Mayer e Bidault invitati a recarsi a Washington di Sandro Volta

Mayer e Bidault invitati a recarsi a Washington Il VIAGGIO PI PPUES A MHHOI- Mayer e Bidault invitati a recarsi a Washington Discusse dal segretario americano l'unità europea e la difesa comune (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 febbraio. Le conversazioni francoamericane hanno avuto inizio stamane alle 10 al Quai d'OrBay. Con Foster Dulles e Harold Stassen arrivati ieri da Roma, erano presenti l'ambasciatore James C. Dunn ed i funzionari venuti al seguito del .segretario di Stato. Da parte francese, insieme a Georges Bldault e a Maurice Schumann, erano 1 dirigenti, del Ministero degli Esteri. Alla fine di quest'incontro preliminare che è durato fino alle 12.40, Foster Dulles ha detto ai giornalisti che le conversazioni cerano state soddisfacenti», e ha poi aggiunto: «Abbiamo appreso molte cose », ma si è rifiutato di fare qualsiasi al*ra d'chlTazione. Collòqui informativi Poi c'è stata una colazione offerta dalla signora Bidault e. dopo una breve visita al Presidente della Repubblica, le conversazioni sono riprese dalle 16,30 alle 18,4B, questa volta con la presenza anche di René Mayer e dei ministri Pleven e Letourneau. In serata la signora Mayer ha offerto un pranzo agli ospiti che ripartiranno domani per Londra. Foster Dulles ha trasme-so a René Mayer e a Georges Bidault, l'invito a recarsi a Washington alla fine di marzo da parte del Presidente Eisenhower. Nelle conversazioni di oggi i rappresentanti degli Stati Uniti hanno tenuto a mantenere Il carattere informativo della loro visita, e perciò essi hanno ascoltato molto più di quanto non abbiano detto. Da parte loro i francesi hanno potuto esporre con la più grande franchezza i principali problemi della loro politica estera, perchè tale politica ha sempre seguito una linea di continuità dalla liberazione in poi e a questa linea intendono rimanere coerenti anche per l'avvenire. Il principale argomento preso In esame oegi è stato quello dell'unità europea e dell'esercito per la difesa comune e a questo proposilo essi non hanno avuto nepnure bisogno di ricordare che è proprio alla ^rancia che l'Europa deve tali nrogetti, perchè le prime parole che 11 segretario di Stnto Dulles disse ieri. «Drena sceso Holl'oeroplano sull'eeronorto ri' Orlv. furono: «T piani cosfrut tivi del dirigenti francesi, co me .11 Piano Pleven' e 11 Piano Sehuman, hanno vivamente colni^o l'immaginazione del nono'o americano». Pene Mayer e Georges B' dault hanno confermato dunque ai rappresentanti de<?li Stati Uniti la ferma Intenzione del Governo francese di proseguire sulla stessa linea seguita finora, ma essi hanno dovuto, nello stesso tempo, far presente i pericoli di ogni de-i-^ne affrettata. Per la Francia la ratifica del trattato sull'esercito europeo è grettamente collegata con gli altri nroblemi, 11 primo dei quali è quello della guerra in Indocina. Premere sul Parlamento francese per anticipare la ratifica del trattato, senza aver prima cercato di risolvere 1 problemi connessi, avrebbe senza dubbio un effetto negativo e rlschierebbe di compromettere per sempre 11 trattato stesso. La Francia chiede dunque al suoi alleati, e in primo luogo agli Stati Uniti, quella collaborazione che la metterà in grado di proseguire gli sforzi per la unità europea di cui essa è stata iniziatrice. Per ciò che riguarda l'Indocina, i ministri francesi hanno ricordato la risoluzione approvata nel dicembre scorso dal Consiglio Atlantico, secondo la quale la guerra, che la Francia vi sta sostenendo con. gravissimi sacrifici corrisponde agli interessi e agli ideali di tutti i popoli liberi. In base a tale dichiarazione, il Governo francese rie lene legittimo chiedere un maggior contributo atlantico alle spese di guerra e una collaborazione effettiva da parte degli eserciti nazionali dei Paesi arsociati. Questa collaborazione permetterebbe alla Francia di evitare uno squilibrio di forze in favore della Germania nell'esercito europeo. Ma, a parte l'Indocina, la Francia ha altri impegni militari cui fare fronte nei Paesi del suo impero coloniale, impegni che da un momento all'altro potrebbero diventare urgenti, data la particolare situazione dell'Africa del Nord. Essa ha perciò bisogno di mantenere la completa disponibilità dei suoi contingenti armati ed è per questo che il Governo francese chiede, prima della ratifica, una interpretazione più larga dell'art. 13 del Trattato per l'esercito europeo che subordina all'autorizzazione dell'alto comando alleato l'invio nei territori di oltremare di forze francesi appartenenti alla comunità. Preoccupazioni René Mayer non ha poi potuto fare a meno di illustrare a Foster Dulles l'allarme provocato nell'opinione pubblica francese dalle recenti notizie provenienti dall'altra parte del Reno, le quali dimostrano quanto sia ancora incerto il consolidamento della democrazia tedesca. Egli ha fatto presente che una più intima partecipazione britannica alla vita europea gioverebbe sicuramente a tranquillizzare la Francia e gli altri popoli del Continente, nel quali il ricordo dell'ultima guerra è ancora troppo vicino per poter trascurare una m'naccia cosi grave, e ha detto al Segretario di Stato che il suo amichevole intervento potrebbe influire in senso favorevole sulle decisioni di LondraMentre si svolgevano quéste conversazioni, In un'altra sala del Quai d'Orsay il ministro Rourgès-Maunoury ha fatto ad Harold Stassen una dettagliaia rei-z'one sulla situazione finanziaria francese In rapporto al problemi internazionali. Per ciò che riguarda gli aiuti americani, egli ha sostenuto l'opportunità di sostituire gli aiuti unilaterali con un sistema più logico di ripartizioni su base multilaterale, attraverso la N.A.T.O., e con un miglioramento dell'insieme degli scambi commerciali fra i paesi alleati. Il ministro ha affrontato anche la questione degli acquisti «off shore», facendo presente che la Francia ha una possibilità di produzione dell'industria bellica molto superiore alle sue possibilità finanziarie. Sandro Volta