Il Tarzan dei campeggi condannato ad otto anni

Il Tarzan dei campeggi condannato ad otto anni BELLO, SIMPATICO E LADRO Il Tarzan dei campeggi condannato ad otto anni Si faceva chiamare Dante Spada, ma il suo nome è Dario Sambucco • Furti per oltre 80 milioni (Nostro servizio speciale) Nizza, 27 febbraio. Sul banco degli accusati, alle Assise delle Alpi Marittime, è comparso tra ieri e oggi un personaggio assai celebre, il famoso Dante Spada, soprannominato il < Tarzan del campings », al secolo Dario Sambucco, di 24 anni, nato a C'odroipo. Espatriato giovanissimo per lavorare come minatore In Belgio, diventò poi < ladro acrobata » sulla Costa Azzurra, e per incidenza sulla costa basca e nel Principato di Monaco. Dante Spada è apparso assai dimagrito. Ha l'aria sofferente. Per questo sportivo del campeggio, la vita di recluso è stata dannosa. La sua spigliatezza, il suo aspetto attraente però, la mascella quadrata, gli occhi grigi, 1 capelli castani, lo rendono simpatico. Ed è proprio questa istintiva simpatia verso di lui che ha animato tutti anche nel processo, dal Presidente all'usciere, dal Pubblico Ministero agli avvocati della difesa, 1 noti legali Ploch e MontheU. Come si ricorderà, nell'estate del 1950, Dante Spada, che si trovava al campeggio de La Brague, presso Antlbes, insieme con una giovane Insegnante di ginnastica sua fidanzata, commise una serie clamorosa di furti nelle residenze della Riviera francese, soprattutto alla villa Le Roc, a Golf-Juan e alla villa Heldé, a Cannes, allora affittate a famiglie americane e inglesi. I furti avvenivano mentre i ricchi proprietari si trovavano con ospiti riunii i a banchetto o a feste estive all'aperto. Il ladro compiva le sue gesta sempre con la stessa tecnica: da vero acrobata, saliva per le grondaie, entrava da una finestra aperta e, senza scassinare nè forzare serrature, si limitava a rubare i gioielli di pregio che trovava a portata di mano. Effettuò del colpi assai frub tuoal: nel complesso 1 valori da lui sottratti furono a quel tempo valutati Intorno agli 80 milioni di franchi. Quando 11 Presidente della Corte gli contesta queste cifre, Sambucco, con tono gentile e con accento italiano dichiara: — Che esagerazione! Sempre 1 < soliti giornalisti »! La maggior parte delle sue vittime del resto sono stranieri, non presenti all'udienza, e In parte compensati dalle agenzie di assicurazione. Molti del gioielli recuperati dopo l'arresto dello Spada (agosto 1950) sono stati riconsegnati al legittimi proprietari. E il gioielliere che, p< r Incarico della polizia, ha ricostituito i pezzi di oreficeria smontati, ammette che ha trovato nel Sambucco un valido ed espertissimo aiuto. — Il ragazzo piangeva di dispiacere per le cattive azioni compiute — egli ha detto in udienza. — Un così simpatico giovane! Se avesse avuto un po' di fortuna, mal e poi mai questo figliolo economo e laborioso sarebbe finito in prigione! Sono parole sorprendenti, se si pensa che il gioielliere Jo¬ seph Oddet, quasi ottantenne è stato per parte sua derubato ben sei volte dall'intraprendente « Arsenio Lupin ». Tutti però hanno fatto notare come Dante Spada non abbia mai rubato uno spillo alla povera gente e abbia sempre scelto bene le sue vittime in quella categoria di gaudenti per i quali qualche gioiello in più o in meno, valga pure dei milioni, significa ben poco. Com'è noto, fra le derubate era anche la sarta Schiaparelll, che aveva dichiarato: — Mi dispiace soltanto per l'Orsa Maggiore, che è il mio portafortuna. L'Orsa Maggiore era una spilla di brillanti raffigurante appunto quella costellazione. L'ha riavuta a suo tempo e si è dichiarata soddisfatta. I difensori hanno trovato un pubblico, specialmente femminile, favorevolissimo all'imputato. Essi hanno a turno sostenuto l'assoluta mancanza di malvagità nell'animo di questo ragazzo, che è stato deviato dalla buona strada da un cumulo di difficoltà e di ingiustizie. Egli non aveva altro scopo che di raccogliere del danaro (magari molto) per sposare la ragazza che amava e che già stava aspettando un bimbo (poi morto nascendo). E' stata sapientemente evocata la sua gioviale gentilezza, la sua capacità di sacrificio e di abnegazione per alutare gli altri e la sua devozione verso la ragazza, alla quale aveva sempre celato la « seconda vita », come aveva sempre sostenuto di chiamarsi Dante Spada perchè il nome dei Sambucco non venisse disonorato e la vecchia madre rimasta in Italia non dovesse soffrire per causa sua. La Corte ha accordato tutte le attenuanti, malgrado il numero notevole e l'entità dei furti commessi, e ha condannato Dante Spada a soli otto anni di prigione e 10 anni di interdizione e di soggiorno. a. n. Il condannato Dante Spada

Luoghi citati: Belgio, Cannes, Italia, Nizza, Principato Di Monaco