Il processo d'Appello contro lo banda Carità

Il processo d'Appello contro lo banda Carità Il processo d'Appello contro lo banda Carità Colpevoli di orrendi delitti, venti dei 49 accusati furono condannati all'ergastolo -1 detenuti sono 17 a i . . i i a e a e a i i l e i n e i Bologna, 7 aprile. Si 6 Iniziato stamane alla Corte d'Assise di appello il processo a carico di 49 componenti della banda Carità, venti dei quali furono condannati all'ergastolo dalle Assise di Lucca nel 1951 e gli altri a pene minori. La banda era un gruppo di polizia repubblichina comandata dal maggiore Carità, che seguendo la ritirata del tedeschi dalla Toscana all'Alta Italia commise una lunga serie di orrendi delitti. Degli appellanti, 17 sono in gabbia detenuti: Giuseppe Bernasconi, Franco Brilli, Natale Cardini, Aldo Castellani, Bruno Ciulli, Alfredo Fratini, Silvio Innocenti, Alfredo Lisi, Erno Manente, Ugo Ravlcchioli, Walter Spessotto, tutti di Firenze; Giovanni Castaldelli di Bergantina, Febo Remo Dal Sole di Castelfranco Sopra, Antonio Lucchesi di Genova, Giovanni Martucci di Cagliari, Antonio Rabanzer di Chiusa (Bolzano), Loris Bugliani.di Carrara. Sono pure presenti, ma a piede libero: Ugo Giannataslo di Roma, Alfredo Raimo di Firenze, Armando Bruno Leandi, Erno Pastacaldi di Firenze. Ventisei sono gli avvocati, difensori e patroni di P. C. Tutta l'udienza del mattino è stata impegnata nelle formalità preliminari. Costituzione di alcune P. C. assenti al dibattimento di Lucca, e ordinanza della Corte che decide lo stralcio del processo nei confronti dell'imputato Loris Bia- ! gini non regolarmente citato e i fft prosecuzione del giudizio in l n i ì e i contumacia di Vinicio Bellesi, Giovanni Faedda, Domnico Moroder, Valentino Chiarotto. Pietro Cornamuso, Giorgio Biadi, Arnolfo Vruicchi, Giuseppe Masè, Aberardo Mazzoli, Valeriano Monichelli, Mario Perotto, Corrado Rossi, Giovanni Simonini, Eugenio Marano, Edoardo Nidermaier, Guido Simini, Mario Imola, Luciano Susini. L'udienza del pomeriggio ha visto la discussione di due incidenti procedurali. Il primo sollevato dall'avv. Miglioli che ha eccepito la regolarità delle operazioni di estrazione dei giudici popolari, in quanto il prescritto preavviso fu notificato con un anticipo di otto giorni anziché di dieci. Il P. G. De Mattia lo ha respinto sostenendo che si tratta di un'irregolarità sanabile e che pertanto non può essere impugnata la capacità a giudicare della Corte. Quest' ultima infatti, con una sua ordinanza, ha respinto l'eccezione della difesa. Subito dopo il P. G. richiama l'attenzione della Corte sul singolarissimo caso dell'imputato Nello Nocentini che, condannato a 30 anni di reclusione dalle Assise di Lucca per i fatti della banda Carità, beneficia ancora di libertà provvisoria che mai è stata revocata. Il caso è paradossale; alla fine del '45 il Nocetini fu perseguito dall'autorità penale militare in quanto a suo carico gravava la accuso di collaborazionismo coi tedeschi; fu però la stessa autorità militare a concedere la libertà provvisoria. Di fronte all'assurdità di questa situazione 11 P. M. chiede che la Corte provveda a emettere ordinanza di arresto. Contro la istanza ha parlato il difensore aw. Benti di Lucca, ma la Corte ha accolto l'istanza, or- dlnando la cattura del Nocentini. Domani mattina il presidente inizierà la sua relazione sui numerosi e gravi fatti di cui è imputata la banda. _é>-