aI diplomatici di carriera scenderanno in sciopero?
aI diplomatici di carriera scenderanno in sciopero? aI diplomatici di carriera scenderanno in sciopero? Vive proteste per le nomine di ambasciatori non di ruolo - Un energico ordine del giorno: ricorso al Consiglio di Stato? - Il decreto che promuove Sergio Fenoaltea ministro a Parigi (Nostro servizio speciale) Roma, 14 febbraio. Di pochi personaggi si va parlando in questi giorni negli c ambienti romani* (ambienti romani: le case patrizie, i clubs del bel mondo, i corridoi dei Ministeri) come di Sergio Fenoaltea che fu ambasciatore « politico * presso Chang Kai-scek ed è ora ministro « politico * presso la N.A.T.O. a Parigi; a pochi nomi, come quello di Fenoal- curiosa guerra di burocrati è in vista: Fenoaltea ne sarà (forse) la causa innocente, alla stregua di quel dimenticato principe tedesco che determinò, secondo le cronache di Alessandro III. La prima « provocazione » Chi difende Fenoalteat Che cosa gli si rimprovera da parte degli avversarit Nessuno gli attribuisce peccati o errori, nessun giornalista impaziente si accinge ad attaccarlo come fu attaccato settimane or sono il più. illustre dei c diplomatici dilettanti *, Tar. tea, si legano discussioni, sfi-de, apprezzamenti timori. Unaallora, il cozzo tra la Franciadi Napoleone e la Russia dichiani. Sergio Fenoaltea è uno■MarjCj-^«sociali, un democratico di vec chia fede (lo si ricorda nelle file del partito d'Azione), un negoziatore politico non privo di chances; la sua posizione ideologica può attualmente de finirsi quella di un repubbli-cano d'estrema destra, cornetale grato al Governo. Gli sono nemici, non ad per- sonam, i funzionari del Wini-stero degli Esteri. Irritati e preoccupati per lo s'itlicidio delle immissioni nella c carriera > di protetti dal Governo, i diplomatici, nel dicembre «cor- so, avevano deciso di c oppor- si fattivamente* alla prima provocazione: ed intendevano pei provocazione qualsiasi nuova nomina al di fuori dei ruoli. Ora. poiché De Gasperi ha già pronto il decreto che sancisce lo status di Fenoaltea quale ministro plenipotenziario effettivo. Fenoaltea diventa incolpevolmente l'occasione del conflitto, in un caso che non ha precedenti negli annali della burocrazia Converrà, in sede cronachi-stica e con animo neutrale, rie-pilogare i fatti. Esiste una spe-eie di < preistoria* della vicen-da, la cui pietra miliare puòdirsi costituita dall'interroga- zione presentata dall'on. Aido Moro (d.c.) a Montecitorio il 16 settembre 19SS c per cono-scere s» siano vere le notizie stampa circa la propettata immissione di persone estranee all'Amministrazione nella carriera diplomatica col grado di Ministro plenipotenziario >. L'interrogazione rivelava il disagio degli ambienti ministeriali di fronte alla circostanza che, sostituito Sforza a Palazzo Chigi, si stava ripetendo la situazione dell'epoca del CLN: le < immissioni * erano tornate di moda: tre funzionari avventizi (il Console generale a Tolosa, Cagnolati; il rappre- \sentan'te a»Be,gra'do Martino; \n segretario deivon. De Ga' ri, Canali) stavano per essere nominati < di ruolo *, e gli ultimi due, per l'appunto, col grado di Ministro plenipotenziario. Le nomine vennero: la ì interrogazione dell'on. Moro ri'mase senza risposta: da que\sto duplice scacco il fronte dell'opposizione ministeriale ho tratto consistenza e vigore. Sono emerse, d'allora in poi, novità degne d'esame, non fosse che nel campo della storia del costume. Si è appreso, ad esempio, che funzionava un sindacato dei dipendenti del Ministero Affari Esteri (è giusto