Arrestato otto mesi dopo l'organizzatore della rapina

Arrestato otto mesi dopo l'organizzatore della rapina L'aggressione alla banca di Sommariva Perno Arrestato otto mesi dopo l'organizzatore della rapina Sommariva Perno, 12 febbraio ,L'organizzatore della brigantesca rapina compiuta il 19 giugno dello scorso anno nella filiale di Sommariva Perno della Cassa di Risparmio di Bra, si trova, da ieri, nelle carceri di Alba. Otto mesi sono durate le indagini dei carabinieri che hanno portato all'arresto del 34enne Michele Mollo. Il 19 giugno 1952, alle 11,30, due uomini armati entravano negli uffici della Cassa di Risparmio a Sommariva Perno. Dopo aver abbattuto con il calcio della rivoltella il cassiere Michele Nervo, i due fuori legge avevano asportato dalla cassaforte contanti ed assegni per circa 7 milioni. Neppure 24 ore dopo il colpo, i banditi venivano arrestati con tutta la refurtiva a Barbaresco di Nelve da una pattuglia di carabinieri, avvertiti dalla padrona di una trattoria, insospettita dal contegno misterioso dei due occasionali avventori. I due — identificati per Salvatore Bìccai, di 27 anni, da Orani (Nuoro) e Giovanni Sanna da Samugheo (Cagliari) — nel corso degli interrogatori, dichiararono che il colpo era stato loro suggerito da tale < Cesare > conosciuto tempo prima a Tortona. Era stato il fantomatico « Cesare > a passar loro la cartina con la pianta della banca e ad indicare l'ora più propizia per la rapina: le 11,30. I carabinieri, mentre la Giustizia faceva il suo corso nei confronti del Biccai e del Sanna, continuavano intanto le indagini per assicurarsi < Ce sare >. Quasi ecubito le attenzioni cadevano sul 34enne Mi chele Mollo (appartenente ad vna famiglia benestante di Sommariva Perno) che condu ceva vita movimentata, girovagando per l'intero Piemonte. Alla fine di luglio, il padre del Mollo moriva. Ai suoi fu nerali mancava il figlio Michele. Perchè? Quali le ragioni che lo avevano tenuto lontano? Quasi contemporaneamente si veniva a sapere che il Mollo aveva falsificato la firma del padre su delle cambiali e che lo scandalo era stato messo a tacere per l'interven to dei familiari. Nel dicembre scorso, intan to, Salvatore Biccai e Giovan ni Sanna erano condannati dalla Corte d'Assise di Cuneo a 14 anni di reclusione. La re te attorno a Michele Mollo si faceva sempre più fitta-: al primo passo falso, il ricercato vi sarebbe caduto. Venerdì scorso il Mollo veniva fermato a San Sebastiano Curone (Alessandria) dai carabinieri, mentre spinge/a un carretto d'ambulante. Essendo sprovvisto di licenza, era accompagnato prima alla stazione dei carajbinie- ri e poi condotto a Sommariva Perno. Gli interrogatori si facevano via via più pressanti: Michele Mollo respingeva ogni addebito. Domenica scorsa, il fermato veniva lasciato in libertà, sempre però sotto vigile sorveglianza. Un suo fratello si portava, nel mattino di lunedi, a Viguzzolo, nel Tortonese, per avvisare alcuni amici che se i carabinieri avessero chiesto di < Cesare > dovevano rispondere che loro conoscevano Michele Mollo e non < Cesare >. Per il brigadiere che aveva pedinato il fratello del Mollo, fu facile scoprire la ragione della visita. Mercoledì, il Mollo veniva richiamato alla stazione di Sommariva Perno e sottoposto ad incessante interrogatorio. Dopo quasi quattro ore di domande sempre più serrate, il Mollo cedeva, riconoscendo di essere l'ideatore del colpo; aggiungeva che aveva passato la pianta della banca in un momento di euforia causatogli dal vino e che non avrebbe ricevuto nessun compenso se la rapina fosse riuscita. Ieri alle 15, Michele Mollo, in stato di arresto, è stato trasportato alle carceri di Alba. Nel 1942 era stato condannato a due anni per furto, pena Interamente scontata.