Via Roma con divieto di sosta diventerebbe un triste deserto

Via Roma con divieto di sosta diventerebbe un triste deserto Via Roma con divieto di sosta diventerebbe un triste deserto Il maggior traffico nelle vie del centro caratterizza le grandi città La « Commissione comunale per lo studio e la riforma del regolamento di circolazione » ha concluso 1 lavori iniziati fino dal novembre dell'anno scorso e preacntate le sue proposte. Conveniamo senz'altro che è uno studio diligcntissimo, col quale la Commissione è andata anche al di là del suo compito, segnalando un complesso di opere che dovrebbero trasformare gran parte dell'urbanistica torinese per adattarla alle esigenze dell'attuale circolazione. Si potrebbe forse osservare che ai è anche esagerato. Tutte le invenzioni destinate a grande successo, e perciò contrastanti con lo spirito del momento in cui si matorLeni lotdudiauotraLin e il di altli naza to,daiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiMiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii manifestano, trovano più oppositori accaniti che apostoli ferventi. Le ferrovie, nei primi trenta anni del loro sviluppo, dovettero lottare contro incomprensioni, dubbi, timori e si ricordano le diatribe pronunciate, anche da uomini di scienza, sui pericoli dei trasporti meccanici. L'esercizio era allora regolato in gran parte da segnali acustici, e forse qualcuno ricorda ancora il frastuono della nostra stazione di Porta Nuova (come quello di altri grandi centri) quando squilli di campane e grida del personale preannunciavano la partenza di un treno; trilli di fischietto, colpi di martello e ancora grida del personale quando, avvici- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nandosl l'ora della partenza, bl sognava far salire 1 viaggiatori nelle carrozze e dare il « pronti » regolamentare. E' dopo 11 1910 che i perfezionati sistemi di esercizio, i maggiori mezzi di sicurezza ed una migliore disciplina dei viaggiatori assicurarono un regolare andamento delle ferrovie ed il pubblico si entusiasmò delle alte velocità. Oggi anche le strade ordinarie sono invase dalle macchine ed il fenomeno si ripete. Diffidenze e timori nei primi anni, tanto che per circolare nelle città occorreva averne il consenso della prefettura precisando le strade e l'ora in cui i nuovi veicoli sarebbero passati. Nè sono molti anni che in alcuni Cantoni della Svizzera la circolazione degli automezzi era vietata, per cui quando 1 conducenti dovevano attraversare quelle regioni erano costretti a far trainare il loro veicolo da cavalli, forniti da appositi posti di confine. Di fronte ai vantaggi offerti dal nuovo mezzo di trasporto il pubblico accetta il rischio che è inseparabile dalla velocità e dalla frequenza del veicoli; lo sviluppo dell'automobilismo è stato Inoltre cosi rapido che ha condotto a una preoccupante frequenza di ine!' denti. L'educazione degli utenti la propaganda contro la indisciplina, la divulgazione delle norme del traffico ed una severa vigilan za sono riuscite, in altri Paesi, a migliorare la situazione, ed altrettanto dovrà avvenire anche da noi. Non è dunque 11 pericolo d Incidenti che potrebbe giustificare il proposto divieto di sosta dei veicoli sui due lati di via Roma dalle ore 10 alle 21; disposizione che toglierebbe al pubblico la fa cllità di visitare i negozi, di trattenersi nei locali ove, con molto garbo, sono distesi 1 tavolini che, data l'ampiezza dei portici (6 metri) non disturbano, anzi allietano, la passeggiata dei pedoni. e. e. iiiiiiuiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiii

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