Un'altra notte di terrore per l'Olanda Decine di migliaia di persone in pericolo

Un'altra notte di terrore per l'Olanda Decine di migliaia di persone in pericolo ATTRAVERSO LE DIGHE INFRANTE IL VENTO A 100 CHILOMETRI ALL'ORA Un'altra notte di terrore per l'Olanda Decine di migliaia di persone in pericolo Una diga crolla davanti a Rotterdam Nella città al buio la popolazione prepara barricate di sabbia - Travolti da gigantesche ondate gli sbarramenti provvisori nel Brabante settentrionale - Sospese per la bufera le operazioni di soccorso La strada tagliata a 32.000 profughi - Drammatico appello d'un borgomastro: "Mandateci delle bare,, (Dal nostro inviato speciale) Amsterdam, 4 febbraio. Questa sera su tutta la costa il vento ha raggiunto e superato la velocità di 10"0 chilometri all'ora. Contemporaneamente si è avuto il massimo flusso dell'alta marea ed il mare — come una gigantesca valanga — si è scagliato sulle dighe già indebolite e sugli sbarramenti provvisori del Brabante settentrionale, aprendo nuove paurose brecce ed inondando decine di paesi. Quanto resisteranno? Avuta notizia dell'incredibile forza raggiunta dal vento, il gen, Eddy, comandante di tutti i servigi di soccorso in Olanda, è stato costretto a diramare per radio quest'ordine: « Tutti gli aerei, tutti gli elicotteri, tutte le imbarcazioni leggere a remi ed a motore debbono subito tornare alle basi, ormeggiarsi o riparare in località sicure >. Il laconico_msssaggio "Viene ad aggiungere alla tragedia dell'Olanda un nuovo, più doloroso capitolo: le migliaia di superstiti, ancora appollaiati sui tetti delle case semisommerse o sugli argini delle dighe o in cima ai pali del telegrafo, esposti alle raffiche gelide del vento; vedono allontanarsi di ora in ora la speranza di salvezza. Quale sarà la loro sorte t Dall'alba di domenica, quando gli elementi impazziti avevano travolto le prime dighe, attendono d'esser raggiunti dai mezzi di soccorso; con una forza disperata, affamati, abbrutiti dal freddo e dalle veglie, senza luce durante la notte, senza acqua da bere, con i vestiti infradiciati, avvolti da una cupa caligine, si battono ancora contro la morte. Fino a quando potranno resistere? Per tutta la giornata il grigio cielo dell'Olanda è stato percorso da centinaia dì apparecchi che, facendo capo agli aeroporti di Amsterdam e di Woensdrècht, hanno trasportato, senza un minuto di sosta, profughi e materiale. Durante i voli di missione gli aerei hanno gettato 116.500 sacchetti di sabbia nei punti in cui si temeva che le dighe potessero ce' dere; gli elicotteri hanno portato nei luoghi maggiormente minacciati ingegneri specializzati del Genio Civile, mentre battelli pneumatici sono stati lanciati alle persone isolate o ai sopravissuti che si erano rifiutati finora di abbandonare il tetto della loro casa. Ma questa sera gli eventi sono precipitati: quel che ancora rimaneva delle dighe olandesi, è sparito sotto la furia delle acque e la situazione non è più controllabile. Situazione paurosa Da decine e decine di località giungono tragici messaggi; così il vicario della città di Nleuwendijk ha comunicato per radio che gli sbarramenti sono stati infranti, che le case soìio completamente sommerse e che è necessario un aiuto immediato, prima che sia troppo tardi. Ma nè per mare nè per via aerea è possibile arrivare. Le dighe fra Burgh e Hamstede, nella zona orientale dell'isola di Schouven-Duiveland minacciano di schiantarsi. La popolazione di Almerk ha ricevuto l'ordine rfi evacuare in qualsiasi modo; Neuw Beierland, sull'isola omonima, chiede disperatamente soccorsi. Da Rackanje, sull'isola di Voorne si segnala che l'acqua sta infiltrandosi nella regione delle dune di - sabbia, in cui si trovano isolati centinaia di profughi; la piccola isola di Tien Gemete è totalmente scomparsa e su di essa si stende solo la superficie limacciosa dei flutti. I SS mila abitanti dell'isola di Goere-Overflakkee — che erano stati tran <r 'fi ti ai tre centri di race di Dirksland, Middleehart i "ommelsdifk, sono ora in un,, terribile situazione: i tre centri stanno per essere invasi dalle grandi ondate che martellano le dighe provvisorie febbrilmente erette e devono sgomberare nella notte; ma la strada sembra già tagliata. La zona d> Alili-, nbroek è stata dichiarata dalla polizia t in grave pericolo » e tutti — uomini, donne e bim bi — devono anch'essi immediatamente evacuarla: una te nebra pesante, rotta solo dalle luci sinistre delle torce a ven to, incombe sulla lunga teoria dei profughi in fuga. Un macabro racconto ci ha fatto stasera il tenente inglese Graham Perks, di un reparto del Genio giunto sul posto dal- la Germania. Egli, con un mezzo anfibio, era arrivato a Stevenise, nell'isola^ di Tolen, dove un tèrzo degli abitanti ha trovato la morte. « La visione è stata spaventosa; due autocorriere affiorUyano sulle, acque livide e limacciose. Erano cariche di morti. Gli infelici fuggivano per salvarsi ma le onde furono più veloci, e li schiantarono...*. Mentre scrivo, la radio di Scheveningen . annuncia che nell'isola di &Verflakkee,.le dighe stanno per cedere. Risultano mancanti molte centinaia di persone. I cadaveri galleggiano lungo -gli- argini-e i superstiti non hanno più la forza di resistere. Il borgomastro ha lanciato un solo appello: < Mandateci presto delle bare ». Questo è lo sconfortante qua. dro della situazione. Nella giornata ho potuto compiere con un piccolo battello l'< Y. Veer ir, che di solito trasporta i turisti nelle isole, un giro nelle zone allagate. Mi sono imbarcato a Hello Votaluig, un porto di pescatori sul canale della trotta dette aringhe>, che divide la terraferma da GoereOverflakkee, mentre decine e decine di chiatte,'di motoscafi e di rozzi canotti facevano la spola per portare in salvo gli abitanti dell'isola. Autoambulanze della Croce Rossa, autocarri dell'esercito, autobus metropolitani, vetture reguisite alle Compagnie dei viaggi internazionali erano sul molo in attesa dei j •ofughi. Soldati, marinai, boy-t.'outs formavano catena lungo i pontili passandosi pacchi di indumenti, di viveri, rfi medicinali che veni vano imbarcati per le popola zioni dei villaggi inondati. 61 morti in un battello Miei compagni di bordo sono due ufficiali, quattro crocerossine e una compagnia di soldati indonesiani. Uno dei due ufficiali, un uomo di mezza età dal viso sejria e fermo è un prete, padre Van Mee, cappellano militare. Dice: < Vado a vedere se c'è qualcuno che ha bisogno del mio aiuto. Ho paura che per molte persone i soccorsi arriveranno troppo tardi. La loro resistenza è agli estremi. Speriamo che almeno gli giunga in tempo la parola di Dio ». Un altro battello, il < Rambonnet » ci passa a fianco con la bandiera a mezz'asta. Un marinaio con una bandierina comunica che nelle stive ci so> no 61 cadaveri. Il capitano della nostra nave esclama: tChissà quanti altri morti si trovane nelle case sommerse. La radio ha annunciato proprio ora che bisogna contare almeno 180 perdite umano. E' una cifra ottimistica. I giornali già parlano di olire duemila morti r i e a e fi a i e n , o i o e à n a a . i i n n a > laaa o a à i Finalmente si parte. Filiamo sulle acque punteggiate dai tetti delle case e dalle cime degli alberi. Bassi bassi, sul mare', come gabbiani in cerca di cibo, si superano gli idrovòlàn ti olandesi e gli apparecchi da trasporto americani che vanno a buttare pacchi agli alluvionati. Bimbi sulla paglia Dopo pochi minuti entriamo nel porto di Goeree sulla scia di un battello carico . di genieri francesi. La corrente è molto forte e non possiamo evitare 'l'urto. La marea è bassa; e le acquo han no temporaneamente lasciato allo scoperto le strade della parte alta del villaggio, piene di fango. Un gruppo di soldati e di donne fa capannello intorno a una radio da campo; e le, donne fanno fatica a trattenere le lagrime. Un