Il palazzo dì Giustizia messo a soqquadro da scassinatori
Il palazzo dì Giustizia messo a soqquadro da scassinatori IN PIENO MEZZOGIORNO A MODENA Il palazzo dì Giustizia messo a soqquadro da scassinatori Un'azione preordinata per impossessarsi di pratiche e di documenti Modena, 3 febbraio. Il Palazzo di Giustizia della nostra città, è stato preso di mira oggi in pieno giorno da una banda di audacissimi scassinatori che, penetrati negli uffici approfittando dell'interruzione meridiana del lavoro, hanno messo a soqquadro scaffali e armadi, sparpagliando sui pavimenti centinaia di fa scicoli processuali. L'irruzione degli scassinatori, che hanno agito evidentemente secondo un preordinato piano, è avvenuta alle 13,15, cioè subito dopo la chiusura degli uffici. Penetrati nell'aula delle udienze servendosi di chiavi false, gli sconosciuti scavalcavano la rin ghiera del pretorio passando nell'attigua camera di Consiglio dei giudici e di qui, dopo aver forzato un'altra porta, negli uffici della cancelleria. Ivi rovi stavano in ogni cassetto, In ogni scaffale e tra le pratiche che si trovavano sui tavoli. Evidentemente essi erano alla ricerca di qualche documento, probabilmente di un fascicolo processuale, poiché somme di denaro contenute nei cassetti delle scrivanìe dei cancellieri non sono state toccate. L'azione degli scassinatori si rivolgeva quindi verso l'archivio penale ove sono custodite importantissime pratiche riguardanti la tragica catena di delitti del < triangolo della morte >. La serratura della porta resisteva allo sforzo dei malfattori e allora l'uscio veniva abbattuto a spallate: anche gli stipiti crollavano ed un crocifisso appeso alla porta veniva raccolto e appoggiato al muro. Anche nell'archivio i lestofanti mettevano tutto a soqquadro ed anche qui è risultata evidente la loro ricerca di fascicoli e pratiche. La banda si vedeva costretta a sospendere le sue gesta in seguito al casuale rientro anticipato dell'impiegato di cancelleria, Pecchi, il quale tornava In ufficio prima delle 14. Il Pecchi, leggendo 11 giornale, si sedeva presso una scrivania senza accorgerà: del caos creato dall'irruzione ,Con ogni probabilità in quelj momento gli scassinatori si trovavano ancora negli uffici, nascosti dietro i numerosi scaffali, riuscendo poi ad allontanarsi inosservati dopo avere fatto saltare la serratura di una porta secondaria di uscita. Solo un'ora più tardi il cancelliere capo, rientrando, constatava il passaggio dei banditi Un'indagine prontamente Ini zlata sotto la personale direzione del procuratore della Repubblica comm. Rogari, non ha condotto finora ad alcun risultato positivo. Non è stato an cora possibile accertare, dato il caos apportato negli uffici, se siano state asportate pratiche. La polizia ha iniziato indagini per identificare alcuni sconosciuti che nella mattinata erano stati visti aggirarsi insistentemente presso il Palazzo di Giustizia.
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