La Magistratura ha nominato i primi giudici costituzionali

La Magistratura ha nominato i primi giudici costituzionali La Magistratura ha nominato i primi giudici costituzionali Figa, Battaglini, Russo, Ortona, Papaldo - L'attesa per le nuove designazioni che^ spettano al Parlamento ed al Presidente della Repubblica Roma, 19 marzo. Come era stato annunciato, i Corpi giudiziari — Corte di Cassazione, Consiglio di Stato e Corte del Conti — hanno stamane proceduto all'elezione dei cinque giudici della Corte Costituzionale, la cui nomina, a norma della legge, è prerogativa della Magistratura. In questo modo si è compiuto il primo atto del .processo formativo della Corte: deve seguire l'elezione degli altri cinque giudici spettanti al Parlamento, e infine il Capo dello Stato nominerà gli ultimi cinque che gli sono riservati di diritto. Alla votazione hanno preso parte 148 magistrati della Cassazione (su 150 aventi diritto) e sono stati eletti Emanuele Piga (90 voti), Ernesto Battaglini (59) e Giacomo Russo (48). Dei 79 componenti la Corte dei Conti 73 hanno preso parte al voto eleggendo con 64 voti il loro stesso presidente Augusto Ortona, che fra quattro mesi sarebbe stato colpito da limiti di età. I 71 magistrati del Consiglio di Stato hanno eletto, con 31 voti, Antonio Papaldo. Emanuele Piga è sardo, nato nel 1B84 a Villacidro presso Cagliari, è in magistratura da 45 anni, ed attualmente era presidente della seconda sezione civile della Corte di Cassa¬ zione. Ernesto Battaglini, di 68 anni, nato a Venosa, in Basilicata, era dal 1948 avvocato generale della Cassazione, libero docente di diritto e procedura penale, presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati. Giacomo Russo è di Lauro, in provincia di Avellino, ed è autore di numerose pubblicazioni di diritto pubblico e privato. Quest'anno ha celebrato le sue « nozze d'argento > con la Corte di Cassazione avendo ininterrottamente prestato servizio per un venticinquennio nella suprema magistratura. Augusto Ortona, di settant'anni, è un calabrese, nato a Siderno Marina, in provincia di Reggio Calabria. E' in servizio da 47 anni e fra pochi mesi, come abbiamo detto, avrebbe dovuto andare in pensione. Ha compiuto la sua carriera nell'Avvocatura di Stato e dal 1946 presiedeva la Corte del Conti. Nel 1947 l'Assemblea Costituente lo aveva eletto giudice dell'Alta Corte Costituzionale per la Regione Siciliana. Antonio Papaldo è 11 più giovane dei cinque, essendo nato nel 1899. Siciliano (di Pedara, in provincia di Catania), proviene dall'Avvocatura Erariale, dalla quale passò poi al Consiglio di Stato come referendario. Da quattro anni presiedeva la IV Sezione. Domattina il presidente Paratore darà al Senato l'annuncio dell'avvenuta elezione; a sua volta Gronchi lo ripeterà lunedì 23 a Montecitorio quando la Camera riprenderà i suoi lavori. L'elezione del cinque giudici di spettanza del Parlamento non è ancora fissata: come è già noto, si deve svolgere in una seduta comune dei due rami, ma la possibilità di convocarla è condizionata alla conclusione dei lavori del Senato sulla legge elettorale. La conclusione non è ancora chiaramente delineata all'orizzonte ed- anzi, come dimostrano anche gli incidenti avvenuti stamane, ci si trovai sempre di fronte ad una opposizione irremissibilmente deelsa a condurre la battaglia j ostruzionistica fino alle estreme sue conseguenze. Poiché,] ovviamente, molto dipende dalla fermezza della presidenza dell'Assemblea contenere il dibattito entro limiti di correttezza, l'opposizione continua nella sua tattica di esasperazione direttamente contro il presidente Paratore ed il vicepresidente Bertone. Quanto al nuovo eletto alla vice-presi- denza, sen. Tupini, l'estrema sinistra è decisa a rafforzare ancora il proprio ostruzioni- smo con pretesti nuovi, qua-^loia egli fosse incaricato diPI dirigere una delle prossime >'sedute L'atmosfera si continua a!mantenere veramente dram-'matica, e l'aria che si respira1 In questi giorni a Palazzo Ma-idarr-, è satura di elettricità più i 'ancora di quanto fosse, a suo| . f«* Governo e presidenza do> Senato e per finire in ere sf:end,°' addirittura ali ipotesi ^e 1 Assemblea venga sciolta, P» 1u?,8ta_ «Poteri sita eoo sta >sera !> Giornale d'Italia, ma non si vede perche davvero si !dovrebbe cosi dare a""' 'zlone un premio anche mag1 Siore di quello che essa stessa i3' proponeva di ottenere al mo i mento di iniziare la sua bat- tempo, a Montecitorio. Così appunto si spiega come possano nascere e circolare le voci più sensazionali: dalla pos sibilità di dimissioni di Para- [. .vvero asllopposi-||ta8lia- v. g. i Dall'alto in basso: Emanuele Piga, Ernesto Battaglini e Giacomo Rqsso Dall'alto in basso: Augusto Ortona e Antonio Papaldo