Il nonno impazzito imbraccia il fucile e sparando ferisco gravemente il nipote

Il nonno impazzito imbraccia il fucile e sparando ferisco gravemente il nipote Il nonno impazzito imbraccia il fucile e sparando ferisco gravemente il nipote Era stato di recente dimesso dal manicomio - La lite con i famigliari e la improvvisa esplosione di collera - Il dramma è avvenuto in via Fossato 7 Un uomo impazzito ha ferito gravemente con una fucilata il nipote di 14 anni: questo il grave fatto di sangue accaduto ieri sera alla Barriera di Milana In via Fossata 7 v'è una drogheria. Proprietario ne è 11 signor Turba che vive nella casa con la moglie e il figlio Pier Carlo di 14 anni, studente: e da tempo ospita 11 suocero. Giovanni Veggia fu Cesare di 68 anni, e la suocera. Il Veggia è un soggetto anormale. Per due volte era stato ricoverato in manicomio per forti attacchi di squilibrio mentale: di recente era stato dimesso. lllllllllllllllllllllllliiliilllililllilillllllliiiiiillil o il il o a a r a i e a r o. ma non. appariva, certo nel pieno possesso delle sue facoltà psichiche. Andava in collera per inezie e spesso gridava: « Lo so, lo 60, voi mi considerate un Imbecille. Ma un giorno o l'altro vi farò vedere io chi sono! >. Spessissimo litigava col genero, anche in negozio. In quest'ultima settimana la situazione s'era ancor più tesa: e 11 Veggia, che muto e aggrondato girava per la casa, sembrava rimuginare nell'animo qualche tristo proposito. Ieri pomeriggio, verso le 18, nel retrobottega, 11 Veggia veniva a diverbio con il genero: un enneillillllllliilllllilliililliiiiiiliimiiiiiiiiiiiiliiiliiiin Simo diverbio, ma questa volta più aspro e violento del solito. Ad un certo momento lo squilibrato, atravolto, con gli occhi fuori dalla testa, si precipitava fuori urlando: «Bisogna farla finita! >. Il Turba riteneva che, come altre volte, il suocero sarebbe risalito nell'alloggio e la moglie, in un modo 0 l'altro, l'avrebbe calmato. Invece il Veggia, stralunato e tremante, invaso dalla pazzia, scendeva In cantina dove sapeva che, in un baule, v'era, smontato, il suo vecchio fucile da caccia (al Veggia era stato, a suo tempo, ritirato il porto d'armi, ma non l'arma: cosa incomprensibile, imprudenza senza pari). Con mani febbrili lo sciagurato frugava nel baule, trovava la doppietta, trovava 1 proiettili. Rimontava il fucile, lo caricava, poi risaliva. Erano le 18,30. Con una pedata l'uomo spalancava l'uscio del retrobottega. LI seduto che studiava, su di un piccolo sofà, v'era 11 nipote Pier Carlo: il quale nel vedere il nonno stralunato, con la doppietta puntata, si rizzava di scatto, atterrito. Dal negozio s'accorgeva della cosa 11 Turba che immediatamente si lanciava sul suocero. S'impegnauna breve, convulsa lotta. Nel vedere il padre avvinghiarsi al nonno nel tentativo di strappargli il fucile il giovane Pier Carlo gettava un urlo disperato. Quasi nello stesso tempo 11 Veggia premeva con il dito il grilletto e una scarica partiva dall'arma. La canna era deviata e la rosa del pallini raggiungeva 11 ragazzo straziandogli la mano destra e la gamba destra, tanto che la tibia restava scalfita. Con un gemito Pier Carlo si abbatteva sul pavimento ed il sangue formava subito larghe chiazze. Intanto il Turba, con l'aiuto di alcuni vicini, riduceva all'impotenza lo lefcoDugncorai biPevacotrtuCoe cuviunpam1817CunoSp■ IIClUiersinchmtrscunm umilimi hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii lo squilibrato disarmandolo. Si telefonava alla Celere che accorreva sul posto prontamente. Due agenti prendevano in consegna il Veggia mentre gli altri con la « jeep » trasportavano il ragazzo all'Astanteria Martini. Qui i sanitari lo giudicavano guaribile in non meno di 60 giorni. Per fortuna i familiari gli avevano subito tamponato le ferite con fazzoletti e asciugamani: altrimenti l'emorragia sarebbe potuta essere ancho mortale. Il Veggia veniva tradotto al Commissariato Barriera di Milano e rinchiuso in una camera di sicurezza. Il medico municipale lo visitava riscontrandolo affetto da una acuta e pericolosa forma di pazzia. Conferenza Speliamoti. — Sul moti mazziniani del 6 febbraio 1863 a Milano, terrà oggi, alle 17,30, una conferenza all'Unione Culturale (Palazzo Carignano), 11 nostro collaboratore prof. Cesare Spellanzon, Accademico dei Lincei. ■ IIMII1MIIIIIII 1i1iiiimi1i1 IIIIIIIIIIII

Luoghi citati: Milano