Una sposa e la sua bambina uccise nel crollo d'una casa

Una sposa e la sua bambina uccise nel crollo d'una casa ALL'ALBA DI IERI, ALLA PERIFERIA DI VOGHERA Una sposa e la sua bambina uccise nel crollo d'una casa La suocera e il marito, rimasti per due ore sotto le macerie, scampano alla morte - Un'inchiesta sulle cause della sciagura (Dal .nostro inviato speciale) Voghera, 29 gennaio. Una casa è crollala alla periferia della città seppellendo sotto le macerie gli abitanti. Dalle rovine sono stati estratti due cadàveri: una giovane sposa di 23 anni, Clelia Negruzzi In Mariani e la sua piccina, Giuseppina, di 16 mesi. Il marito, Rino Mariani di 26 anni, sebbene sia rimasto quasi due ore sotto le rovine, è scampato alla morte. Se l'è cavata con un forte choc nervoso e con lievi contusioni. L'unica componente della famiglia che non sia stata travolta è la madre del Mariani, Maria Dallera di 60 anni, che si trovava in cucina, la sola parte dell'edificio rimasta miracolosamente in piedi. La sciagura è avvenuta sulla statale che porta a Piacenza, nei pressi del cavalcavia della linea ferroviaria Voghera-Varzi, nello stabile contrassegnato dal n. 89: una casetta a un solo piano, circondata da un piccolo giardino. L'edificio consta di due stanze, divise da un corridoio: camera da letto e cucina. Qui viveva la famiglia del Mariani, un commerciante di pollame che ha un negozio in città in via Emilia: una coppia di giovani sposi (le nozze risalgono a meno di tre anni fa), la loro bambina e la madre del marito. Tutti e quattro, ieri sera, si erano ritirati presto, come al Eolito. La Ballerà dormiva in cucina, gli sposi nel loro Ietto matrimoniale nell'altra camera, con la piccola Giuseppina in mezzo. Verso le 5 di stamane la Dallera veniva svegliata di soprassalto da un fragore spaventoso. Credette in un primo momento — come essa ha raccontato — che si trattasse di una scossa di terremoto. La donna balzava dal letto e si faceva sull'uscio della cucina. Fu come affacciarsi sul vuoto: davanti a lei si apriva una voragine dalla quale saliva un nugolo di polvere. Dapprima la scarsa luce e il polverone non le permisero di rendersi ben conto di quanto era successo. Ma, alzando gli occhi, vide il cielo stellato. Capi al lora che la sua casa era croi lata: le grida del figlio e della nuora, che provenivano da quell'inferno sotto i suoi pie di, le fecero comprendere che essi erano rimasti sotto le macerie. Usci allora sulla strada e si mise ad Invocare soccorso. Dalle case vicine accorse gente, qualcuno telefonò ai vigili del fuoco che, dopo un quarto d'ora erano già intenti al lavoro di sgombero. Un lavoro lungo e febbrile, al lume delle torce: dalle rovine si udivano le grida, sempre più fioche, della giovane madre che chiedeva della sua bambina e quelle del marito che le ri spendeva, cercando di infon derle corapgio e. nello stesso tempo, di guidare i soccorritori. Dopo quasi due ore di lavoro i vigili potevano estrarre il corpo della donna: la poveret ta era ancora viva. Ma, dopo aver detto poche parole confuse, spirava. La piccina invece era già morta, probabilmente uccisa sul colpo. Quasi incolume, sebbene inebetito per lo spavento, il marito: deve all'abitudine di dormire bocconi se è ancora in vita. Frattanto giungevano sul posto il capitano Bonanni, comandante dei carabinieri, il pretore di Voghera, dott. Treglia e il geometra Gavi dell'Ufficio tecnico del comune. Il magistrato, dopo avere ascoltato il rapporto del medico (morte per soffocamento più che per ferite: i due corpi erano pressoché intatti) consentiva il trasporto delle vittime alla chiesa di Don Orione dove ora riposano in attesa dei funerali r. lagini per accertare 1 Iella sciagura. Si constali fondamenta avevano luto il pavimento della stanza era precipitato nella cantina, i muri maestri mancando di appoggio si erano piegati e anche il soffitto era caduto. Si Iniziavano quindi ie 'Ma perchè era avvenuto il crollo? La casa era stata co struita poco più di dieci anni fa. nel 1942. I materiali arlo perati non erano molto robu sii e pare anzi, ma non è an Cora sicuro, che essa fosse sta ta dichiarata inabitabile. Si aggiunga che l'edificio è prò prio ai margini di un'arteria di grande comunicazione, sul la quale transitano continuamente pesanti autocarri. Non è da escludersi che lo scuotimento dell'asfalto si sia ripercosso sulle fondamenta, rendendole a poco a poco Instabili. Comunque il pretore, che si è assunto il compito delle indagini, ai è riservato di interrogare anche le persone addette ai lavori di costruzione. a. b. II superstite: Bino Mariani id il il tllt Capi al La piccola Giuseppina iiifiri i)ff iiiitiiiiiiimiiiiiTiiiiiTi iiil

Luoghi citati: Piacenza, Voghera