L'età critica di Angelo Viziano

L'età critica L'età critica Si ammette oggi anche la possibilità di un climaterio maschile; ma, a differenza di quanto avviene nella donna, quando si verifica ha significato morboso - Tuttavia cure moderne lo guariscono con prontezza Il problema è grosso: esiste o no il climaterio maschile? Quando si parla di « età critica > il pensiero corre alla donna e ad una sua epoca ben definita, cioè quella della crisi psichica provocata soprattutto dal fatto che la donna comincia a temere la senescenza. Tale epoca è contrassegnata da quel fenomeno clamoroso, che è l'arresto di una specifica funzione ghiandolare. Affermare, quindi, che l'età critica sia appannaggio anche dell'uomo, potrebbe senz'altro far supporre che essa pur corrisponda in lui all'involuzione di una ghiandola analoga. Senza indugio bisognerebbe allora pensare ad una impossibilità di coincidenza tra le due date corrispondenti del climaterio femminile e del supposto maschile. Ciò per il fatto che le ghiandole germinali nella donna cessano precocemente di funzionare, in rapporto all'età da essa raggiungibile; mentre quelle mascoline si mantengono attive, almeno in linea teorica, fin quasi alla fine della vita. Dove andrebbe a cacciarsi il climaterio dell'uomo? Halban dal diverso comportamento dell'involuzione ghiandolare nei due sessi deduce che in tal modo la natura vuole impedire alla donna di avere figli dopo i cinquant'anni, per evitare che la madre possa mancare prima che il Aglio sia in grado di provvedere da solo alla sua esistenza. La madre vedrebbe, pertanto, in tale provvedimento celeste il miglior riconoscimento per la sua funzione di allevatrice. Ad essere precisi, però, per climaterio nella donna non si intende solo il momento dell'arresto d'una funzione, bensì un più lungo periodo che si aggira intorno ad esso, precedendolo e seguendolo, capace di durare qualche anno. In quell'epoca, per un rimbalzo di azioni e reazioni soprattutto nella costellazione ormonica, per l'improvviso acquietarsi della secrezione ovarica, un ricco corteo di fenomeni funzionali entra in scena nell'attività muliebre, vista dal lato fisico, ma ancor più da quello psichico. Il sistema nervoso pare soprattutto impegnarsi, sollecitando anche quello circolatorio. Molte sono le turbe possibili; ma sovente sono tanto sfumate .che non danno noia ed il climaterio transita come realmente dev'essere un fenomeno fisiologico. La psiche stessa, che nei decorsi patologici può dar segni di sofferenza, con fenomeni di spiccata emotività, sovente, invece, si mostra a chi la sappia analizzare ricca di sentimenti umani e di sfuma ture spirituali, ohe imprimono alla donna un nuovo tono e forso un fascino, che di gran lunga compensano le variate linee somatiche. Anche nell'uomo l'avviamento alla senescenza, o, meglio alla pre-senescenza può correre liscio, senza fenomeni che denuncino il suo inceppare in una qualunque forma di climaterio. Ma casi si danno, nei quali uomini tra i quaranta ed i sessant'anni presentano sintomi che, per analogia, richiamano all'età critica femminile. Spiccano allora in primo piano pure disturbi psico-nervosi. I soggetti sono invasi da una sorta di ansietà, di titubanze; appaiono depressi e perdono interesse al lavoro, si lagnano di non dormire e di non potersi concentrare; altre volte sono irritabili oltre misura; per lo più spicca la loro emotività. Casi non mancano in cui uno strano cambiamento di mentalità si rivela all'improvviso, attraverso certi atteggiamenti inconcepibili col precedente tenore di vita dell'individuo. Oi sarebbe da sospettare in tutto ciò l'intervento di forme morbose vere e proprie, dovute a processi patologici ben distinti oppure a fenomeni di senilità precoce; senonchè, a smentire l'ipotesi, ecco svanire a poco a poco, dòpo un certo tempo, tutte le manifestazioni dapprima osservate. Qui sta l'analogìa evidente col clima¬ tlvprtgbvagagmlfmsdtmfcqlhvfivrndmdtfndgsec o o terio femminile. E non solo volatilizzano 1 disturbi pslco-nevrosici, d'ordine somatico, chepure potevano aver assimto carattere apparentemente definitivo. Alludiamo non soltanto m gastriti ed a cefalee ostinai*, bensì a disturbi circolatori, che vanno sino agli anginosi e ad alterazioni della pressione sanguigna. Non si può dire che ci sfa ancora completo accordo tra gli studiosi circa il riconoscimento di un climaterio maschile, che esattamente un secolo fa è stato descritto per la prima volta da Haldorf; ma la sua ammissione va acquistando sempre nuovi proseliti, attraverso certe recenti documentazioni cliniche. La differenza con là forma femminile c'è e sta nel fatto che nell'uomo il climaterio, quando si palesa, è solo patologico. Analisi di laboratorio han dimostrato che in tal caso vi è pure crisi d'ormone specifico; rri può darsi che il movente parta soprattutto da un risentimento di una centrale nervosa sita nel cervello, il diencefalo, collegato intimamente con l'ipofisi, la regina delle ghiandole a secrezione Interna. Anche nel climaterio femminile del resto la componente causale <diencefalica» è da tempo ammessa. Per conseguenza ecco che 1 grandi episodi dell'età critica femminile e maschile, più che accostarsi per piccanti analogie, collocano la loro origine comune in una sfera superiore. Con tutto ciò, crisi climateriche maschili trovano oggi sicuro balsamo in un complesso di cure in cui figura l'ormone dell'uomo. Recentemente con questo mezzo sono stati fatti regredire non solo 1 fenomeni psico-nevrosici, ma addirittura fatti cardio-vascolari simulanti in pieno l'angina di petto. Vale la pena di ripetere, a questo punto, che nel climaterio maschile, conclamato o larvato, frequenti sono i disturbi circolatori, molti dei quali prendono a loro sede prediletta le estremità. Non bisogna confonderli con fenomeni d'altra origine. Angelo Viziano

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