riconoscere che la discrezione dei nostri diplomatici aveva posto in ombra, sin qui, l'esistenza medesima di irle . „___„„ »Véftr«rtt ganizzare la protesta. Un articolo veemente Il 10 dicembre 1952, in uno dei saloni di Palazzo Chigi, \futti gli ambasciatori presenti ia Roma, un gran num«ro di ìfunzionari, rappresentanze del 'personale d'ordine han dato ivita ad una massiccia « asse blea sindacale *. Una relazione è stata unanimemente approvata, in cui si mettevano in evidenza i motivi dell'opposi- j zione alla prassi governativa nulla da eccepire sulla nomi ina di ambasciatori < straordi | nari *, purché qtiesti, ultimata la loro missione, tornassero al le loro cure di prima; l'immissione senza concorso nei ruoli della carriera, dai minori ai massimi gradi, era indicato come una causa di disdoro per i funzionari regolari, di danno sissimo rallentamento del loro c cursus > e, soprattutto, come un motivo atto a scoraggiare i giovani desiderosi di dedicar \si alla diplomazia: negli ulti , mi due anni la <leva* de'le Ireclute idonee non è stata su'! fidente a coprire la disponibi'Htà dei posti, Quindi, poiché l'art. 97 deU la Costituzione stabilisce che « alle carriere statali si acce1 da solo per pubblico concor[so>, era dato incarico aM'ar- gano sindacale di procedere, in difesa della categoria, * sulla via del Consiglio di Stato e oltre >, qualora il Governo insistesse nella sua linea. Era già nell'aria, naturalmente, il < brevetto > per Fenoaltea. A questo punto la querelle è entrata in una spira piuttosto drammatica. Il Governo non ha reso noto, finora, la nomina di Fenoaltea, ma si ha ragione di credere, come accennavamo in principio, che il € brevetto* sia già firmato: i funzionari di Palazzo Chigi hanno constatato l'insuccesso delle loro proteste; un veemente articolo-fiume apparso sul periodico Riforma amministrativa, a firma < Diplomaficus*, ha ribadito, il 30 gennaio, l'intransigenza dei burocrati; due interrogazioni, presentate rispettivamente alla Camera da Bellavista (lib.) e al Senato da Merzagora (misto), Cerulli-Irelli (d. c.) e Sanna Randaccio (lib.) si sono aggiunte, i primi di febbraio, a quella inascoltata di Moro; infine, in questa settimana, un o.d.g. del sindacato di Palazzo Chigi ha riaffacciato, in tono più energico, la ipotesi dell'appello al Consiglio di Stato. E', anzi, un appello sul punto di tradursi in atto; e ormai, se la magistratura non renderà giustizia ai diplomatici, non rimarrà loro che ricorrere all'arma dei proletari, lo sciopero. La < carriera * che sciopera, ecco veramente un brivido nuovo. E' probabile che lo proveremo: gli < ambienti* sono saturi di rancore, le loro critiche private ai diplomatici c dilet tanti* (e al Governo) divengono sempre più aspre. Si citano episodi di clamorosa incompetenza: c Sono stati utilizzati a capo di uffici e di missioni all'estero un maggiore dell'Aero nautica, un ostetrico, un prò fessore di filosofia *, si legge nel fondo di < Diplomaticus > su Riforma amministrativa. Si deplora che in nessun caso gli < immessi * vengano utilizzati al ministero, dove la routine è più dura ed incomparabilmen te più tenui le paghe. Ma forse il Governo (che tace e che ha, ovviamente, le sue necessità di « clientela* come tutti i governi) ritiene, con l'antico De Callières, che < la diplomazia non é se non un duro lavoro in esilio * e manda costantemente in esilio i suoi fidi, tenendo a casa i < funzionari *, nel seno delle loro famiglie: è quanto fa per loro, a risarcirli di alcune amarezze. Carlo Laurenzi
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