La questione di fiducia poste anche al Senato

La questione di fiducia poste anche al Senato 1A LECITE ELETTORALE La questione di fiducia poste anche al Senato Il progetto sarà presentato sabato a Palazzo Madama - I "minori,, e l'eleggibilità degli ex-gerarchi d i a. . n i a e a la a e % a i. oe tniaia aà to8 à, ri a, n a ia eeli nfibci i, are mi lpea) ole rle où n ueLa Roma, 3 marzo. Il Presidente del Consiglio ha stamane assistito in piazza dell'Esedra alla consegna di 368 macchine agricole ad agricoltori della provincia di Roma, ed ha approfittato dell'occasione per pronunciare un breve discorso di interesse politico. « Bisogna guardare al mondo — ha detto — e soprattutto all'Europa poiché slamo interdipendenti per ciò che riguarda i prezzi. Talvolta può accadere, come nel caso della recente legge a protezione doganale delle carni,, di essere costretti ad un certo protezionismo, ma questo, lo si sappia, non può avere che carattere provvisorio. Guai a noi — ha ammonito — se potessimo pensare di fondare permanentemente la nostra fortuna su un protezionismo doganale. Noi lo intendiamo esclusivamente come un provvedimento di emergenza ». Dopo avere sottolineato che]problema non meno serio delprodurre è quello di vendere evendere bene, il Presidente del Consiglio ha insistito sul concetto della necessità di un allargamento del mercato, specie per certi prodotti agricoli, e quindi di organizzare i consumi In modo che la produzione possa aumentare senza deprezzarli: « Solo cosi — ha concluso — 1 contadini potranno beneficiare di un vero progresso economico e sociale >. A parte queste dichiarazioni in tema di politica agricola, la cronaca non ha da registrare, per 11 resto della giornata e nei rimanenti settori, novità od avvenimenti di rilievo. Le due Camere hanno ripreso 1 lavori] che a Montecitorio dureranno — si prevede — fino al giorno 25. Nell'imminenza della fine del mandato, si può immaginare facilmente quale atmosfera si respiri nel Palazzo: le prospetive elettorali sono' difatti il tema dominante fra « 1 moribondi di Montecitorio >. Oggi si è avuto Inoltre qualche strascico polemico a proposito delle dichiarazioni di Gonella sulla proposta di legge Nasi contro l'eleggibilità degli ex-gerarchi, e notizie contraddittorie sono circolate circa gli atteggiamenti che saranno presi dal diversi gruppi, per taluni dei quali — 1 minori, s'intende — varrebbe il criterio di lasciar liberi 1 singoli ad atteggiarsi secondo coscienza. Per quanto riguarda il Senato, domani a mezzanotte, com'è noto, scade 11 termine entro il quale la Commissione degli Interni deve presentare le proprie conclusioni sul progetto della nuova legge elettorale: come è facile Immaginare, 1 commissari dei partiti di estrema sinistra faranno il tentativo di ottenere una pro¬ roga, ma le probabilità di suc- IMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII cesso sono nulle, considerandosi che i suoi lavori sì sono protratti per una quarantina di sedute, termine che onestamente non può venire ritenuto insufficiente ad un esame anche approfondito del progetto. Pertanto si prevede che la legge verrà presentata sabato ali assemblea, accompagnata dalle relazioni di maggioranza e di minoranza, e, stando a quanto si apprende, il governo è venuto nella determinazione di porre la questione di fiducia al momento stesso dell'inizio della discussione gene-, rale in aula e sull'intero testo del provvedimento. Alla decisione si è giunti dopo che l'on. De Gasperi ha avuto lunghi scambi di vedute al Viminale con il vicepresidente Piccioni e con il ministro Sceiba. Poi egli stesso si è recato a Palazzo Madama, dove si è incontrato . separatamente con 11 presidente Paratore, con li sen. Tupini, presidente della com- ]missione degli Interni, e con il 'sen. Cingolani, presidente del 'gruppo senatoriale democri stiano. Anche questi colloqui hanno avuto per oggetto i prossimi lavori dell'assemblea. Nel pomeriggio ha tenuto adunanza la direzione del PSI e secondo talune illazioni si sarebbe trattato, oltre che di problemi 'elettorali,, anche della « crisetta » determinatasi in seno al movimento dei partigiani della pace dopo le dichiarazioni di Landò Dell'Amico. Davanti alle prospettive elettorali, anche gli onorevoli Cucchi e Magnani sonò in grande attività per la preparazione del congresso nazionale del movimento che si terrà a Firenze o a Bologna alla fine del