Dichiarazioni dell'Assessore all'Igiene sul problema dell'assistenza ospedaliera

Dichiarazioni dell'Assessore all'Igiene sul problema dell'assistenza ospedaliera Dichiarazioni dell'Assessore all'Igiene sul problema dell'assistenza ospedaliera Maggior cara per migliorare il vitto - Insufficienza qualitativa e quantitativa degli infermieri - Inviato a Roma in questi giorni il progetto per il "Nuovo Martini,, L'assessore all'Igiene, professor Pietro Sisto, ci ha cortesemente esposto il suo punto di vista sul problemi toccati nel corso di questa nostra inchiesta sull'assistenza ospedaliera a Torino. < Molte osservazioni — ha dichiarato il professor Sisto — sono giuste e chi come me vive negli ospedali da oltre clnquant'anni non può che condividerle >. Sul problema del vitto, l'assessore ha avanzato una distinzione: la qualità della materia prima acquistata dalle varie amministrazioni ospedaliere è buona; i cibi Invece non sono sempre del tutto soddisfacenti. E questo dipende da iiiiiiitiiiiiiitiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiciiiiiiiitiiiiiiiii un complesso di ragioni che vanno dalla necessità di stabilire dei «menu» standardizzati alle difficoltà di distribuzione'. In alcuni casi queste difficoltà sono praticamente insormontabili: alle Mollnette, i cibi vengono trasportati dalla cucina al malato colla massima rapidità possibile, prima su trenini elettrici, poi su carrelli riscaldati. < Ma nonostante tutte queste attrezzature, accade che ad alcuni degenti 11 cibo non arrivi più caldo a dovere... E' difficile, ad esempio, che a tutti possa giungere contemporaneamente la pasta o 11 riso in uno stato optimum >. Le suore capo-reparto cercano di fare il iiitiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiitiiiiitiiitiiiiiin e . à a e e n ' n e l e . a e o e a i e t i n e o i a i e . e i a o i a i e o : o o o a r n e a i a e a a i i , i possibile con 1 loro fornelli elettrici o a gas, ma il difetto rimane quello basilare già da noi rilevato: l'esistenza cioè di un'unica cucina centrale In un ospedale vastissimo. Se alle Molinette il problema sorge da una situazione di fatto alla quale ben difficilmente si può ovviare, < esso — ammette il prof. Sisto — è attuale anche In ospedali più piccoli nei quali però non vi sono attrezzature cosi complesse ». In questi altri — aggiungiamo noi — qualcosa indubbiamente si potrebbe fare (e basterebbe forse una maggior cura, un maggiore interessamento) per migliorare il vitto. Sull'anormalità degli orari ospedalieri, l'assessore — senza contestare che < la sveglia tra le 6 e le 7, ad esempio, è certamente piuttosto mattutina specie per 11 malato che ha trovato riposo solo nelle ultime ore della notte» — ha sostenuto che non si può apportare troppe modifiche ad uno stato di cose che è imposto da esigenze di vario ordine. Rileviamo che se la sveglia fosse effettivamente verso le 7 o poco prima, sarebbe tollerabile: purtroppo, in molte corsie, si ha l'abitudine di misurare la temperatura alle 5,30. Anche per le visite dei parenti, il prof. Sisto ritiene che esse debbano esser limitate a quanto è concesso attualmente. Ha Invece pienamente concordato con i nostri rilievi a proposito del personale ospedaliero: < E' veramente un problema grave specialmente per Torino dove non esiste da parecchio tempo una. scuola per infermiere professionali laiche, mentre invece funzionano egregiamente le analoghe scuole per religiose. Il personale laico, oggi, proviene in massima parte da quello di fatica o passato attraverso esami semplicissimi o addirittura senza diploma ». L'assessore, a conclusione delli'ntervista, ci ha delineato un quadro del problemi allo studio o in via di attuazione da parte del Comune, cominciando da quello del nuovo Martini del quale avevamo auspicato la prpnta realizzazione. < L'esigenza — ha detto — di ridare l'ospedale ad una zona popò-; Iosa come San Paolo è viva e reale. Come noto, il primo progetto non era stato approvato a Roma: l'attuale Amministrazione vi ha fatto apportare le richieste modifiche (rlducendole a più modeste e pratiche proporzioni) e l'ha nuovamente inviato, proprio In questi giorni alla Capitale. Attendiamo quindi l'approvazione del Ministeri >. Per l'ospedale infantile e la cllnica pediatrica, 11 progetto è quasi ultimato. Essi sorgeranno nel terreno donato dal Comune a Cascina Ceresa (vicino alla Maternità). Nella stessa zona avremo il Centro Traumatologico, delle malattie del lavoro e della prevenzione infortuni. Il progetto della nuova clinica odontoiatrica (alle Mollnette) è già stato approvato. All'Amedeo di Savoia, Infine, avremo una migliore sistemazione dei servizi e l'importantissimo < centro virus ». L'attrezzatura ospedaliera torinese sta quindi per migliorare quantitativamente e qualitativamente: e non resta che compiacersene con l'Amministrazione civica. Quello che a noi preme e su cui riteniamo doveroso insistere, è però la necessità assoluta che contemporaneamente diventi più calda e familiare anche l'atmosfera dalla quale negli ospedali sono circondati i malati. Per l'Associazione orticola, l'avvocato Carlo Baravalle, parlerà questa sera alle 20.45 nel salone dell'Unione Industriale sul tema: « Le malattie parassitarie delle piante coltivate ». iiiiitiiiiiiiifiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiini

Persone citate: Amedeo Di Savoia, Carlo Baravalle, Iosa, Nuovo Martini, Pietro Sisto

Luoghi citati: Roma, San Paolo, Torino