Un incontro dei quattro tra le segreterie partiti di centro

Un incontro dei quattro tra le segreterie partiti di centro INTENSO LAVORO Di PREPARAZIONE ELETTORALE Un incontro dei quattro tra le segreterie partiti di centro Prevale per le candidature al Senato la tecnica del "caso per caso,, - Colloquio Ruini-Gronchi: convocazione delle due Camere? Roma, 9 aprile. Ha ormai prevalso, non solo tra i partiti del centro democratico, ma anche in quelli delle estreme, l'opinione che per le candidature del Senato la soluzione migliore sia quella di attenersi alla tecnica del < caso per caso > (la definizione risale alle amministrative del '51 ed è dovuta all'on. Gonella) che consiste, come si sa, nel regolarsi secondo convenienza collegio per collegio. In questa prospettiva il lavoro delle varie segreterie ed i contatti tra i vari esponenti sono pressoché esclusivamente dedicati, in questi giorni, ad un esame particolareggiato delle diverse situazioni ed al confronto delle rispettive possibilità di successo per vedere dove sia il caso di convogliare le forze su un unico candidato e dove, invece, conviene affidarsi esclusivamente alle proprie forze. Comunisti e socialisti Comunisti e socialisti sono stati i primi ad affrontare l'argomento e di essi già si sa, infatti, che hanno identificato un certo numero di collegi — tra i cinquanta ed i settanta — dove hanno speranze di raggiungen il famoso 65% dei voti e dove perciò faranno in modo di presentare un solo candidato. Le Segreterie del quattro partiti democratici dovrebbero iniziare domani, attraverso una prima riunione di loro incaricati, questo lavoro di rassegna, salvo a demandare poi ad una riunione collegiale dei loro capi (che per l'assenza da Roma di Villabruna è stata rinviata ai primi della prossima settimana) le decisioni di merito. Circolava stasera la voce secondo la quale si tenderebbe a fare sì che, almeno nei collegi dove si presenteranno gli ex-senatori di diritto (poco più di una trentina), I partiti dell'alleanza concentrino i loro voti su questi candidati. L'interessato non si presenterebbe con il simbolo del proprio partito ma con un contrassegno neutro concordato. Sarebbe, senza dubbio, un buon espediente per assicurare la rielezione di questi senatori che si sono visti sciogliere il Senato senza che fosse stata prima, come speravano, risola la loro situazione. Giova aggiungere, tuttavia, che si tratta soltanto di un orientamento di massima, per il quale bisogna ancora studiare i mezzi della pratica attuazione. In pratica la Democrazia Cristiana, contro l'appoggio che verrebbe ad acquistare in quindici coilegi, dovrebbe assicurare un analogo appoggio per altrettanti candidati dei minori. Probabilmente l'operazione verrà considerata dal partito di maggioranza piuttosto onerosa e 3i cercherà di ottenere, a compenso, dagli alleati, la rinuncia a presentare candidati propri in qualche altro collegio. Si è nella fase delle trattative e per poter dire qualcosa di più preciso occorre attendere che esse raggiungano uno stato più avanzato. Quel che Importa, ai fini di un discorso politico, è notare che, acquisita l'impossibilità di un accordo, di natura generale per II Senato, ci si preoccupa di trovare una intesa nelle situazioni locali che lo permetteranno senza turbare lo schieramento delle candidature per la Camera dei deputati, pressoché ultimate, e la relativa campagna elettorale. Monarchici e fascisti Quanto all'estrema destra la Giunta monarchica ha ratificato quest'oggi il principio di presentare candidati di partito nella maggior parte dei collegi, salvo le situazioni locali che permetteranno il candidato unico con i neofascisti. ReBta a decidere anche qui quali e quante saranno queste eccezioni. Per altre attività politiche, In questi giorni di febbrile preparazione elettorale, resta poco margine e quindi anche il cronista politico, fatto il punto su quelle questioni, non ha gran che d'altro da segnalare. I presidenti delle due Camere hanno avuto un colloquio quest'oggi a Montecitorio, che si presume dedicato alla defl' nizione dei poteri del Parlamento dopo lo scioglimento e sino all' insediamento delle nuove Assemblee. A norma di Costituzione i poteri delle 'Assemblee uscenti sono prorogati sino all'insediamento delle nuove, ma, come per tutte le norme, vi può essere una interpretazione lata ed una restrittiva, per la quale le Camere possono essere convocate nel periodo elettorale soltanto per casi eccezionali. L'opinione del Governo sarebbe favorevole all'interpretazione restrittiva, quella dei due Presidenti all' interpretazione estensiva. La questione non è soltanto forn-.ale giacchè, ove la seconda tesi dovesse prevalere, le due Camere potrebbero- venire ancora convocate per la nomina, a.', esempio, dei giudici della Corte costituzionale di loro pertinenza. Sarebbe ipocrisia, tuttavia, nascondersi che sia 11 Governo che 11 partito di maggioranza non vedono con molto entusiasmo la possibilità di questa convocazione straordinaria. Ed è probabile che l'Interpretazione restrittiva finisca per prevalere. Il particolare stato d'animo che sempre si crea alla vigilia di una competizione elettorale, d'altronde, è un elemento di più in favore del principio « quieta non movere». e_

Persone citate: Gonella, Gronchi, Ruini, Villabruna

Luoghi citati: Roma