le macchine del Rallye del partite da dodici capisaldi Sestriere europei

le macchine del Rallye del partite da dodici capisaldi Sestriere europei CRONACHE DELLO SPORT le macchine del Rallye del partite da dodici capisaldi Sestriere europei La severità della grande prova che raduna un centinaio di concorrenti Da qualche ora — allorquando [ lettori scorreranno queste Tigne — da dodici capisaldi dell'Europa si saranno mossi manipoli di automobili in pieno assetto da gran turismo, col numero di gara dipinto bui cofano. Esse oltrepassano, nel complesso, la centuria. Tutte tèndono a Torino, anche quelle partite stanotte da Torino etessa, e che vi ritorneranno tra ventiquattr'ore, nella notte su venerdì, dopo aver descritto l'anello Rapallo - Firenze - Bologna - Rovereto-. Riva - Brescia - Milano, di 1098 Km. A Torino s'incontreranno e mescoleranno coi partiti dagli altri capisaldi (od oltre: se ufficialmente controllati, 1 percorsi supplementari gioveranno per una speciale classifica di « giramondi »): il minimo regolamentare prescritto per tutti è di circa 1100 Km., su di uno dei dodici itinerari prefissati. Dalla nostra città, tutti insieme, proseguiranno per il grande percorso di regolarità controllata: 1760 Km., lungo l'anello Piacenza - Bologna Firenze - Passo Mandrioll Sansepolcro - Spoleto - Terni - Roma - Viterbo - Siena - La Spezia - Trlgoso - Imperia Colle Nava - Ceva - Torino Sestriere, con arrivo nel pomeriggio di sabato. Lungo tale percorso saranno distribuiti i vari « tranelli > a zone cronometrate per 11 controllo delle medie prescritte, dei tratti di velocità pura, ecc., col relativi punteggi, di cui abbiam dato analitico conto altra volta. Riposo domenicale al Sestriere, e poi il lunedi 2 marzo, sulle nevi del Sestriere, la breve prova supplementare finale, per la definitiva eliminazione degli eventuali « ex-aequo ». Questo è il «Rallye». I*a partecipazione italiana, quest'anno, soverchia quella straniera: 75 macchine di equipaggi nazionali, 28 di forestieri. Non tutti 1 Becondi, però, prendono il via da località di oltr'alpe: qualche .Dyna e qualche Porsche son partite da Torino o da Milano. Questo largo predominio numerico italiano è conseguenza dello stile più agonistico, più serrato da una formula sportivamente probante, che il regolamento di gara presenta per l'edizione di quest'anno. E' passato il tempo di una larga, festaiola adunata turistica al Sestriere, dominata dai molteplici pretesti per premiare un po' tutti sotto l'uno o l'altro riflesso, per sottolineare una vasta partecipazione femminile, per abituare le masse all'uso dell'auto invernale. Oggi il « Rallye » è diventato una gara molto seria, frequentata da un suo pubblico di specialisti, naturalmente più ristretto ma d'altrettanto più combattivo. 8! potrà parlare, senza far sorridere i vecchi lupi del motori¬ stsdRrgc o o ! ¬ smo, di un reale interesse sportivo, di risultati tecnici, d'Insegnamenti pratici. Ogni gara deve « insegnare » qualcosa: il Rallye del Sestriere a marciare con la testa anziché col fegato, a scegliere e usare per il loro verso gli accessori utili, a familiarizzarsi col difficile fenomeno della « regolarità»; ad apprezzare la macchine fornite di reali doti turistiche. Programma superbo e grandioso. In quale misura e con quali probabilità concorreranno alla sua realizzazione i cento equipaggi impegnati? Si è già detto che, livellate le possibilità e le sorti delle varie macchine, con un regolamento che può concedere la vittoria assoluta anche ad una macchina modesta e ad un guidatore nuovo, purché attento, intelligente e paziente — il tentativo d'un pronostico sarebbe un assurdo. Non si pronostica un rallye, soprattutto di struttura cosi rivoluzionata. Tutt'al più possiamo indicare quali vetture, per le intrinseche qualità di gran turismo e per essere più largamente rappresentate in partenza, danno maggiori probabilità di figurare ai . posti d'onore in classifica. Nella classe I, un bel manipolo di Fiat 800 C contro le veloci Dyna Panhard che già conobbero sul Sestriere la vittoria, la Renault e la velocissima ma un po' primordiale due tempi tedesca Gutbrod, ed una nostra Moretti, del tipo Algeri-Città del Capo. Nella classe II, lotta tra le « 1400 » (citiamo tra 1 conducenti Checcacci, Nasi, Barge e Brignone), contro l'Aprilia e l'Ardea, con un pizzico d'internazionalità dato dalla Sinica Aronde. Tutte italiane invece (con la sola eccezione di una cTatraplan» da Francoforte) le macchine della classe III, divisa equamente tra le Aurelia (In maggior parte del nuo vo tipo B 22: Gatta, Christillin, Piodi, Damonte) e le Alfa 1900 (citiamo Scagliarini, Della Beffa, Cafiero, Lanze). Due «Fiat 1900» (Bosi e Occhetti) ricorderanno in questa classe che si può vincere sui deserti equatoriali e (chi sa mai) sul le nevi alpine... Quasi tutte straniere le con,i-nrrenti nella classe massima: Ford, Mercedes, Citroen, Riley, Sumbeam, Chevrolet e Borgward: lotta aperta, anche per le sei nazioni impegnate come equipaggi. Nell'unica classe, promiscua, della categoria « Sport com merciale » troviamo 1 nomi più elettrizzanti: l'Alfa Romeo 1900 S. l'Aurelia B 20 (tra queste è lo specialista Gino Valenzano) la Porsche, la Fiat V-8, la Siata 208 S, la Ferrari, la Frazer Nash. La lotta interes- serà in particolar modo il ter- zetto Aurelia-Porsche-Alfa. i Aldo Farinelli Hdc