Un gendarme nei guai per il delitto Drummond

Un gendarme nei guai per il delitto Drummond Un gendarme nei guai per il delitto Drummond La polizia francese è alla ricerca d'una misteriosa vettura e della dama in L'odio tra due uomini potrebbe portare alla scoperta dell'assassino nero , , n o e a a e i o baoa a a r eil a na e, i, n i- (Dal nostro Inviato speciale) Digne, 20 marzo. Il fatto nuovo di quest'ultima fase dell'inchiesta sulla strage dei Drummond è rappresentato dalla deposizione del gendarme Antonln Marque. Un fatto nuovo che ha turbato le autorità e ha messo nel guai il protagonista. Nella sua deposizione resa al capitano Albert, comandante della gendarmeria di Forcalquier, il Marque ha sostanzialmente rimesso in circolazione una circostanza che già all'epoca del delitto era nota, essendo stata segnalata da vari testimoni e dagli stessi Dominici. E cioè la presenza di una seconda vettura inglese i cui occupanti s'interessavano ai Drummond. Ha raccontato dunque il gendarme Marque che il 4 agosto egli, appartenente alla brigata della vicina Valensole, era stato distaccato a Digne dove si svolgeva la festa della lavanda e una corrida. Al crocevia sulla strada di Nizza, saranno state le 7 di sera, fu avvicinato da Sir Jack Drummond, il quale gli chiese indicazioni per recarsi a Chà teaux Arnoux. Lo vide salire in macchina, che era ferma davanti al vicino albergo Hermltage, e avviarsi appunto in iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiniiiiiiiiiiiB quella direzione. Su quella strada, a una cinquantina di chilometri, si trova lo spiazzo, ai piedi della collina di Lurs, sul quale decise di campeggiare. Circa un'ora dopo 11 gendarme Marque notò una seconda vettura inglese fermarsi davanti all'albergo Hermitage. Ne scese un uomo in calzoni corti che somigliava straordinariamente a Sir Jack Drummond. Entrò nell'albergo, dove si trattenne qualche minuto. Uscì, si rimise al volante, e a gran velocità si avviò nella stessa direzione dei Drummond. Quando la vettura gli passò davanti il gendarme notò che dentro c'erano un uomo in abito grigio e una donna vestita di nero. Gli fece appunto impressione il particolare d'una donna tutta in nero in piena estate. Non abbastanza, però, da indurlo a parlarne ai superiori. Ora egli sta passando i guai. Ma soprattutto perchè i superiori ne son venuti a conoscenza non da una sua spontanea, per quanto tardiva, se gna!azione; ma per aver letto il servizio che nei giorni scorsi un giornalista ha scritto sull'episodio. Per questo egli è stato duramente interrogato dal capitano Albert; per questo ora il gendarme Marque è in attesa di misure disciplinari. (« Ma dobbiamo apprenderle dai giornali le notizie che c'interessano? »). Per questo, infine, è piombato nei giorni scorsi a Valensole il commissario Sébeille, per interrogare a sua volta il povero gendarme; sul cui conto i superiori si esprimono in termini poco lusinghieri, censurandone le troppo frequenti visite che egli compie nei bar e le spiccate preferenze per il vermouth. Secondo i superiori, appunto, sulla memoria del gendarme Marque non vi sarebbe da fare troppo assegnamento; mentre avrebbe sviluppatissima invece la fantasia. In questo caso però 11 gendarme si sarebbe attenuto strettamente alla realtà dei fatti. Il particolare di una seconda macchina inglese notata quella sera a Digne è stato segnalato fin dall'inizio delle indagini. Fu appunto notata una seconda macchina inglese ferma, la sera del 4 agosto a qualche centinaio di metri dalla radura presso la quale I Drummond si erano accampati. A loro volta i Dominici affermarono che poche ore prima del triplice delitto vi dero I Drummond parlare con una signora vestita di nero. Quella notata dal gendarme? E' possibile. Ma come prò vario? Oggi, senza abbandonare liiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiitiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii quanto fino a questo momento è acquisito alle indagini, la pista della vettura misteriosa e della dama in nero viene ripresa in esame. Vi si'dedica in particolare la gendarmeria, sedotta anche dalla speranza di trovare, nel movente della strage, non la rapina o l'esplosione di una bestiale criminalità locale; e, nell'autore, un elemento inglese invece che francese. II commissario Sébeille oggi se ne è rimasto a Marsiglia. Egli è fermamente convinto che la verità è depositata a Lurs, a non molta distanza dal luogo dove i Drummond incontrarono la morte. E continua a lavorare per trovare le prove con le quali accusare senza possibilità di scampo l'assassino o gli assassini. Una buona fonte, per le indagini, è stato l'odio che si è insediato al posto dell'amicizia un tempo esistente tra Gustav Dominici e Paul Maillet. Quest'ultimo infatti è la causa di quei due mesi di carcere con i quali nel novembre dello scorso anno Gustav fu condannato per non avere prestato assistenza alla piccola Elisabetta Drummond. Paul Maillet rivelò a suo tempo che il Dominici, quando la scoprì, all'alba del 5 agosto, la bambina era ancora viva. A sua volta Dominici disse ai gendarmi che Maillet aveva in casa armi da guerra. Ora si odiano; l'odio può condurre a tante cose, Sébeille lo-sa, e aspetta. Un grave intralcio dev'essere stata per lui la malattia del vecchio Gaston Dominici. Si apprestava ad interrogarlo, per controllare la validità del sospetti che farebbero di questo vecchio irascibile e violento l'autore dell'omicidio. Ed ecco che Gaston si ammala. Ma la broncopolmonite, a furia di penicillina, è già quasi risolta; il vecchio sg la caverà. Sorridendo questa sera la giovane nuora Yvette, la graziosa moglie di Gustav, mi diceva che il suocero è decisamente fuori pericolo. Era spigliata, gaia. Se veramente sanno qualcosa, se veramente hanno partecipato a quel brutto delitto, quale forza d'animo, quale straordinario potere di dissimulazione. g_ f.

Luoghi citati: Marsiglia