Vittoria del centro nelle elezioni austriache
Vittoria del centro nelle elezioni austriache Vittoria del centro nelle elezioni austriache II maggior numero di voti ottenuti dai socialisti e d. c. - Regresso degli indipendenti e dei comunisti (Dal nostro corrispondente) Vienna, 23 febbraio. I risultati delle elezioni politiche svoltesi ieri in Austria, come si prevedeva, non hanno spostato di molto la situazione precedente. I due partiti della coalizione governativa, il < Wolkspartei », d.c, e il socialista, hanno ottenuto un tale numero di voti in più nel confronti dei loro più diretti avversari, gl'indipendenti e i comunisti, che quasi non mette conto di dover sottolineare la chiara volontà espressa anche stavolta dagli elettori di non voler correre avventure e rischi di sorta. Il regresso degli indipendenti, passati a 14 mandati da 16 che ne avevano, ma col numero dei voti dimezzato nei confronti della precedente consultazione, e la scarsa prova fornita dai comunisti, i quali alleandosi anche con elementi cosiddetti borghesi speravano di aumentare i cinque seggi di cui disponevano (ed invece ne hanno perduto uno), confermano appunto che la massa in grandissima misura si è schierata contro gli estremisti, sia di destra che di sinistra, anzi di sinistra soprattutto. I comunisti non sembrano rassegnati alla sconfitta dopo tutta la propaganda svolta e le alleanze di cui sopra, per cui oggi, di fronte alla realtà, se la prendono con la legge elettorale che nella suddivisione del mandati — dicono — non. rispecchia esattamente il numero dei voti complessivi ottenuti. Ciò, però, vale anche per gli altri partiti; tanto è vero che il maggior numero di suffragi, circa 37 mila in più del d.c, li hanno ottenuti i socialisti, che però hanno un mandato in meno nei confronti dei democristiani. I socialisti, che nella Camera precedente avevano 67 mandati, ne hanno ora 73; i d.c. sono passati da 77 a'74. Mentre i primi ottenevano circa 200 mila voti in più nei confronti delle elezioni del 1949, i d.c. di Figi ne perdevano circa 65 mila. Complessivamente 1 due partiti al Governo hanno avuto ieri oltre 3 milioni e 600 mila voti, contro meno di mezzo milione degli indipendenti e 228 mila e rotti del blocco comunista cosiddetto di opposizione popolare. Considerevole vittoria del centro, quindi; ciò che permetterà al Paese di continuare in una politica di prudenza, lontana da forme di un estremismo pericoloso che la stragrande maggioranza degli elettori ha dimostrato di voler respingere. La forte percentuale di cittadini che si sono recati alle urne, che in certe zone ha raggiunto il 96 per cento, dimostra inoltre con quale impegno, calma e disciplina gli austriaci, donne e uomini, hanno esercitato il loro dovere. Il cancelliere Figi — secondo quanto viene reso noto — domani rassegnerà le dimissioni, ma quasi certamente il Capo dello Stato incaricherà il Cancelliere uscente di formare il nuovo Governo, nel quale con ogni probabilità 1 socialisti aumen- teranno il numero dei ministri e del sottosegretari. Interrogato dai giornalisti, il dott. Figi ha oggi dichiarato che il suo partito dal 1945 assolve un dovere che la massa degli elettori ha dimostrato di apprezzare Be dopo otto anni di responsabilità si trova ad essere ancora il par tlto che ha il maggior numero di seggi nel nuovo Parlamento. Molto soddisfatto dei risultati si è dichiarato il vice-cancelliere Schàrf, che è anche 11 capo del partito socialista. Egli ha inoltre sottolineato il fatto che in un Paese sottoposto anche a controllo militare russo la perdita di un mandato da parte dei comunisti è un chiaro indizio della volontà popolare di respingere i regimi totalitari. I socialisti hanno avuto a Vienna il loro maggior successo; nella capitale hanno conquistata, infatti, la maggioranza assoluta, mentre i d.c. hanno avuto i maggiori suffragi nel Tirolo. in Carinzla e nel Salisburghese. Inoltre hanno ottenuto, rispetto agli altri, il maggior numero di mandati nell'Austria inferiore, zona controllata dai sovietici, dove i comunisti ne hanno ottenuto uno soltanto. Degli altri otto partiti che erano scesl in lizza in talune circoscrizioni oggi la cronaca non fa neppure menzione. Globalmente hanno ottenuto qualche migliaio di voti e, naturalmente, nessun man dato. p. b.
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