battello partito un'ora fa ha segnalato in questo momento di essersi incagliato su un banco di sabbia e di trovarsi in difficoltà. A bordo del battello si trovano duecento profughi, fra i quali sono anche i figli di queste donne (più tardi apprenderemo che tutti i naufraghi sono stati tratti in salvo dal piroscafo < Guglielmo II >). Altre donne in lagrime rimangono immobili sulle soglie delle porte a cui bussa uno strano personaggio in marsina ed in cilindro. E' il borgomastro, che va,dalle famiglie che ancora si trovano nel villaggio per comunicare personalmente la morte di qualcuno dei loro cari. Lo vediamo avanzare nel fango, con i calzoni inalati negli -stivaloni di gomma, scavalcando le carcasse delle vacche annegate: è uno spettacolo allucinante. E chi avrebbe immaginalo, dando uno sguardo nelle vetrine dei negozi, di trovarle piene di bambini addormentati sulla paglia? Aspettano, tenendosi così al caldo, di essere imbarcati; e ci ddnno l'impressione di trovarci in un acquario o nel palazzo della Fata del Mare (ricordate la fiaba di Andersen?). Dalle strade della parte bassa del villaggio, trasformata in canali, arrivano barche a remi cariche di profughi stravolti. Hanno gli toc coli ai piedi e le scarpe < buone > in mano. Le scarpe e qual che fagotto d'indumenti sono tutti i btni che sono loro rimasti. Il prete che ci accompagna domanda qualcosa in olan dese, ma nel loro smarrimento i profughi sembrano aver perduto la parola. Soltanto una donnetta mormora qualcosa sottovoce. Il cappellano traduce, t Mi ha detto di far presto, ci sono ancora molte persone in pericolo che chiedono un sacerdote ». Passano due soldaìì che trasportano una barella su cui è sdraiata una giovane donna. Il prete s'avvicina e si curva sulla malata che gli mormora qualche parola nell'orecchio. Vediamo il cappellano inginocchiarsi nel fango per ascoltare la confessione. Tentativi di saccheggio Un plotone di soldati, muniti di fucili mitragliatori, s'imbarca su un < moscone » per raggiungere la zona settentrionale dell'isola, dove vengono segnalati casi di saccheggio. Cinque persone sono state arrestate per aver rubato sacchetti di viveri da un deposito formato con i pacchi lanciati per mezzo di paracadute. Domandiamo ad uno dei soldati che parla l'inglese, quali ordì- ni abbia per- il caso che sorprenda dei predatori. « To Are without .--warning >, < sparare senza preavviso », risponde aggiunge che nelle zone dove sono stati commessi saccheggi vi è il coprifuoco ■ dalle 7 di sera alle 7 del mattino. La piazza di Middelharns è stata trasformata in un campo di atterraggio per gli elicotteri che cercano di salvare i 1500. abitanti di Bommel, nella parte settentrionale dell'isola omonima. Essi sono ora in grave pericolo a causa della rottura di. un'altra diga che ha ceduto stamane alla violenza del mare. Ad un giovane tenente americano, che in due giorni ha compiuto io voli, domandiamo come sia la situazione a Bommel: € Piuttosto brutta — risponde. — Abbiamo buttato una cinquantina di battelli di gomma, ma il vento li porta via. Ho visto una sessantina di persone su una lingua di terra non più larga di due metri e lunga venti. Avevano l'acqua fino alle ginocchia e facevano disperati gesti per chiedere aiuti. Chissà se li troverò ancora fra mezz'ora, quando ripartirò ». Intanto un altoparlante comunica che solo gli uomini fra i SO ed i .'i5 anni possono restare nell'isola. Tutti gli altri devono essere evacuati, anche contro la loro volontà. A Middelhans 6000 profughi attendono una possibilità di imbarcarsi; altri JfiOO sono in pericolo a Strijen nell'isola di Beijerla.nd; 10 mila a Zerikzee; 1500 a Onde-Tonge, e molte altre migliaia in piccole fattorie isolate qua e là dalle onde. Tragico è particolarmente il destino di queste piccole famiglie che, mancando di corrente elettrica, non possono ricevere da quattro giorni notizie e non sanno nemmeno che più di 100 mila