Uno sconcertante delitto nelle campagne della Cornovaglia

Uno sconcertante delitto nelle campagne della Cornovaglia UJV ^ClyASSICO DEL CRIMIXE,, Uno sconcertante delitto nelle campagne della Cornovaglia Un agricoltore trovato morto in riva ad un ruscello - Ma qualsiasi traccia di passi si arresta quindici metri prima (Nostro servizio speciale) Londra, 23 gennaio. Crimlnologi e scrittori di romanzi gialli, eternamente alla ricerca del « delitto perfetto », possono ora porre termine ad ogni loro esplorazione: un «delitto perfetto » è infatti venuto alla luce e ha già lanciato la sua sfida ai più acuti cervelli di Scotland Yard e ai più abili Investigatori privati d'Inghilterra. Questa volta ci si trova veramente di fronte a un omicidio che, senza esitazione, può essere catalogato fra i < capolavori del delitto », fra 1 < classici > del crimine, e oggi tutto fa prevedere che non vi sarà poliziotto o detective che riuscirà a dipanare questa misteriosa e sconcertante matassa. Drammi in famiglia La vittima è un piccolo proprietario terriero (dotato però di notevoli mezzi finanziari), di 39 anni, sposato, con un figlio di 3 anni: il suo nome è Norman Wills. Norman — insieme con l suoi fratelli William e Tom, — viveva in una vasta casa di campagna nel pressi della cittadina di Liskeard, in Cornovaglia, casa attorniata da terreni e. da folti boschetti. In contrasto con la dolcezza e la serenità della zona, un'atroce maledizione pareva pesare sulla casa della famiglia Wills: ben quattro parenti diretti di Norman, si erano infatti suicidati negli ultimi vent'anni; suo padre e sua sorella sparandosi un colpo nel cervello, due altri suoi fratelli impiccandosi. Quando pertanto Norman Wills, 11 12 dicembre scorso, venne rinvenuto morto da Tom e da William lungo un canale di scolo con il capo sprofondato entro l'acqua, fu convinzione generale che si trattasse di un nuovo caso di suicidio, ed a confermare questa tesi vi era il fatto che nei due o tre giorni precedenti la sua morte, Norman era apparso terribilmente abbattuto e avvilito. Causa di questo suo stato di animo sarebbe stata una multa di dieci sterline, inflittagli da un Tribunale per non aver comunicato al. Ministero della Agricoltura, nel tempo prescritto, alcuni Importanti dati sulla produzione della sua fattoria: secondo numerose testimonianze Norman Wills — cit. tadino rispettoso e timoroso della legge — avrebbe consi- llItllllllllllllllllllllllllllllllItlMIIIIIIIlllllllllllB derato questa modesta multa come una vergognosa macchia sul suo onore. Anche la locale polizia accettava la tesi del suicidio e si giungeva cosi a ieri pomeriggio, quando il « caso » veniva pubblicamente sottoposto all'esame e al giudizio di un « coroner », quel magistrato che, assistito da dei giurati, compie le inchieste sui casi di morte Improvvisa e sospetta: nessuno si attendeva sensazionali sorprese, ma soltanto una conferma ufficiale di quella che era l'opinione predominante. Ad un certo punto invece, colpo di scena: entrava infatti in aula il medico legale, Hocking, il quale affermava che non si trattava di suicidio ma bensì di assassinio. « Norman Wills non può essersi autoaffogato — dichiarava Hocking — net suoi polmoni non vi era acqua. Egli non può nemmeno essersi autostrangolato perchè il suo collo presentava notevoli lesioni, e l'osso, fra la base della lingua e la laringe, — lo ioide — era perfino fratturato. Norman Wills pertanto è stato ucciso, ucciso da un'altra persona mediante strangolamento ». Le parole di Hocking provocavano immensa impressione e soprattutto impressionavano e convincevano 1 membri della giuria i quali — capovolgendo le conclusioni della polizia pronunciavano immediatamente il seguente verdetto: « Morto per strangolamento non eseguito di propria mano ». Questo verdetto significa che la polizia dovrà ora riaprire il < caso > e significa anche che la polizia dovrà registrare un clamoroso insuccesso poiché, come il < coroner » dichiarava ieri — a conferma delle parole di Hocking — «è questo un delitto perfetto che non mostra possibilità di soluzione ». Nessuna impronta Perchè perfetto? Ecco la spiegazione. Ai piedi del cadavere di Norman Wills — un uomo robusto e massiccio — vi erano degli scarponi chiodati: le impronte di questi scarponi (impronte visibilissime sul terreno umido e fangoso) terminavano però a una quindicina di metri dal punto ove giaceva il cadavere. Nessuna altra impronta appariva su una vasta area attorno al luogo del delitto. Questo è tutto: ma in questi pochi dati è racchiuso il < delitto perfetto ». Se si sostiene infatti che Norman Wills venne strangolato in quel preciso punto da un'altra persona, non si riesce a spiegare la totale mancanza d'impronte, dato che nessuno avrebbe potuto calpestare quel fangoso terreno senza lasciare una traccia. Se si sostiene Invece che Wills venne strangolato in un'altra località e indi trasportato a spalle, fino al luogo ove 10 rinvennero, due ore più tardi, i suoi fratelli, non e possibile allora rispondere ad altre varie domande. Ove sono le orme dell'assassino? Ammesso che l'assassino avesse calzato gli scarponi del morto, perchè le Impronte di questi scarponi non mostrano allora traccia del notevole peso (quello costituito dal cadavere), che doveva gravare sulle spalle dell'omicida? Come avrebbe potuto l'assassino, rimettere, dopo il trasporto, gli scarponi a Wills, sempre senza lasciare traccia? E ammesso che l'assassino camminasse con 1 piedi nel canale, come possono esservi allora le impronte di Wills sulla sponda, impronte che non possono es sere che quelle dell'ucciso, corrispondendo esattamente, la loro profondità, al suo peso? E perchè queste orme cessano a quindici metri da dove giaceva 11 cadavere? Ecco il «delitto perfetto»: semplice ma insolvibile, nitido ma inspiegabile. E' il delitto che Sherlock Holmes avrebbe risolto come per magia, con una notte di calcoli matematici ; ma Sherlock Holmes, pur troppo, non è più oggi a disposizione di Scotland Yard e dei poliziotti inglesi. m. . -

Luoghi citati: Inghilterra, Londra