Uno giovane per un piccolo screzio col marito uccide la figlia e tenta avvelenarsi col gas

Uno giovane per un piccolo screzio col marito uccide la figlia e tenta avvelenarsi col gas Uno giovane per un piccolo screzio col marito uccide la figlia e tenta avvelenarsi col gas Il coniuge si sveglia all'alba, sente dei lamenti e trova la bimba d'un anno in cucina sotto il tubo del gas/e la moglie su di una sedia accanto al fornello - La piccina muore poco dopo e la madre viene salvala - "Volevo morire - essa dice- con la mia Gabriella perchè la vita è insopportabile,, E' cosi atroce, cosi disumano questo episodio, che lo stesso cronista — pure avvezzo a registrare gli aspetti più tragici e crudeli della vita d'ogni giorno — ne rimane annientato dall'orrore: una giovane madre ha ucciso freddamente la propria, figlia, ed ha tentato di morire con lei. Perchè ha compiuto un gesto cosi abbietto e sacrilego? Forse perchè ottenebrata dalla pazzia. Ogni altra giust ideazione, ogni logico motivo cadono irrimediabilmente, di fronte al corpicino freddo ed inerte della piccola innocente, e di fronte al cupo dolore del padre. Carattere depresso La tragedia è accaduta in Borgata Mirallori, nella casa popolare di via Giacomo Dina 56, al terzo piano della scala 27. Protagonista la sposa ventenne Maria Scrizzi in Gallo, che abitava nell'alloggetto di due camere e cucina con il marito Antonio Gallo di d0 anni, operaio delia Fiat Lingotto e con la figlia Gabriella di un anno. La famigliola viveva in una atmosfera di discreta serenità: il Gallo, nel 1949, aveva sposato la ragazza, allora appena sedicenne. Con molti sacrifici aveva messo sù il modesto alloggio. Dodici mesi or sono la casa iiiii[itiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiii> veniva allietata dalla nascita di Gabriella: e la felicità sembrava aver toccato il suo vertice. Fra t duo sposi non si erano mai rivelata incomprensioni, nè irreparabili malintesi. Solo qualche screzio, che potrebbe parere privo di Importanza: forse, all'origine dello spaventoso episodio (oltre alla pazzia della donna, di cui vedremo più oltre), vi è uno di questi Insignificanti litigi. Lunedi sera, verso le 22,40, l'operaio rincasava dal lavoro. La piccola Gabriella dormiva nella sua culla, accanto al letto dogli sposi; In cucina, affaccendata al fornello, Maria Scrizzi aspettava il marito. Era un po' turbata. Dalla busta-paga dell'uomo aveva toltouna piccola somma, 1800 lire, ed aveva acqui» ito uno specchio: temeva di esserne rimproverata, come altre volte. Tempo fa s'era comprata un fascio di foto-romanzi o di settimanali illustrati. « Bada prima alle cose Indispensabili le aveva detto il marito — alle cose per la bimba, e non a queste sciocchezze ». Ora trema- va per la paura di sentirsi dire qualche dura parola. Infatti il Gallo, dopo cena controllò i conti e s'accorse dell'acquisto. Era una spesa inutile, e glie lo disse. La donna (di carattere' estremamente sensibile, volta allo profonde depressioni) si inalberò dapprima, poi si chiuse in un triste silenzio. Alle 23 i due sposi a letto, tacevano. Lui era stanco, non aveva più voglia di fare discussioni. Lei stava meditando il delitto. Quando l'uomo s'addormentò profondamente, la giovano si alzò, ormai sopraffatta dalla folle determinazione: avrebbe dato una lezione al marito, una lezione durissima. Spaventosa freddezza Prese la piccola Gabriella, immorsa nel sonno, e la portò nell'ingresso dell'alloggetto; la depose nel « passeggino » e la spinse in cucina. Chiuse accuratamente la porta a vetri, Poi, con una freddezza spaventosa, approntò la macabra scena: Gabriella proprio sotto il tornei- ise.. estremità dei tubo di gomma, di-staccato dal fornello; ed infineaprl il rubinetto. Il gas cominciò a fluire sibilando, a poro a poco invase la stanza. La donna andòa sedersi a due metri dalla bim- ,„ ,„ ,_„_„,,:,,„ „,,.