persone — fanti sono gli olandesi, gli americani, i francesi, i belgi impegnati nelle operazioni di salvataggio — stanno tentando di venire in loro soccorso. Tempesta di neve Nel porto di Middelharns, dove torniamo all'imbrunire, mentre il vento si fa più violento, stanno ora sbarcando bartli di acqua potabile. Raccolti intorno ad un falò, sulle sponde sfumate da una luce livida, alcuni giovani soldati sbucciano patate. Passano due frogmen, appartenenti al corpo dei « sommozzatori > che sull'esempio del tenente Della Penna e di altri arditi ufficiali italiani impararono sul finir della guerra ad entrare nei porti nemici per far saltare navi da guerra con cariche di dinamite poste sotto la chiglia: Adesso hanno l'incarico di spingersi a nuoto nelle campagne inondate per raggiungere una diga già in parte squarciata dai flutti; la debbono far saltare affinchè decresca il livello delle acque che minacciano gli alluvionati di Bullen. Ciò porterà all'allagamento di altre campagne ma si tratta di una zona dalla quale sono già stati evacuati gli abitanti. A Rotturdttm dove arriviamo a notte già inoltrata, pas- siamo da un campo di profughi, alloggiati nei padiglioni del Palazzo delle Esposizioni. Ce ne sono circa duemila, sdraiati su brandine allineate sul pavimento. La assistenza è perfetta: giovani crocerossine distribuiscono scarpe, indumenti, perfino libri e giocattoli per i bambini. Ci raccontano che ogni città olandese ha < adottato » un villaggio di strutto, offrendosi di.ospitarne tutti gli abitanti. Lo Stato farà il resto. Mentre stiamo per lasciare il campo, un poliziotto annuncia che si è rotta la diga di Nieuwe Waterwy, a pochi chilometri da Rotterdam. < C'è nuovamente pericolo per la cittàt » gli viene chiesto. < JVon subito — dice — ma è grave ». Nelle piazze della periferia nel buio più fitto si stanno intanto rizzando barricate di sacchetti di sabbia. Sull'autostrada per Am'sterdam. mentre, una tempesta di\ I neve sembra talvolta voler sollevare di peso l'automobile, ascoltiamo Radio Hilversum, che trasmette le ultime notizie: la prossima domenica è stata dichiarata < giorno di lutto nazionale ». La regina Giuliana trasmetterà un messaggio alla nazione. Anche oggi la regina è andata girando per te zone inondate, affondando nel fango con gli stivali di gomma, e l'hanno vista pian gore e balbettare f-E' terribile, è terribile >, quando" un'uomo te ha raccontato di aver perso la moglie ed i cinque figli Poi il bollettino meteorologico. Il vento dovrebbe ancora aumentare fra poche ore (e mentre trascriviamo ■ queste frettolose note sentiamo sbatr tere con violenza le persiane della finestra); forse potrà raggiungere nuovamente la violenza clic provocò la catastrofe durante la notte fra;sabató è domenica. É1' il vento dell'ovest che ritorna all'assalto. Potranno ancora resistere le migliaia e migliaia di pèrsone che si trovano sugli argini, sugli alberi, sui tetti in attesa della salvezza? Dio le protegga. Enrico Altavilla Alunmineqtoprtaleafè JLa catastrofe OLANDA: 2000 morti, 300 mila senza tetto, 350 mila ettari sommersi. GRAN BRETAGNA: un migliaio tra morti e dispersi, 35 mila profughi in fuga nella contea di Norfolk. penoposdprla quVechla Tti baranaseCirechfopemchniprwseagsovirast Un bambino salvato dallo acque In Olanda dorme fra • gli indumenti raccolti per le vittime dell'alluvione. (Telefoto) l Geai Eli c Finlt i t Filio o a e e i è a n . l i\ I rSeiteventuqenQ t'XlA ~" — Jp O UTRECHT WTTERDAM^ ^ OS TENDA La zona in neretto è praticamente sommersa. Essa rappresenta un sesto del territorio olandese, ed era costituita dalle regioni più fertili. SI calcola che il 40 per cento delle coltivazioni, a frumento siano andate perdute. MudìU vengono caricati su carri e automezzi durante l'evacuazione della città olandese di Dreiunger, (Teletoto;

Persone citate: Alili, Andersen, Della Penna, Enrico Altavilla, Graham Perks, Guglielmo Ii, Norfolk