Che cosa sta per accadere alla Fiera di Milano?

Che cosa sta per accadere alla Fiera di Milano? Che cosa sta per accadere alla Fiera di Milano? Modifiche in corso allo statuto trasformerebbero l'Ente da autonomo in parastatale Unanime protesta dei milanesi • La posizione del sen. Gasparotto ■ Molti membri della Giunta erano all'oscuro di tutto • Pella contrario all'ingerenza dello Stato Milano, 27 gennaio. Democristiani, comunisti, socialisti, liberali, indipendenti e persino i fascisti sono stati tutti concordi, ieri sera, come mai lo furono così spontaneamente, al Consiglio comunale, nella protesta per la paventata statizzazione della Fiera di Milano. Il «liberismo dei milanesi è insorto ed il coro delle recriminazioni va assumendo sempre maggiori proporzioni a distanza di sole quarantotto ore dalle pubbliche dichiarazioni fatte dal presidente sen. Luigi Gasparotto domenica pomeriggio, presenti i rappresentanti dei maggiori giornali e delle più accreditate agenzie italiane e straniere ed il Ministro per l'Industria e Commercio on. Campilli. /I primo annuncio Nell'annunciare l'elaborazione del nuovo statuto della Fiera di Milano il presidente Gasparo, co aveva aggiunto che questo statuto, inviato a Ro ma per l'approvazione delle autorità governative, ha subito delle manipolazioni per cui il grande organismo merceologico non sarà più un ente autonomo, ma un ente parastatale Ed aveva precisato, rivolto al Ministro: «Questa Ingerenza del Governo nella Fiera di Milano impegna maggiormente la responsabilità del Governo stesso perchè alla Fiera sia conservato il primato raggiunto >. Il Ministro aveva risposto fornendo ogni assicurazione sui criteri che saranno seguiti dal Governo nella designazione dei rappresentanti dei singoli dicasteri in seno al consiglio dell'Ente Fiera. L'impressione suscitata dall'annuncio ha provocato una immediata reazione non hoIo negli ambienti economici ed industriali milanesi, ma anche nella pubblica opinione in quanto in tutto ciò si vede una grave menom: 'ione di quanto costituisce il risultato di sforzi notevoli e di non meno no tevoli sacrifici di tutta la città, senza avere mai chiesto il benché minimo aiuto materiale allo Stato. Con il nuovo statuto, si dice da ogni parte, la autonomia della Fiera verrebbe praticamente soppressa nello spirito e nella lettera; la sua organizzazione verrebbe ad essere trasformata in una specie di mastodonte parastatale che ne comprome terebbe indiscu tibilmente la libertà di inizia Uva. Questo è il tono delle voci che si sono levate tra ieri e oggi negli ambienti più disparati. Poi è venuta quella del Sindaco a proclamare: «La Fiera è nostra e Milano non intende che la posizione che si è conquistata le sia portata via da chicchessia >. A tale netta presa di posizione della massima autorità civica è seguita, nel corso della seduta consiliare di ieri sera, la presentazione di varie interpellanze di esponenti di diverse correnti politiche. La più esplicita e concreta è quella dei cenai glieri liberali avv. Luigi Davi de Grassi, ing. Radice Fossati e Italo Cattaneo, i quali chie dono chiarimenti in merito poiché l'Ente Fiera verrebbe trasformato < in uno dei tanti e dei troppi enti Btatali e parastatali eternamente passivi e sempre dannosi all'economia nazionale >: e chiedono altresì < quali azioni l'amministrazione comunale, vigile custode degli interessi della nostra Mi lano, intenderebbe escogitare per evitare tale danno anche morale alla nostra città >. Dichiarazioni contrastanti L'ex-sindaco avv. Greppi ha dichiarato a sua volta che « la Fiera deve rimanere autonoma e che questa