La tragica odissea di due legionari sull'oceano

La tragica odissea di due legionari sull'oceano La tragica odissea di due legionari sull'oceano Fuga dalla nave - 34 giorni su una zattera - Uno muore di stenti, l'altro dopo lunga lotta contro la fame e gii squali è salvato: pesa 25 chili I Singapore, 2 aprile. Una paurosa avventura ha vissuto il ventiquattrenne Tiira Ensio che il vapore britannico < Alenai Hill > ha raccolto allo stremo delle forze méntre, su una minuscola zattera, andava alla deriva nell'Oceano Indiano L odissea del naufrago getta una fosca luce sulla causa che l'ha determinata: l'intollerabilità delle condizioni dt vita nella Legione Straniera. E' stato infatti per sfuggire ad esse che Tiira Ensio ed il suo più caro amico, lo svedese Jed Erickson, decidevano di abbandonare la nave a bordo della quale viaggiavano alla volta dell'Indocina, dove il reparto del quale facevano parte avrebbe dovuto essere impiegato nella lotta contro i guerriglieri del Vietminh. Concertata la fuga in ogni particolare, i due l'attuavano allorché ritennero che la nave tlIllllllllllltlllllIIIItlllllIllllllllllllllItlIllllllllIt fosse ormai vicino alla costa dt 3ur..atra. Nottetempo, eludendo ta vigilanza delle sentinelle, Ensio ed Erickson mettevano in mare la zattera e a bordo dt issa si allontanavano silenziosamente. Nella certezza di non dover affrontare un lungo viaggio, t due. avevano portato con sé scarse provviste sufficienti per non più di tre giorni. I loro calcoli erano destinati purtroppo a rivelarsi errati. La costa, quella dt Ceylon e non gtà di Sumatra, era assai più lontana di quanto i naufraghi non credessero; inoltre, con terrore, constatarono che le correnti li trascinavano sempre più al largo. Cominciarono allora per i due giovani giorni paurosi. All'orizzonte non un segno che rivelasse la presenza dt una nave salvatrice. Le magre provviste erano ormai esaurite. Una testuggine e qualche granchio fortunosamente catturati dai due naufraghi fornirono ad essi scarso cibo. La pioggia che i monsoni dispensavano copiosamente ogni glorilo, veniva raccolta negli speciali sacchetti plastici di cui sono dotati i legionari ed era gelosamente razionata per placare il tormento della sete. L'alternarsi dei rovesci tem poralcschi al dardeggiare im placabile del torrido sole tropi cale e il freddo pungente delle notti acuivano le sofferenze dei naufraghi. Nessuna difesa potevano essi opporre alle intemperie o al morso della fame. Intorno alla zattera, sballotta ta dalle onde, guizzavano, in torme fameliche, gli squali. Do po diciotto giorni di inenarrabili patimenti Erickson, stremato dall'inedia, moriva. Allo stra zio per la perdita dell'amico si aggiungeva ora per il giovane finlandese lo sgomento della solitudine. Per una settimana Ensio non ebbe animo di gettare in acqua il cadavere del suo infelice compagno di sventura. Quando vi fu costretto per sfuggire ai miasmi del corpo in putrefazione uno spettacolo allucinante lo perseguitò per due giorni consecutivi. Il cadavere dell'amico restava stranamente a galla e pareva volesse seguire la zattera nel suo viaggio senza speranza: Poi fu, improvviso e ferooe, lo scempio dei pescicani. Su Tiira Ensio, ridotto or- iiiiuiiiitHiiiiiNiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiii mai od una larva di uomo, scendeva rapida la trentaquattresima notte della sua avventura allorché la luce della salvezza brillò sul mare improvvisa e inattesa. Le luci appartenevano al mercantile britannico « Alenai Hill > la cui sagoma tozza si profilava nell'incipiente crepuscolo. La spcran za restituì ad un tratto al naufrago voce e coraggio. Furono il nostromo Selby Smith e il terzo ufficiale Frank Sowden a udire il grido del legionario. Oli venne lanciata una fune Il giovane se l'assicurò alla vita, pot, raccolte le ultime forze, si lanciò in acqua. Era ormai a poche bracctate dalla murata della nave allorché dal ponte il nostromo Selby Smith ebbe un gesto di raccapriccio fra le ondt un balenìo fulmineo e un rigurgito di schiuma avevano rivelato d'un tratto l'in stdia terribile: lo squalo. Fu un attimo. Gli uomini alla fune diedero uno strattone fortissimo. In quel medesimo istante il naufrago emerse dall'acqua appena in tempo per sfuggire alle fauci spalancate del mostro. Tiira Ensio era salvo! Dopo 3b giorni di lotta fra la vita e la morte, il destino gli aveva teso la mano soccorritrice proprio quando ogni speranza pareva ormai irrimediabilmente svanita. Molti giornalisti sono convenuti ad intervistare il naufrago al suo arrivo a Singapore. La loro attesa è andata tuttavia delusa, poiché II giovane finlandese è stato trasportato d'urgenza all'ospedale. E' privo di forze e pesa venticinque chili (U P)

Persone citate: Alenai Hill, Erickson, Selby Smith

Luoghi citati: Singapore