Maestra assassinata in casa

Maestra assassinata in casa MISTERIOSO RELITTO A FAGNANO OLONA Maestra assassinata in casa L'uccisore ha infierito bestialmente sulla vittima - Un'auto nera e una strana telefonata - Due fermi (Dal nostro inviato speciale) Busto Arsizio, 27 marzo. Oggi le bambine della quinta elementare delle scuole di Fagnano Olona hanno fatto vacanza: una vacanza forzata e non lieta, perchè la loro maestra, Amalia Acerbi ved. Lepri, di 53 anni, è stata trovata, poco prima delle 7, uccisa nel proprio appartamento. Che si tratti di delitto — e di uno dei più efferati — non v'è dubbio: 11 cadavere della poveretta giaceva, con il cranio fracassato a colpi di ferro (pare si tratti di un pesante martello, ed uno spacco di cinque centimetri lo starebbe a comprovare) In una pozza di sangue. L'assassino deve 'noltre avere bestialmente infierito sulla propria vittima, perchè alcune impronte di scarpe da uomo chiazzate pure di sangue le sono state riscontrate sul viso, sul petto e sul ventre. Altre Impronte di scarpe da uomo segnavano la traccia seguita dall'assassino per allontanarsi dal luogo del delitto; macchie di sangue sono pure sulle pareti della cucina, sulla porta d'ingresso, sulle pareti del pianerottolo, sulla ringhiera delle scale, nella piccola cameretta da bagno: un rivolo orrendo di sangue ha raggiunto persino l'ingresso e colava giù per 1 gradini; mise ri . resti di materia cerebrale sono stati identificati dal peri to settore, giunto da Milano per le constatazioni medico-le gali, incollati contro i muri dell'anticamera. La piccola cattedra di Ama lia Acerbi, dalla quale per quindici anni aveva insegnato alle bimbe delle scuole elementari di Fagnano, stamattina è dunque rimasta vuota: nessu na collega della maestra ucci sa, e neppure la supplente hanno avuto animo bastevole per sostituire colei che non tornerà più fra le sue scolarette, rimaste sbigottite a casa. La scoperta La scoperta del delitto è avvenuta nelle prime ore del mattino: alcuni inservienti del Comune, che ha sede nell'edificio di un vasto castello, insospettiti dal fatto che a quelle insolita ora tutte le finestre dell' appartamentino abitato dall'Acerbi fossero ancora illuminate, erano saliti nell'abitazione che è nel medesimo palazzo: la porta era socchiusa, ed appena entrati si trovavano di fronte ad un ben macabro spettacolo. Dato l'allarme, accorrevano, con il messo comunale Attillo Ciprani, alcuni coinquilini, e poco dopo arrivava anche il maresciallo dei carabinieri del luogo, raggiunto più tardi dal capitano Mongelli, del Comando di Busto, che ha assunta la direzione delle indagini. Nell'appartamento nessuna traccia di manomissione o di furto: sopra un mobile c'era la fede d'oro dell'Acerbi, vedova da un anno, e pare quindi che per ora si debba escludere la ipotesi del delitto a scopo di rapina. Amalia Acerbi viveva sola nella casa da ormai quln< dici anni, dopo esservisi trasferita da Milano, dov'era nata, non aveva domestici e riceve va soltanto la visita di qual che coinquilino o di pochissimi parenti, tra cui una sorella, pure insegnante ad Olglate Olona, accorsa oggi a bagnano. Le cause che possono avere determinato il delitto sono tut torà avvolte nel più fitto mi stero: la stessa sorella della vittima non sa neppure lei ce.paeltarsene. Secondo alcune voci raccolte fra i conoscenti, ma che naturalmente attendo no di essere vagliate, sembra ci fosse di mezzo una questio ne di eredità, per cui l'Acerbi era da qualche tempo in attri-to con un nipote, secondo leprime Indagini, che da oggi sisono estese anche a Milano,dove l'Acerbi era proprietaria di alcuni stabili, sembra che la trama del fosco delitto sia la seguente: ne ha spiegato le fila il primo a fare la scoperta, cioè il coinquilino Attilio Bossola. Egli ha narrato che nel pomeriggio di ieri