autonomia deve essere anzi sviluppata e non ridotta >. Il senatore comunista dott. Piero Montagnani, ex-vi ce-sindaco, il consigliere neo fascista Leccisi ed il d. c. Ing. Giambelli, consiglieri comunali, si sono uniti al coro dei malumori con accentuata, ma non meno concorda recriminazione. Il vice-presidente dell'Ente, on. Zerbl, Sottosegretario al Bilancio, ha invece minimizzato la gravità delle dichiarazioni dell'on. Gasparotto dicendo che le modifiche allo statuto dell' Ente, elaborate non si sa ancora da chi, sono più formali che sostanziali Da parte loro 1 maggiori esponenti della giunta esecutiva dell'Ente Fiera si sono di chiarati completamente allo scuro di tutto, ignorando persino la natura delle modificazioni che sarebbero state apportate al testo dello statuto, Il segretario generale on. G. M Franci ha precisato: « Non solo non conoscevo il testo che fu mandato a Roma, ma nep pure conosco il testo definitivo sottoposto ora alla ratifica del Consiglio di Stato. Il comin. Piero Misul, membro della giunta dal 1946, ha dichiarato che rinunciare all'autonomia sarebbe « affossarci con le nostre mani > perchè « li giorno in cui la Fiera diventasse parastatale o anche semplicemente comunale non potrebbe più manovrare con quella organicità e quella praticità che hanno fatto finora la sua_ fortuna, ma si troverebbe Impastoiata — forse irreparabilmente — in schemi burocratici o politici >. Stasera sono stati nuovamente interrogati il presidente n«?parotto ed il vice-preiell'Ente on. Zerbi. Il primo ha ,-lichiarato: «Sono in procinto di punire per Roma, dove avrò incor.tr: che senza dubtiio serviranno a portare un chianmemo alla quostio ne» ed ha poi i,i;^iunlo che le modifiche statutàrie, tuttora all'esame della Corte dei C< Fppzscgnmnufrcsdehslsprtlrpti sono state richieste ria olire tre anni dallo stesso Consiglio idella Fiera Quindi ha precisato: ♦ Se la Fiera di Milano ha mantenuto sin qui un carattere pressoché famigliare, questo non e più concepibile oggi; essa ha bisogno pere'0 di un'amminittrazione a più larga bas« e di particolare autorità perche possa ftffrontare con sicurezza 11 nuovo programma ch« la il presenterà quando entrerà in posefifleo della nuova 4"»a. Fiera è istituzione milanese, perchè è nata ed ha fatto le prime ossa a Milano; ma, senza perdere il suo volto ambrosiano, bisogna tener presente che essa sta diventando di giorno in giorno sempre più nazionale ed internazionale ». L'on. Zerbi ha, invece, affermato di prevedere « sullo spinoso argomento una smentita ufficiale ». A sua volta una fonte autorizzata del Ministero dell'Industria ha precisato che « le varianti apportate allo schema proposto dal Consiglio della Fiera hanno carattere esclusivamente formale e non hanno alcun riflesso sulla struttura e sulla natura dell'Ente, restando quindi ingiustificate le apprensioni e le preoccupazioni su una maggiore ingerenza degli organi centrali dello Stato nella vita dell'Ente ». La « bomba » dell'on. Gasparotto ha avuto poi le sue ripercussioni negli ambienti go vernativi, com'era da aspettarsi. E mentre si attendono le disitaridinommal« vol'oMdideprLadeveditacotagndesulaè *iiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiniiitiiiiiiiiniMiiiiiiiiiiiiiiiii dichiarazioni ufficiali del Consiglio di Stato, dalle quali soltanto si apprenderà se le varianti allo statuto della Fiera di Milano saranno accettate o non, e se quindi diventerà o meno un ente parastatale, il ministro on. Pella, interrogato al riguardo, ha espresso il suo « personale » parere sfavorevole ad una statizzazione dell'organismo milanese. |. c. rsgcncglaetspen