L'assedio al pazzo di Prignano terminato tragicamente dopo 19 ore

L'assedio al pazzo di Prignano terminato tragicamente dopo 19 ore L'assedio al pazzo di Prignano terminato tragicamente dopo 19 ore Un carabiniere ucciso - Il capitano, 4z militi e 2 civili feriti Infine lo sciagurato è stato fulminato da una raffica di mitra Modena, 6 marzo. La follia omicida dello sparatore di Frignano sul Secchia è durata esattamente diciannove ore. Asserragliato nella sua catapecchia di mattoni sconnessi, Ildebrando Pietri, cinquantenne, allampanato e ispido, ha tenuto a bada mezza centuria di carabinieri sparando con la sua arma infallibile, nel buio, contro quanti tentavano di avvicinarlo. Il tragico bilancio dell'assedio è rappresentato da un carabiniere morto, un capitano dell'Arma gravemente ferito, quattro militi e due civili feriti. Del quattro carabinieri due probabilmente perderanno la vista, perchè i micidiali pallini da caccia hanno loro leso i bulbi oculari in maniera irreparabile. Alla fine anche il pazzo è caduto sotto i colpi di mitra di un carabiniere. La drammatica vicenda, in base alle ultime risultanze, cosi può essere ricostruita. Il Pietri, individuo solitario e maniaco (viveva solo nella sua casupola, della quale aveva puntellato dall'interno la porta d'accesso, si che per entrarvi doveva fare uso di una scala, che poi ritirava dalla finestra, e si preparava il pane da se stesso, tritando il grano con un macinino da caffè), nella mattinata di ieri aveva avuto un litigio con 11 vicino di casa, Fernando Casolari, col quale esisteva da tempo una vecchia ruggine per una futile questione di confine. Verso mezzogiorno, 11 Pietri si chiuse in casa e puntellò la finèstra. Poco dopo echeggiò il primo colpo di fucile, e il Casolari, che stava attraversando il suo campo, si abbattè, raggiunto al basso addome da una raffica di pallini. Successivamente giungevano due carabinieri, e contro di loro il folle aprì immediatamente il ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiui fuoco. Un colpo raggiunse il milite Walter Fredieri al viso. Il caduto fu trascinato al riparo da un commilitone e da un medico accorso, che provvide a tamponare la ferita. Alcune ore dopo giungevano rinforzi da Modena e si tentò di snidare il Pietri con numerose bombe. Fu tutto inutile. Era buio ormai, e non rimaneva che circondare là casa a debita distanza. Ma il pazzo aveva occhi che trapassavano le tenebre, e sparo ancora con iiuiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiitiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiD ■lllllllllllllllllllllllllllllllHIIIIIIIIIIIIUIIUIIIHIInfallibile mira. Furono colpiti dapprima il capitano Vittorio Fioroni, che comandava 1 carabinieri, alla nuca; i militi Gino Cippitelli, pure alla nuca, e Mario Benedetto, al viso e agli occhi, e un civile, Erasmo Giacobazzi, di striscio al collo; poi silenzio per lunghe ore. I feriti furono ad uno ad uno recuperati e portati su una mulattiera viscida di fango che conduce a Frignano. Foco prima dell'alba, all'intreno della casa risuonò un colpo: si ritenne che il folle si fosse suicidato. Fu deciso peraltro di attendere 11 giorno per Irrompere nella casa. Alle 7,30 il tenente Bucci entrava in azione con due militi, 1 carabinieri Giuseppe Fioravanti, di 22 anni, da San- Benedetto del Tronto, e Vittorio Milani. Strisciando, i tre raggiunsero la porta d'ingresso, ormai sfondata dalle innumeri bombe a mano lanciate la sera innanzi. Il carabiniere Fioravanti, con un piccone, tentò di abbatterla definitivamente, mentre il tenente lanciava nell'interno un candelotto lacrimogeno. Il pazzo però era all'erta: la canna della sua arma (un fucile calibro 24 a un solo colpo) si insinuò nella connessura di una porta e il cólpo fu sparato quasi a bruciapelo. Il carabiniere Fioravanti cadde fulminato. I gas sprigionatisi dalla bomba lacrimogena avevano invaso l'abituro e per il Pietri era ormai impossibile resistere. Fu vista la porticina aprirsi e una figura profilarsi tra H fumo. H carabiniere Milani intimò la resa: per tutta risposta il pazzo Imbracciò il fucile e si apprestò a sparare ancora, ma 11 milite lo prevenne e lasciò partire una lunga scarica, che lo raggiunse in pieno pet to. Il pazzo, colpito a morte, annaspò nell'aria, poi cadde, tenendo ancora il fucile in pugno. Quando accorse 11 medico, che aveva trascorso anch'egli la notte sul luogo, non potè che constatare la morte del carabiniere e del folle sparatore. Poco dopo la salma del milite, pietosamente composta, veniva trasportata a Frignano, per 1 quattro chilometri di mulattiera, e composta provvisoriamente nella locale caserma dell'Armo. Il cadavere del Pietri giacque più a lungo sul luogo della sparatoria, In attesa degli accertamenti di legge. Frattanto a Frignano erano giunti da Bologna il generale dell'Arma, Bonansea, e il colonnello Venosta, comandante la legione. I due ufficiali, reso omaggio alla spoglia del caduto, disponevano Immediatamente per un'inchiesta sulla drammatica vicenda. Nel primo pomeriggio anche 11 Procuratore Generale, dott. Rogari, giungeva sul luogo per l'indagine giudiziaria. I motivi che possono avere determinato nel Pietri lo apaventoso accesso di follia non sono ancora ben chiari e non è da escludersi che sussistano responsabilità di terze persone. n_ IIIIIIIIIIIIIIIUHIUllllllllUIUlIUlUIIHUHHIUUUi e o e a , . o a n a n a a f U col gi il Il cadavere del pazzo che ha sparato contro la polizia per diciannove ore, pietosamente ricoperto da un lenzuolo nel cortile della sua casa (Telefoto) H f H bii ii Ifllibil i F liti

Luoghi citati: Bologna, Frignano, Modena