L'uxoricida di Bollate condannalo a 14 anni e 3 mesi

L'uxoricida di Bollate condannalo a 14 anni e 3 mesi VCCISE LA MOGLIE A COLPI DI PIETRA L'uxoricida di Bollate condannalo a 14 anni e 3 mesi Milano, 8 aprile. La sessione di aprile della Corte di Assise si è iniziata stamane con il processo contro l'uxoricida di Bollate, l'uomo che uccise la moglie a colpi di pietra. Il dibattimento era presieduto dal consigliere Druetti, Pubblico Ministero 11 dottor De Matteo. La causa odierna ha visto nella gabbia un uomo, lo straccivendolo 42enne Salvatore Vitrani, di Bisccglie, che non ha fatto che piangere. Tra le lacrime egli infatti ha narrato alla Corte i precedenti del sanguinoso episodio. Venuto a Milano da Barletta, si era sistemato con la moglie di 33 anni. Angela Piccolo, e cinque bambini, il maggiore dei quali, Antonio, ha ora 12 anni, In una baracca vicino a Bollate. Vita durissima e difficile, per cui fu ac colto tutt'altro che a malincuore un conterraneo. Mauro Cosmai, come pensionante. Ma fu proprio la presenza di quest'uomo la causa di frequenti litigi fra i coniugi, specialmente perchè il Vitrani sospettava che la moglie sé l'intendesse con il compaesano, già a lei noto per avere nell'immediato dopoguerra avuto con lui rapporti di affari, praticando il mercato nero a Barletta. Alterchi avvennero anche fra i due uomini, tinche la notte sul 12 dicembre 1951 scoppiò la tragedia. Angela Piccolo uscita mentre il marito e i figli dormivano, era scomparsa facendo ritorno all'alba. Dov'era stata? Le ansiose domande del marito non avevano avuto, da parte della Piccolo, che risposte arroganti e evasive. Era nata una discussione che poi era degenerata nell'ennesima lite e il Vitrani. accecato dall'ira, aveva colpito più volte alla testa con una pietra la Piccolo che spirò quasi subito. L'uxoricida si recava subito dai carabinieri per costituirsi. Interrogato a sua volta Mauro Cosmai ha negato davanti alla Corte di avere avuto rapporti intimi con la moglie dell'amico, e a domanda del presidente se la notte del dramma s'era incontrato con la donna, ha risposto: « Non la vidi e non l'udii camminare all'esterno della mia baracca. Dormivo, seppi della tragedia solo più tardi, quando arrivò la polizia». Lo squallido dramma si è concluso in serata, quando esauritesi le arringhe e la requisitoria del Pubblico Ministero, la Corte dopo una permanenza di oltre un'ora in camera di consiglio ha pronunciato la seguente sentenza: ritenuto il Vitrani responsabile di omicidio volontario, accordategli l'attenuante della provocazione grave e quelle generiche, lo ha condannato a 14 anni, 3 mesi e 20 giorni di reclusione.

Luoghi citati: Barletta, Bollate, Milano