la signora aveva partecipato ai funeralidi un vecchio zio a Cimbro, presso Sesto Calende; sarebbedovuta rientrare per le 20, in- vece hIIp 19 era eia a casa vece alle ih era già a casa, avendo fatto il viaggio in au- tomobile fino a Gallarate ed essendo riuscita a prendere la corriera che giunge a Fagna- no appunto alle 19. IIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItMIIIIIIIIIIflIIIIIIII Prima di rincasare si era recata, come ogni sera, a comperare 11- latte. Entrata nel suo appartamento, aveva deposta la bottiglia sul tavolo ed ap peso il soprabito ad un attac capanni, recandosi immediata mente dalla famiglia del Bossola a praticare una puntura alla madre di costui, che è sofferente di flebite; e dopo avere assicurato che sarebbe ritornata alle otto e mezzo per la consueta fasciatura alla gamba dell'inferma, si era allontanata e nessuno l'aveva più veduta . I primi indizi Chiusa nel suo appartamentino —- tre stanze al piano nobile del vecchio castello visconteo, con le finestre che dnnno sul cortile — non era stata disturbata: la signora Natalina Bossola, la malata che generosamente da tempo Amalia Acerbi curava e con fortava, ritenendo che l'Insegnante fosse stanca aveva pregato 11 figlio di non chiamarla; non è improbabile quindi che a quell'ora l'assassino avesse già compiuto il suo delitto, altrimenti l'Acerbi sarebbe tornata dalla Bossola per fargli la promessa fasciatura. Il fatto che il cadavere dell'Acerbi sia stato rinvenuto in anticamera confermerebbe tale ipo tesi: evidentemente il criminale aveva affrontata la maestra appena rientrata; per giunta affetta da una quasi completa sordità, la poveretta non aveva avuta neppure la possibilità di udire i passi del suo aggressore, che deve averla colpita selvaggiamente e con fulminea rapidità. Secondo le dichiarazioni del perito settore, il primo colpo è stato così preciso e potente da riuscire istantaneamente mortale; ma, come si è detto, Inequivocabili segni sul corpo della vittima confermano anche che l'assassino si è poi accanito sulla poveretta con estremo furore. Nel silenzioso castello nessuno ha udito nulla. Ancora prima della mezzanotte tutte le luci del piccolo qtiartierino abitato dalla maestra erano accese, e la cosa era stata notata persino dal sindaco e da alcuni assessori che a quell'ora lasciavano la sede municipale, dove si era svolta una riunione di giunta. Nessuno di essi, però, vi fece caso. Le indagini sono In eorso: Indizi ce ne sono. A questi Indizi avrebbero condotto le Impronte della presenza dell'assassino sparse un po' da per tutto: qualcuno avrebbe telefonato Ieri sera poco dopo le 20 ad un caffè del luogo per accertarsi se un certo sottufficiale dei carabinieri in pensione che abita anche lui nello stesso edificio municipale, poco discosto dall'appartamento abitato dalla maestra, si trovasse al bar. Era la voce di uno sconosciuto che voleva forse essere sicuro che 11 coinquilino di Amalia Acerbi non fosse in casa. Ma c'è anche chi asserisce di avere visto partire Ieri sera alla suddetta ora e a fortissima velocità dalla piazzetta prospiciente la facciata del palazzo comunale un'automobile verniciata In nero. Recava questa automobile a bordo il feroce assassino della povera maestra? Poco prima che Imbrunisse i carabinieri sono tornati sul luogo del delitto assieme a due uomini: 1 primi indiziati trattenuti d'autorità in stato di fermo: si tratta di padre e figlio, che abitano proprio di fronte al municipio. 1. e. Amalia Acerbi vedova Lepri, l'Insegnante uccisa. (Telefoto) 11 r 111111 II 11111111111111111M11111M11111111111111111111111111111111111M11111111111111111 f 1111 ] i ri i n

Persone citate: Amalia Acerbi, Attilio Bossola, Busto, Lepri, Mongelli, Natalina Bossola

Luoghi citati: Busto Arsizio, Fagnano Olona, Gallarate, Milano, Sesto Calende