Il flagello del maremoto sulle coste dell' Inghilterra di Riccardo Aragno

Il flagello del maremoto sulle coste dell' Inghilterra Il flagello del maremoto sulle coste dell' Inghilterra Circa 300 morti finora accertati, 500 dispersi e 50 mila senza tetto - L'incerta sorte di 350. persone su un'isola spazzata dalle acque - A Canvey la gente sorpresa a letto dalle onde infuriate: diecimila isolani condotti a Londra Allagati i quartieri bassi della capitale • Carovane di autocarri con viveri per migliaia e migliaia di prò foghi (Dal nostro corrispondente) Londra, 2 febbraio. Nel corso delle ultime quarantotfore, in seguito all'azione combinata delle maree eccezionalmente alte, della luna piena e di una furiosa tempesta scatenata da venti che provenivano da settentrione con raffiche a più di 180 chilometri all'ora, il Mare del Nord ha seminato tragedie sulle due sponde. Per tratti immensi le basse sponde di Gran Bretagna e di Olanda sono state invase dalle acque. Proporzioni spaventose In Gran Bretagna l'uragano ha flagellalo tutta la costa che scende dallo Yorkshire fino a sud del Tamigi, comprendendo anche qualche quartiere- basso della città di Londra. Il numero delle vittime accertate si aggira finora intorno ai trecento morti, 400 o B00 dispersi e forse SO mila senza tetto. I danni materiali non potranno •ssere accertati che dopo parecchio tempo, ma sono di proporzioni spaventose: vanno dalla distruzione di intere flottiglie a migliaia di case crollate, a chilometri e chilometHr\di strade e linee ferroviarie*'òffe, sono stati < sciacquati' in miere >. Alcuno decine di migliaia di acri di terra fertile e ben coltivata sono sommerse dall'acqua salata: si teme che quéste terre resteranno improduttive per due o tre anni. Migliaia e migliaia di capi di bestiame sono morti annegati: altre migliaia rischiano ora di morire di fame, di sete o di freddo nelle zone rimaste isolate. Questo disastro di proporzioni nazionali si è svolto quasi tutto nella notte fra sabato e domenica, senza che neppure la capitale potesse rendersi conto delle immense proporzioni di quello che stava avve nendo perchè la tempesta aveva interrotto le linee telegrafiche e telefoniche. Il disastro è stato provocato dalla combinazione di due forze eccezionali: durante la luna piena, erano attese maree della massima altezza — in alcuni punti oltre i due metri e mezzo, in altri di appena la metà — ma i moli ed i. ripari che avrebbero resistito alla normale pressione di questo fenomeno abituale, hanno ceduto dinnanzi alla pressione eccezionale di una immensa massa di acqua spinta nel Mare del Nord dalla forza dei venti provenienti dall'Atlantico. A ciò si aggiunga l'impressionante potenza delle onde, alte — a tratti — sei o sette metri. Nel Nord, dove le coste sono relativamente alte, la distruzione è avvenuta soprattutto nei porti, dove decine di pescherecci sono stati in parte affondati ed in parte gettati a terra dalla forza del mare. Nei porti orientali della contea dello Yorkshire, dove la linea costiera è alquanto più bassa, le onde hanno spinto a terra ed abbandonato in secco quasi ogni imbarcazione. Più a sud, invece, nel Norfolk e nel Suffolk, dove la costa è piatta come quella olandese (ed il paesaggio è identico, costellato anche qui di piccoli mulini a vento, e la popolazione ha singolari legami di amicizia con gli olandesi), il mare ha invaso la campagna per chilometri e chilometri, rompendo per centinaia di metri le dighe antiche che proteggevano una terra di straordinaria ricchezza e fertilità. A Lowestoft, nel Suffolk, le acque giunsero in paese mentre quaranta ragazzi della scuola domenicale cele bravano una festicciola. Quando la classe in cui si trovavano fu invasa dalle acque, i barn bini si ri/«£riarono nella chiesa, che si trova ad un livello un poco più alto. Ma dopo qualche tempo anche la chiesa fu invasa dalle acque: i ragazzi salirono gli scalini dell'altare e vi Si sistemarono, aspettando i