Le crudeli torture a partigiani e cittadini

Le crudeli torture a partigiani e cittadini IL PROCESSO ALLA BANDA CARITÀ Le crudeli torture a partigiani e cittadini Bologna, 8 aprile. Nelle due udienze odierne del processo alla banda Carità il presidente, aw. Rasponi, ha iniziato la sua particolareggiata relazione sui fatti contestati ai 49 imputati. Dopo avere definito il carattere del « reparto servizi speciali > comandato dal maggiore Carità, che era u polizia autonoma organizzata con uffici investigativi ed informativi in stretto rapporto con i comandi tedeschi, e specialmente rivolta alla repressione dell'attività partigiana, 11 relatore ha nevato che i fatti più gravi furono commessi dalla banda a Firenze fra il novembre 1843 e l'estate 1944; ma l'azione criminosa continuò anche dopo, quando il reparto si trasferì nell'Italia settentrionale. Al termine dell'udienza del mattino un fotoreporter che, non avendo avuto il permesso di fotografare In aula, si era appostato all'uscita, ha provocato le proteste degli imputati, i quali hanno minacciato di ribellarsi se non si vietava al fotografo di ritrarli. A scanso di guai, il brigadiere che comandava la scorta ha vietato al fotografo di svolgere il proprio compito. Iniziando nell'udienza pomeridiana l'esposizione dei vari episodi in base ai quali la Corte di Lucca affermo la responsabilità degli imputati, ti presidente ha ricordato le atroci sevizie cui furono sottoposti, nella sede del reparto, in via Ugo Foscolo, il barbiere fiorentino Ferdinando Pretini e altri arrestati per attività partigiane. Mentre I poveretti ve nivano torturati, padre Ilde fonso, al secolo Epaminonda Troia (che doveva poi passare alla banda Koch ed essere condannato a 28 anni dalla Corte d'Assise di Milano) suonava al pianoforte canzonette napoletane. Altro episodio gravissimo: quello di piazza Tasso a Firenze. Il 17 giugno del 1,944 militi delia g.n.r. e del reparto Carità, operarono un rastrellamen Ito In città. In piazza Tasso 1 cittadini cercarono scampo nel le strade laterali, mentre s'iniziava una violenta sparatoria. Bilancio tragico: cinque morti, fra 1 quali un ragazzo di sette anni, e numerosi feriti. Alcune persone furono in quell'occasio< ne depredate e percosse,. Ai primi di novembre'del '43 la banda Carità arrestò alcuni ufficiali dell'esercito regolare e professionisti di Firenze, che subirono torture e flagellazioni In quella stessa circostanza anche l'attuale Ministro della Giustizia, sen. Zoli, fu condotto alla sede di via Foscolo e minacciato di morte. Ad un agente carcerarlo, Mario Pa rls, gli uomini del Carità ruppero due denti e tentarono dì strappare le unghie del piedi con una pinza. Appena il Paris sveniva, gli sgherri lo rianimavano con secchi d'acqua fredda, per ricominciare poi le sevizie. Altre crudeltà furono commesse sulle persone di Umberto Mazzoli e dei fratelli Poli Vladimiro Martinelli fu colpito con una scarica di pugni e perdette quattro denti. Ferruccio Mancini e Marino Mari furono prelevati e mandati In Germania, da dove non fecero più ritorno. Le torture inflitte al partigiano Ernesto Magherini nel marzo del 1944 durarono parecchi giorni: pugni, schiaffi, flagellazioni. Per indurli a con fessare, gli sgherri gli applicarono sul ventre un bossolo che conteneva un insetto. Per pa recchie ore 11 disgraziato subì 11 tormento delle punzecchlatu re dell'insetto. Un antifascista di Firenze, Alessandro Sinigaglia, sorpreso in una trattoria, tentò di fuggire, ma fu colpito a morte dal. colpi di pistola di due degli attuali Imputati. Oltre ai delitti contro le persone, la banda Carità commise anche reati contro il patrimonio: tra l'altro finirono nelle mani della banda le pellicce della duchessa d'Aosta. L'udienza è stata sospesa alle 18,30. Domattina alle 9,30 il presidente continuerà l'esposizione dei fatti criminosi.

Luoghi citati: Aosta, Bologna, Firenze, Germania, Italia, Lucca, Milano