1 simboli elettorali

1 simboli elettorali 1 simboli elettorali In generale poca fantasia e molte astrusità • Garibaldi accompagnato dalla carta da bollo - Zappe, spighe, campane, croci - Improbo lavoro al Ministero degli Interni Roma, 8 aprile. Domani sera sapremo quali contrassegni di partito sono ammessi alle elezioni politiche del 7 giugno. Il ministro degli Interni Sceiba esaminerà nella giornata di domani i 73 simboli presentati e deciderà della loro validità. Il giudizio finale del Ministro, previsto del resto dalla legge, è stato facilitato da una prima delibazione del contrassegni presentati fino alla mezzanotte di ieri dal Sottosegretario agli Interni senatore Bubbio che, coadiuvato da alcuni funzionari del Ministero, ha trascorso la mattinata in un attento vaglio dei plichi pervenuti. Non si tratta quindi di una speciale commissione come da qualche parte è stato scritto, — commissione che del resto la legge non prevede — ma di un semplice lavoro preparatorio a quello che sarà l'esame finale del Ministro. Meno che nel 1948 Del 73 contrassegni presentati, sei o sette sono stati rinviati ai mittenti con l'invito a modificare il simbolo in quanto la legge prevede che esso debba nettamente differenziarsi da quei simboli appartenenti alzi partiti che hanno ormai una loro fisionomia storico-politica. La modifica deve essere apportata nel termine perentorio di 48 ore dalla data della notificazione agli interessati da parte dell'ufficio elettorale del Ministero. Il numero dei contrassegni liseddediqustCorprcaSeorli seponetoloufnrecoInchnpescodtrquprioslautostqch.„,cadi Usta delle elezioni del 1953 cle notevolmente inferiore a quello delle elezioni del 1948. Allora furono presentati 108 simboli, e ne furono ammessi 99; questa volta, come abbiam detto, sono 73. La cifra può impressionare: tanti partiti, tanti movimenti esistono in Italia? In teoria, ad ogni contrassegno dovrebbe corrispondere un partito o un movimento, ma in realtà non è così Contrassegni di lista in lettera raccomandata e con domanda in carta libera posso no giungere all'Ufficio eletto careingqngbè cifaMfedrale del Ministero Benza impe-ì mdimento alcuno; e stasera due: "giovanotti giunti dalla campagna alle soglie del Viminale discutevano con gli agenti di mnaguardia per la presentazione. | vnonostante 1 termini fossero cscaduti, di un contrassegno di I u zi lista' raffigurante un alveare ed un'ape ronzante: < Siamo del partito degli apicultori —dicevano — e siamo tanti quanto le api >. Ma non c'è stato verso, -non son passati. Capiterà che il 23 aprile, alle ore 16, ultimo giorno per la presentazione delle liste dei candidati per la Camera e il Senato, molti di coloro che ora hanno presentato i simboli mancheranno all'appello o, se si presenteranno, saranno poi risucchiati ed annullati nel vortice elettorale provocato dai partiti più potenti. Mentre i contrassegni, nel loro insieme, potranno essere ufficialmente noti dopodomani — ed un esemplare sarà restituito ai mittenti con la convalida del Ministero degli Interni — sappiamo fin d'ora che molti di quei simboli hanno già diffuso un senso di perplessità nel gruppo degli esaminatori. V'è, per es., un contrassegno, che al di sopra di un confuso groviglio, reca tre grosse lettere nere: P.N.F. quelle tre lettere, che fanno pensare a fasci littori, a scuri, ad « alala », indicano un oscuro movimento che s'appella «Partito Nazionale FederaUn'astrusità. « Salvateci i palazzi ! » Un altro contrassegno reca un bel vitello bianco e, sotto, la scritta: « Evviva la bistecca ». E', l'avete capito, quel Partito sorto a Firenze che ha per obiettivi la bistecca ed il borgogna: giorni fa clrcoiava per Roma un auto carro con « trailer », che sarebbe la casa-rimorchio, tutto inzeppato di scritte che inneggiavano al Partito «Nettista». quello della bistecca, ed alla necessità di abbonarsi ad un giornale' di enigmistica: «La bistecca per tutti gli italiani è una sfinge », sentenziò un cittadino. Un terzo contrassegno ha fatto venire la pelle d'oca al Ministero: è di un movimento federalista e reca il disegno di un palazzo, il palazzo del mondo, e di un anfiteatro, l'an "teatro dei mondo; e non mancano nemmeno le poltrone a semicerchio, a mo' di aerofago per accogliere 1 go vernanti mondiali. Non man cano i simboli definiti astuti uno ce n'è che in breve spa¬ zio riunisce i simboli dei principali Partiti, e così vediamo soli, falci e martelli, edera, bandiera tricolore, corone monarchiche, fiamme. Un pandemonio. Molte sono le effigi. Non manca quella di Garibaldi presentata da un raggruppamento di sinistra. Molte sono le croci e di varia foggia, dalla doppia croce dei Lorena a quella di tipo orientale. Molte sono le corone, le campane, i campanili, le vanghe, le zappe, le spighe di grano, le mani intrecciate, i bovi, l'aratro. La fantasia non domina, questo è certo. I presentatori del contrassegno con l'effige di Garibaldi hanno accompagnato il simbolo con una domanda in carta da bollo: eccesso di zelo, basta la carta libera. Cosi stando le cose, al ministro Sceiba spetta l'ultima responsabilità di giudicare accettabili i distintivi prescelti dai partiti e dai movimenti per la lotta elettorale. Su un contrassegno vi sarà, probabilmente, da apportare modifiche: è quel, lo del movimento di Cucchi e Magnani che è simile a quello del Partito socialista italiano con la falce e 11 martello ben visibili e la scritta < Movimen 'O lavoratori italiani >. Con l'approvazione dei contrassegni di lista, i settanta e passa partiti e movimenti, pronti allo scatto, daranno il « via > ai manifesti. Le tipografie stanno all'erta, aspettano i « clichés ». A Roma i cultori dell'arte e dell'estetica si sono già mossi: «Salvateci 1 monumenti! Salvateci i palazzi!». Ma il grido sarà senza dubbio letteralmente sommerso (e co ■?i i monumenti ed 1 palazzi) dalla valanga di carta che sta per mettersi in movimento. d. m.

Persone citate: Benza, Bubbio, Magnani

Luoghi citati: Firenze, Italia, Lorena, Roma