Un unico mercato agricolo di sedici Paesi europei di Sandro Volta

Un unico mercato agricolo di sedici Paesi europei La conferenza del «pool verde» a Parigi Un unico mercato agricolo di sedici Paesi europei Due tesi in contrasto: l'Olanda è favorevole ad un organismo supernazionale, l'Inghilterra vuole invece tare appello solo alla "buona volontà degli Stati membri,, - La posizione dell'Italia . . ; concorrenti, a' e e e i a i o (Dal nostro corrispondente) Parigi, 14 marzo. I Ministri dell'Agricoltura dei sei Paesi della Piccola Europa, si sono incontrati oggi a Parigi- in una riunione preparatoria della conferenza che lunedì dovrà gettare le basi del r. pool verde ». Per l'Italia era presente Amintore b anfani. Il ministro degli Esteri francese, Georges Bidault, che ha pronunciato 11 discorso di apertura, si è dichiarato convinto che bisogna a tutti i costi uscire dalla troppo ristretta comunità del Sei, per realizzare una unità europea più vasta e quindi più valida. In questo senso la Comunità verde potrà diventare veramente il primo organismo comune a tutti i popoli dell'Europa occidentale. Alla conferenza di lunedì parteciperanno infatti i ministri dell'Agricoltura di sedici Paesi e cioè: Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Grecia, Turchia, Olanda, Svezia, Norvegia, Portogallo, Svizzera e Lussemburgo. Il c pool verde », proprio in conseguenza di questa vasta partecipazione di Stati, non potrà essere l'equivalente del Plano Schuman nel campo agricolo, in quanto non sarà governato da un alta autorità supernazionale. Le sue realizzazioni dovranno compiersi per tappe e con maggiore prudenza, per evitare gli sconvolgimenti troppo bruschi che la concorrenza potrebbe provocare siii mercati interni dei singoli Stati. Non bisogna perciò illudersi che la realizzazione di un mercato unico europeo per i prodotti agricoli, possa venire raggiunta a breve scadenza, ma anche se f risultati della Comunità verde dovessero essere per ora soltanto parziali e di lenta applicazione, è facile capire il particolare interesse che ha per l'Italia la riuscita di questa iniziativa. Mentre il c pool » carbone-acciaio, riguarda 11 nostro Paese quasi soltanto come consumatore, quello verde riguarda invece uno dei principali elementi della produzione italiana, riguarda cioè quei prodotti agricoli dalla cui esportazione dipende, in massima parte, la solidità della nostra bilancia commerciale. II < pool verde » completerà d'altronde quel sistema di solidarietà attraversò il quale si cerca,, faticosamente, di consolidare l'unificazione, anche politica, del continente e, nel campo più precisamente economico, servirà a ridurre in notevole' misura le importazioni europee dalla zona del dollaro, eliminando una delle cause essenziali dello squilibrio dei pagamenti fra l'America e l'Europa. Tanto per fare un esempio, nel 1951 i sedici Paesi dell'Europa occidentale, compreso la Gran Bretagna, hanno importato dagli Stati Uniti, dal Canada e da Cuba, 998 milioni di dollari di cereali per la panificazione. 303 milioni di .cereali secondari, 301 milioni di zucchero, 288 milioni di tabacco, 168 milioni di legname e 89 milioni di semi oleosi. In totale sono 2147 milioni di dollari che, con 11 < pool verde », l'Europa potrà fare a meno di spendere in America. Due saranno le tesi che lunedi si troveranno in contrasto, sostenute rispettivamente dai Paesi Bassi e dalla Gran Bretagna. Il Governo olandese è infatti favorevole al principio dell'organismo supernazionale incaricato di determinare il prezzo commerciale europeo dei prodotti agricoli e di coordinare le eventuali importazioni in Europa dei prodotti provenienti da Paesi estranei al « pool ». Secondo la tesi britannica invece, l'autorità supernazionale deve essere scartata senz'altro a favore di un'autorità intergovernativa composta dal rappresentanti dei Governi e delle Organizzazioni agrarie. Quest'autorità < non avrà il potere di interferire sulla individualità del mercati nazionali, ma dovrà fare appello al lllssoprauclrlceqFszEl la persuasione e alla .buona volontà per sviluppare e razionalizzare la produzione e 11 consumo delle derrate alimentari sul territorio degli Stati memori ». Le decisioni dell'Autorità prenderebbero cosi la forma di raccomandazioni ai Governi associati. Fra queste due opposte teBi, una che vuole troppo e l'altra che vuole troppo poco, qual'è la posizione dell'Italia? E' chiaro che il nostro Paese ha tutto l'interesse che sia veramente costituito un mercato unico europeo del, prodotti agricoli e quindi: lezione che il Sólnlstro Fanfani dovrà svolgere lunedi, sarà In favore di una europeizzazione più ampia possibile. Egli _ non potrà però trascurare la realtà della situazione, nè chiedere ciò che altri Paesi non sarebbero certamente disposti ad accettare. Si può quindi prevedere che la posizione italiana sarà intermedia, fra quella di Londra e quella dell'A ja: una posizione di compromesso che potrà permettere a tutti i sedici Paesi di aderirvi, senza però che il < pool verde » si riduca a una formula vaga, priva di ogni valore pratico. Su questa linea realistica, condivisa in parte anche dalla Francia, è probabile che finiranno per trovarsi d'accordo anche gli altri ministri dell'Agricoltura che parteciperanno alla conferenza. Sandro Volta

Persone citate: Fanfani, Georges Bidault, Schuman