mese. Vi parteciperanno 1 delegati delle 80 federazioni che sarebbero state finora costituite, e si assicura che il congresso cambicrà il nome attuale — M.L.I. (Movimento Lavoratori Italiani) — in quello di Movimento Socialista Indipendente, così venendo a' riprodurre la sigla del Movimeh io sociale neofascista. ' Altra riunione che si annuncia prossima è quella del consiglio nazionale dell'Unione monarchica italiana (U.M.I.) convocato a Roma per 1 giorni 21 e 22 marzo. La riunione del consiglio sarà preceduta da quella della giunta esecutiva nazionale convocata a Torino per il prossimo 15 marzo. v. g. ¬ - Commissione al lavoro per i programmi scolastici Roma, 3 marzo. I programmi di studio nelle scuole di ogni ordine e grado sono « sovraccarichi » e tali — come si esprime una interrogazione presentata di recente alla Camera — da recar pregiudizio alla salute, alla formazione e allo sviluppo dei giovani. Il problema della modificazione di tali programmi, che vennero compilati in fretta e furia durante l'occupazione militare, è posto oramai sul piano dell'attualità. II ministro della Pubblica Istruzione, on. Segni, ha nominato, infatti, alcuni giorni or sono — il 23 di febbraio — una commissione incaricata, per l'appunto, di studiarne la revisione, con esclusi, naturalmente, 1 programmi dei corsi universitari. Della commissione fanno parte vari deputati e se-natori e, precisamente, gli onorevoli Giuseppe Caronia, Umberto Càlosso, Laura Bianchini, Domenico Magri, Felice Lavera, quest'ultimo piemontese e preside di liceo. Vi sono, poi, nella commissione vari professori, tra cui Arangio Ruiz, Puntoni, Gemelli, Pontieri, Caglioti, ecc. I risultati dei lavori della commissióne, che si avranno, probabilmente, solo nell'estate prossima, sono attesi con grande interesse. Non è Improbabile che 1 suggerimenti che la commissione darà possano trovare pratica applicazione già nell'anno scolastico 1953-54. Mentre la Commissione si titi IMIIMIMT11HI Miril I Iti Milli IMI irli 1(1 ri IM II I ti I [Il accinge al suo non semplice lavoro, è da rilevare che il ministro Segni ha pure annunciato di voler investire il Consiglio superiore della pubblica istruzione del problema della revisione dei programmi dei corsi universitari, specie per le discipline scientifiche. Segni si è indotto a ciò dopo aver constatato che il numero crescente delle materie che divengono obbligatorie ed i nuovi sbarramenti del passaggio da un biennio all'altro contribuiscono ad aumentare il piccolo esercito dei fuori corso, formato da ben 75 mila studenti su 225 mila. Il ministro ha esaminato con attenzione questo fenomeno, in parte dovuto alla situazione economica. Molti universitari devono lavorare per vivere e studiare. Questa situazione si è aggravata negli ultimi anni, ma è pur sempre esistita. Secondo Segni il fenomeno degli studenti universitari che lavorano non può essere bastevole per spiegare che, mentre in passato la percentuale dei fuori corso era minima, oggi rappresenta oltre il 33 per cento degli Inscritti nelle università. L'on. Segni ritiene che, per certi corsi universitari di 5 o 6 anni, sia necessario riconoscere come realtà della ricerca moderna che ciò che si po¬ teva fare una volta in certi limiti di tempo, oggi non può compiersi normalmente nello stesso periodo, data la maggiore ampiezza dell'insegnamento. A questa situazione, sempre secondo il ministro della Pubblica istruzione, non è estraneo il fatto che, spesse volte, il numero degli assistenti e degli aiuti è inferiore al fabbisogno. Il numero dei professori è cresciuto, invero, in misura molto limitata, ma specialmente negli insegnamenti pratici — come la medicina e l'ingegneria — occorre, ad avviso del ministro, che, accanto all'aumentato numero dei professori, cresca il numero degli aiuti e degli assistenti, senza il quale l'insegnamento non può svolgersi con efficacia sia scientifica che didattica. Per quanto si riferisce alla riduzione del numero delle università, ventilato da varie parti, il ministro Segni è state esplicito: cNon mi sembra che 11 numero delle università in Italia sia eccessivo. Non ritengo che si debbano istituire nuove università, ma non è nemmeno opportuno. che alcuna fiaccola di cultura si debba estinguere. Si tratterà, semmai, di dare a queste università un migliore sviluppo, e di coordinarle meglio >. V. ».

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