I malati uccisi nel Ietto

I malati uccisi nel Ietto IL PROCESSO PER LA STRAGE DI ORADOUR I malati uccisi nel Ietto Orribili particolari della tragica giornata - Alcuni degli imputati subito dopo disertarono e si aggregarono ai partigiani (Nostro servizio speciale) Parigi, 19 gennaio. , E' cominciata oggi la seconda settimana del processo degli assassini di Oradour; sino a sabato scorso solo sei imputati su 22 furono interrogati. Ciò significa che non avremo le arringhe prima della settimana prossima e il giudizio non prima della fine del mese. Oggi si è aperta l'udienza con l'interrogatorio dell'alsaziano Luigi Hoeklinger, un caso tipico di coloro che si dicono « arruolati di forza >. Egli era minorenne quando avvennero i fatti attualmente evocati dal tribunale militare di Bordeaux. Hoeklinger fu presente a Frayssinet le Galat dove tre donne furono impiccate e molti uomini presi ,00me ostaggi e poi fucilati; poi fu a Oradour. Appare dalle sue dichiarazioni che i soldati sapevano benissimo che a Oradour ci sarebbe stato spargimento di sangue, ma non è accertato che egli personalmente partecipasse al massacro. Egli afferma ohe era di guardia lungo la strada. La sua indignazione per ciò che i tedeschi avevano fatto a Oradour fu tale che pochi giorni dopo disertò e nel 1944 si arruolò nel battaglione di Alsazia Lorena. Parecchi di questi imputati alsaziani infatti si arruolarono più tardi nelle forze francesi e alcuni che hanno combattuto anche in Indocina hanno all'occhiello la onorificenza militare francese. Le dichiarazioni fatte a sua volta dall'imputato Daab ci ricordano in modo più preciso l'orrenda strage. Il Daab appartenne a un plotone di esecuzione: « C'erano una ventina di uomini, ma io ero solo assistente e non sparai; tenevo il nastro della mitragliatrice e una sola volta venne sparato. A un segnale del tenente Kahn tutti i plotoni tirarono insieme. Poi fu gettata della paglia sui corpi e venne appiccato 11 fuoco >. Anche l'alsaziano Albert Ochs disertò dopo il massacro di Oradour e si schierò a fianco del partigiani. Egli ha riferito: «Il sergente ci disse: entrate in tutte le case e se incontrate un ammalato uccidetelo sul posto. Io avevo paura. Il sergente uccise una donna che era sulla soglia di casa con una pallottola che di rimbalzo mi venne a colpire per caso. Allora mi gettai a terra e il sergente infermiere mi fece portare su un camion dove rimasi Ano a sera>. L'imputato riferisce poi che suo cognato venne fucilato dai tedeschi perchè aveva rifiutato di indossare la loro uniforme. Indi si è sentito l'alsaziano Antonio Lohner: « Mi vergogno di essere stato a Oradour — ha detto; — ho visto tante cose orrende che anche oggi mi capita di ricordare gli urli delle donne e dei bambini. Non riesco ad aver pace >. E le dichiarazioni si susseguono tutte sullo stesso tòno e indicano la stessa barbara determinazione di saccheggio e di sangue, come da questo ordine dato da un ufficiale: < Se qualcuno rifiuta di andare sulla piazza della fiera o trovate nelle case dei vecchi che non possono camminare uccideteli >. Il presidente dell'associazione nazionale famiglie di Oradour, di nuovo ricorda queste barbarie con dichiarazioni ai giornalisti insistendo sulla necessità che il tribunale faccia un viaggio alla città martire per constatare de visu ciò che fu fatto il 10 luglio 1944. < Solo in .uel modo — ha affermato il presidente degli oraduresi — solo con la ricostruzione dei crimini gli ufficiali che devono giudicare i delitti di altri ufficiali e soldati potranno rendersi conto di ciò che avvenne >. Si sa intanto che mons. Rasouil, vescovo di Limoges, ha deciso dal canto suo di recarsi a Oradour prima che il processo finisca per dire una messa entro le mura della chiesa incendiata e distrutta; e può darsi che, magari "privatamente 1 giudici militari si rechino a Oradour in quella circostanza. 1. m.

Persone citate: Albert Ochs, Antonio Lohner, Ietto, Kahn

Luoghi citati: Alsazia Lorena, Bordeaux, Indocina, Parigi