Cinema-Conferenze

Cinema-Conferenze Cinema-Conferenze LA PROVINCIALE, di M. Soldati (Reposi). — Riproduce fedelmente caratteri e vicenda del bel racconto omonimo di Alberto Moravia, con la sola variante dell'ordine espositivo che in omaggio alla moda non segue il criterio cronologico ma dall'epilogo risale, per incastri, agli antefatti. Cosi il film comincia con la protagonista Gemma, moglie svogliata di un giovane e un po' astratto professore, la quale ferisce di coltello una sua falsa amica che la ricattava: la tragedia apre gli occhi al marito cui troppe cose di Gemma erano rimaste ignote, e la donna, rimessa dallo « cnoc », tutta gli si confessa. Ed ecco 11 suo passato di ragazza ambiziosa, insofferente della vita provinciale, accanto alla madre affittacamere che tetramente si studia d'infrenarla. Ospite ogni estate nella villa di- certi nobili ricconi, Gemma s'inebria di quegli sprazzi di bella vita e si innamora di Paolo, il figlio del conte, con ferma fiducia di essere da lui chiesta in moglie. Ma alla sua esaltazione mette energicamente punto la madre rivelando alla figlia che essa è il frutto del suo colpevole amore con il conte: come chi dicesse che Gemma e Paolo sono fratelli. Dopodiché la ragazza delusa accetta di sposare il professore dozzinante, solo per la speranza ch'egli abbia a portarla presto a Roma. E nella scioperata attesa comincia l'infausta sua amicizia con un'equivoca romena, che la mette sulla via dell'adulterio traendone ruffianesco profitto. Onde ribellione di Gemma, che confessatasi al marito, trova in lui piena comprensione e quell'amore che aveva stoltamente cercato dove non doveva. Gina Lollobrigida è la volonterosa protagonista ben coadiuvata dal Ferzetti, dall'Interlenghi, dalla Mangini e dagli altri. LE MANI SPORCHE, di F. Rl-kvers (Astor). — Con accortezza, condensandone la drammaticità e riducendone 11 concettoso, Fernand Rivers ha portato sullo schermo la famosa commedia di Sartre. « Les maina sales », dove il conflitto tra l'assolutismo fanatico e le esigenze della politica è rappresentato con un vigore che trascende la contingenza polemica. In un immaginario Paese dell'Europa centrale, delineandosi la disfatta nazista sotto l'incalzare delle armate russe, un partito rivoluzionarlo è intimamente travagliato da due opposte tendenze: una che vorrebbe la temporanea alleanza con la borghesia e la reggenza per creare una concentrazione a largo raggio; l'altra che respinge ogni proposta di collaborazione e caldeggia l'immediata organizzazione rivoluzionaria del Paese. La prima è personificata da Hoederer, esponente del partito proletario; la seconda da Louis, comandante le squadre d'azione; il quale commette al giovane Ugo, un figlio di borghesi passato agli estremisti, di c eliminare » l'avversario. Pieno di zelo epuratorio, Ugo si introduce come segretario presso Hoederer, ed ecco il giovane entusiasta e intransigente perdere a poco a poco della sua sicurezza di fronte all'ascendente « umano » del politico, che sembra leggergli nell'animo, con tranquilla superiorità, 11 fiero proposito. La vicenda è quella dei tentennamenti di Ugo, del suo angoscioso dubitare della bontà della propria causa, del suo continuo differire l'ora dell'esecuzione. E quando ucciderà Hoederer non lo farà in obbedienza al suo mandato, ma per un moto di gelosia, avendo sorpreso la sua frigida moglie nelle braccia di lui. Espiato il delitto con due anni di carcere, troverà poi che 11 suo partito ha letteralmente adottato la politica duttile e realistica dell'uomo che gli avevano fatto sopprimere; onde disperato si dichiara ai compagni c non recuperabile » e da quelli al lascia uccidere. Il film ha una sua fosca forza, e due eccellenti interpreti nel quadrato Brasseur (Hoederer) e in un intenso, sofferto Gélin (Ugo), coi quali bene figurano Claude Nollier e Moni que Artur. 1. p.

Persone citate: Alberto Moravia, Claude Nollier, Fernand Rivers, Ferzetti, Gina Lollobrigida, Interlenghi, Mangini, Sartre

Luoghi citati: Europa, Roma