soccorsi, mentre uno degli insegncoiti, il signor Bennet, suonava l'organo. I poliziotti, che giunsero in barca, dovettero sfondare la porta della chiesa e.remare per tutta la lunghezza della navata centrale per prendere in salvo i ragazzi. In tutta la zona — una zona agricola dove le case sono sparse e i villaggi costruiti intorno alla chiesa — gli agricoltori e le loro famiglie poterono salvarsi con lunghe marce sui cigli rimasti asciutti o a mezzo di canotti a remi o a motore. Assai più grave, invece, è la percentuale delle vittime quando si scende lungo la costa dell'Essex, che è ancora più bassa e piatta e meno protetta dalla furia delle onde. (E' dai tempi della prima regina Elisabetta che in questa zona si discute sulla necessità di costruire salde protezioni contro la furia del mare che divora, a poco a poco, di anno in anno, alcuni dei paesi e villaggi; ma finora non è mai stato fatto un piano nazionale). La maggior vittima Qui il mare ha fatto strage di interi villaggi provvisori: un villaggio di bungalows, dove hanno preso alloggio le famiglie degli aviatori americani di stanza in Gran Bretagna, è stato sradicato; un altro villaggio di casette prefabbricate, con il tetto a semicerchio, è stato sommerso fino ai comignoli e più di una famiglia ha dovuto aprire un buco nel tetto per fuggire alle acque che avevano bloccata la porta d'in gresso e le finestre. Sulla riva del mare le capanne, i piccoli caffè e ristoranti della stagione estiva e le molte casette ad un piano sono stati sbriciolati dalla tempesta. Un villaggio di < carovane > è stato disfatto: i grandi rimorchi d'acciaio e di alluminio sono stati ammucchiati in fondo ad un campo come dei minuscoli giocattoli. A Whitstable l'acqua è penetrata per le vie e la città è sommersa fino all'altezza dei primi piani. Più a sud, al di là della foce del Tamigi, il mare ha sopraffatto i moli del porto di Sheerness e vi ha affondato in darsena il sottomarino Slrdar, che aveva i boccaporti aperti (questo sottomarino fu protagonista del film Partenza all'alba^, ed ha rovesciato su un fianco, in un'altra darsena, la fregata Berkeley Castle. La violenza delle onde era tale che il pesantissimo equipaggiamento di questo e di altri porti vi- cini * stato sradicato * rovesciato. Ma il centro nevralgico di questo dramma sparso per centinaia e centinaia di chilometri sulla costa orientale dell'Inghilterra è stato alla foce del Tamigi. In questa zona, l'isola di Tha net, era fino a ieri un'isola per modo di dire: conservava il nome, nonostante che da qualche secolo non fosse più isolata dal resto della campagna del Kent. Ora il mare è tornato su quello che fu il suo bassofondo per secoli. L'isola d'. Foulness, che si trova'sulla riva settentrionale della foce del Tamigi, è stata completamente invasa dalie acque. E' proprietà' del Ministero della Guerra ed è usata da anni come campo sperimentale per il collaudo segreto dei nuovi proiettili. Vi si trovavano 350 tra soldati e agricoltori, la cui sorte non è per ora ancora chiara. L'isola era protetta esclusivamente da un alto muraglione costruito tutto intorno per una lunghezza di mia ventina di chilometri. Ma in molti punti, a quanto si rileva da una osservazione aerea, questo muro è stato spazzato dal mare: una delle falle è lunga quasi un chilometro e soltanto questa sera la polizia è riuscita a recarsi sull'isola, dopo vari tentativi falliti. ' Infinitamente più tragica è la situazione della vicina isola di Canvey, che quasi certamente è stata la maggior vittima del disastro. Vi abitavano quattordicimila persone, in almeno cinque o seimila casette, ciascuna col suo giardino e il suo orto. Qui l'impeto deTie acque apri una decina di. falle negli argini verso le due di notte all'ora del punto massimo dell'alta marea. I cittadini ch'erano andati a letto sotto l'incubo della tragedia del < Prinoess Victoria > (senza rendersi conto che l'affondamento di quella nave, avvenuto sabato pomeriggio, non