi al giorno. Secondo la relazione di un dotto studioso, il prof. Malquori, prospezioni geologiche, ri cerche, trivellazioni in profondità daranno ottimi risultati in due vastissime zone, due fasce: l'una che, partendo dalla Romagna e sul versante adriatico, raggiunge le Marche, l'Abruzzo, la Puglia fino al. Golfo di Taranto; l'altra sul versan te tirrenico dalla Versilia fino al Garigliano. VI è poi una terza zona, sul versante ioni co, 11 Crotonese, ove le ricer* che sono state iniziate come in moltissimi altri punti del Cen tro e del Meridione. Sullo sviluppo fin qui raggiunto dalla produzione del metano e sulla necessità di nuove risorse in questo ' campo, soprattutto a favore del Mezzo giorno, ha infine parlato il ministro dell'Industria e Com mercio Campilli, sfatando la diceria di una situazione di mo nopolio in favore dell'Agip: sui 240 permessi e concessioni, 191 sono conferiti all'iniziativa privata (per 1.340 mila ettari) e 13 ad enti statali (per 916 mila ettari). Se oggi l'Italia consuma M milioni e mezzo di tonnellate di carbone-tipo, 11 contributo dell'enetgia di produzione nazionale (carbone, metano, energia idro e geo-elettrica) è del 60,5 per cento. In quale misura le nuove fonti di energia di metano e vapori endogeni riusciranno a soddisfare 11 fabbisogno energetico nazionale, che si prevede aumenti ogni anno del 5 per cento? Si può valutare che i nostri giacimenti di metano abbiano una capacità totale di erogazione di 5 miliardi di metri cubi l'anno (pari a cinque milioni di tonnellate di carbone). Il metano e I vapori endogeni, se convenientemente utilizzati, potranno coprire il maggior fabbisogno prevedibi le per l'immediato futuro, fa cendo economizzare in media alla bilancia del pagamenti cento milioni di dollari l'anno, TI Governo vuole, è vero, difendere i diritti dell'Agip sui grandi giacimenti gasslferl da essa scoperti e messi in valore nella Val Padana, ma intende stimolare del pari le ricerche in altre zone, favorendo tutte le iniziative private dotate di mezzi finanziari e potenziale adatto, garantendone legalmente 1 risultati e dando ad esse assoluta parità con l'Azienda di Stato. L'azione governativa (condensata in un disegno di legge) si propone d'impedire l'accaparramento di estese aree a scopo monopolistico, l'impe gnare le imprese al rispetto di precisi programmi e tempi di lavoro, concedendo adeguate proroghe dei permessi di ricerca e assicurando ai ricercatori la concessione dì sfruttamento del giacimenti scoperti. Con questo piano si spera di conoscere in breve, attraverso il lavoro d'individuazione già iniziato, se le zone centro-meridionali hanno risorse proprie o se si dovrà provvedere alla costruzione della rete di trasporto dal Nord. L'on. Campilli, le parole del quale hanno riscosso molti con sensi, ha concluso annunciando che 11 Governo prenderà con Inflessibilità le misure necessario a rendere libere le aree in cui l'attività di ricerca risul terà insufficiente. E, circa l'intervento integrativo o totale dell'Azienda di Stato, < sia chiaro, ha detto, che lo Stato ha il dovere di sostituirsi, specie nelle regioni meridionali alle iniziative private, ove esse manchino e si dimostrino insufficienti e lente ». Angelo Nizza llllllllllllllllllllllllIllllllllllllllllltltlllllllItlllll

Persone citate: Campilli, Cornegliano, Enrico Mattei, Mattei