„_ ba, in tranquilla attesa. Erano le 4,40 quando l'operaio si destò di soprassalto. Avevaudito (o gli pareva?) un gemito, un rauco lamento. Vide la luce accesa in cucina. Nel letto, il posto della moglie era vuoto, e vuota la rulla. Balzò a terra, spalancò la porta della cucina, una zaffala acre gli colpi le nari. Il lEE1l1)l!lllllllt[llltllllll]trtEEEIIITlltll!Erilirt:|]T di a o è e o di o o a ; laa suo sguardo cadde sulla piccola, che pareva addormentata, o morta. E poi sulla giovane sposa, che aveva gli occhi serrati, le braccia penzoloni. Annientato dallo sgomento, apri la porta del balconcino, afferrò la donna e la trascinò all'aperto. Tornò in cucina e prese in braccio la figlia, le parlò affettuosamente, la scosse. Gabriella respirava ancora, sempre più a fatica, quasi in un rantolo. « Maria è pazza » Allora il Gallo urlò. Urlò disperatamente, come in un impeto di pazzia. Alcuni inquilini si desta- o<Vno •* accorsero. Fra i primiil d ea, a nali — a a- e nc e tlsi se e ra di io a toniugi Camposano, seguiti dalla signora Corio. Poi altra gente, a decine. Tutti temevano per la madre, ancora priva di sensi. < La piccola è salva — dicevano ' — non vedete come dorme tranquilla? ». Ma Gabriella stava morendo. La respirazione artificiale, praticata alla donna per un'ora quasi, valse a farla' ritornare In sè. La piccola spirò fra le braccia del padre, mentre giungeva un medico. Un'autoambulanza trasportò di urgenza Maria Scrizzi all'ospedale Maurizlano, Qui i sanitari del pronto soccorso la facevano ricoverare, ma non per sintomi di asfissia, bensì per « un principio di assideramento». Perchè? E' diffìcile — anche per la polizia chiarire il particolare. Qualcuno, nella casa di via Giacomo Dina parla di una simulazione. E' una ipotesi poco attendibile, ma nel raccapricciante quadro della tra gedia potrebbe avere qualche va lore. t La Scrizzi voleva spaven tare il marito, non uccidersi, nè uccidere la piccola. Non pensava ad una cosi orrenda conclusione Forse appena mise Gabriella sotto il tubo del gas, la donna chiamò il marito, con dei fiochi gemiti. E l'assideramento l'ha colta quando l'uomo si accorse del fatto, e la trascinò all'aperto, la sciandovela a lungo... ». GU interrogatori delle autorità, del commissario dott. Curro del la P. S. Mirafiori, del sostituto Procuratore Bencdictì, all'uomo od alla donna non hanno sortito alcuna logica spiegazione. E d'aiira parte quale logico motivo può avere spinto la Gallo ad uccidere la creatura cui aveva dato la vita? millllltllllliiltlllltllllllllilllllltllltllllllllllllll a, e o e . n di a- l a e, a a — le, a n ca di ael idi o E' o, a a el a a n è a e aeel a à, l Il marito, sotto il peso di un dolore senza confini, dice; «Maria è pazza. Uccidere me, doveva, se proprio voleva farla finita! Le cause? Dove trovarle? I litigi erano poca cosa, nella nostra vita. Maria voleva l'agiatezza, ma capiva che lo non potevo, non potevo dargliela ora. Legge va 1 « fumetti », e lo la rlmpro veravo. Aveva comprato uno spec chio: era una spesa Inutile Ci si uccide per uno specchio?». Maria Gallo appare tranquilli» sima; il suo volto è imponctrabi le. Piantonata da due carablnie ri in una cameretta del Mauri ziano. ieri ha mangiato come tutte le altre ricoverate. Si guarda in giro e dico: «La mia vita era Insopportabile. Non so perchè, ma era cosi. Volevo morire, con Gabriella, che adoravo. E' morta davvero, la mia bimba? ». Ha ricostruito con calma 11 suo orrendo delitto, e non ha cercato giustificazioni. La donna aveva avuto una adolescenza infelice. Il padre malato, la madre alterata nelle facoltà mentali. Il fratello, già ricoverato in casa di salute, è custodito-nell'istituto correzionale « Ferrante Aportl ». Un'altra volta — e proprio in seguito ad un banalissimo litigio — la giovane aveva tentato di gettarsi dalla finestra, ma ora stata fermata in tempo. Verrà certo sottoposta a perizia psichiatrica (la polizia dice già che la sventurata era affetta da debolezza psichica), ma intanto è stata denunciata per omicidio volontario. Le autorità si son puro poste la domanda: ha ella tentato anche di uccidere il marito? E indagano per darò una risposta, benché la Gallo si ribelli fermamente ad un'ipotesi simile: «No, non pensavo ad uccidere Antonio. Dovevamo andarcene in due soli, io e Gabriella ». Nella casa popolare di via Giacomo Dina, per tutto il giorno, le parole di cordoglio, di esecrazione, di orrore si sono sciolte come in un coro. A sera il silenzio ora profondo, impressionante: il dolore era sceso nel cuore di o 'tutti ; e tutti ripensavano al volto paffuto, roseo della piccola Gabriella che quindici giorni fa aveva festeggiato il suo primo compleanno e che ora giace sui freddi marmi dell'obitorio, morta. Uccisa dalla pazzia di colei che le aveva dato la vita. o o iò e a lllllllltllllllllllltlllllllllllllllllllllllllllltlllllllllll) Maria Gallo Scrizzi