era che il primo episodio del tremendo uragano invernale) furono sorpresi nel sonno più profondo. Molti di essi non fecero neppure in tempo a coprirsi: i soccorritori che si sono recati oggi sull'isola raccontano di aver visto cadaveri di gente nuda o in camicia da notte sui tetti, morta evidentemente di asside ramento, o sugli alberi, dopo aver tentato evidentemente di salvarsi a nuoto; altri ancora sono stati ritrovati annegati nelle immense pozzanghere o addirittura nelle proprie case. Molti vecchi o invalidi non hanno potuto mettersi in salvo in alcun modo. Altri raccontano di essere stati salvati da parenti o da squadre di po tizia o da soldati < da un letto che già galleggiava >. Un marito ha raccontato di aver dovuto nuotare fino alla finestra della camera in cui dormiva la moglie per poterla trarre in salvo. L'acqua aveva reso impossibile aprirne la. porta. Una mamma racconta di aver visto le acque rubarsi il bambino che essa aveva depo sto su un tavolo per riposarsi un istante. Vi è chi ha salvato il gatto dimenticando i bambini e chi ha rischiato la vita per i bambini altrui. Vi sono stali casi di pastori protestanti annegati mentre leggevano salmi ai fedeli tremanti raccolti in preghiera; episodi di abnegazione eroica da parte della polizia e innumerevoli tragedie di gente aggrappata ai tetti o ai camini che sentiva a poco a poco venir meno le forze nelle dita con le quali si tenevano alla vita. Nella sola isola di Canvey vi sono tra quattro o cinquecento disperai. l.a visita della regina— ecnsodpvctomc■a a In prossimità di ogni zona devastata è stato immediatamente istituito un centro d'assistenza delle migliaia e migliato di persone che hanno abbandonato le case — e spesso altri membri della stessa famiglia — senza poter portare con sè nulla. Dalla sola isola di Canvey i senza tetto che sono stati trasportati a Londra sono più di diecimila.-1 ■ l'isola, a quanto si dice stasera, non potrà essere abitabile per due o ■tre mesi, ossia fino a che non siano stati ricostruiti gli argini che il mare ha forzato. Il Governo, secondo quanto ha annunziato oggi ai Comuni Winston Churchill, intende ora formulare un piano per gli aiuti su scala nazionale: un comi- tato di undici ministri si èrtu^;1ito stamane e si riunirà d'orai qzsieedcowcmgfseaainnanzi ogni mattino per studiare il da farsi, La Regina, assieme al Duca di Edimburgo (che aveva nella mattinata di oggi sorvolato la zona degli allagamenti) si è recata a visitare la città di King's Lynn, non lontana dalla sua tenuta di Sandringham, che è stata in parte allagata. Nella stessa Londra, l'altissima marea ha provocato l'allagamento di un centinaio di strade nei quartieri più bassi, vicino al fiume. Ma con lo scendere della marea t'acqua è tornata dentro i banchi, lasciando centinaia e centinaia di massaie col compito di sciacquare con acqua fresca mobili, tappeti e oggetti casalinghi, intrisi dall'acqua salata sudicia e melmosa. Ma più giù, verso la foce del fiume e lungo il resto della costa, l'incubo della tragedia è tuttora profondo. La gente ha ascoltato con ansia i bollettini meteorologici di questa sera, che annunciavano ancora ^enfi forti>: durante l'alta marea di questo pomeriggio il Tamigi ha ancora sfondato gli argini in quattro punti, allagando altre terre, senza tuttavia fare altre vittime. Le proporzioni del disastro sono spaventose e non potranno essere misurate con alcuna esattezza fino a quando, col recedere delle acque, noti' abbiano potuto essere ristabiliti i servizi normali, che sono stati ora interrotti per dare precedenza assoluta ai soccorsi. Da .ogni .deposito, militare partono stasera lunghe carovane di autocarri per portare coperte ed alimenti alle migliato e migliaia, di in/elici che il mare ha cacciato dalle loro case. Riccardo Aragno Alcuni cigni (a destra) nuotano a Futney allagata dal Tamigi straripato.

Persone citate: Bennet, Elisabetta, Norfolk, Prinoess Victoria, Winston Churchill