Tre spalatori travolti da una valanga a Claviere

Tre spalatori travolti da una valanga a Claviere Tre spalatori travolti da una valanga a Claviere Due riescono a liberarsi da soli; il'terzo viene salvato dai compagni accorsi, dopo una febbrile opera di ricerca • Le impressioni del sepolto vivo: "volevo gridare ma non potevo,, (Nostro servizio speciale) Cesano, 16 gennaio. Paurosa ed eccezionale l'avventura toccata oggi a tre operai, che stavano sgombrando la nevi, lungo la strada che da Cesana porta al vallico di Claviere. Un gruppetto di cinque spalatori, sotto la sorveglianza del cantoniere Francesco Simiand, stava lavorando ad allargare la strada dalla massa di neve che ancora parzialmente la ostruiva, precipitata la scorsa settimana dalle ripide pendici del monte Chaberton; i cinque si trovavano a pochi passi l'uno dall'altro, a circa due chilometri da Claviere, presso la località Casermette. Ad un tratto — erano esattamente le 15,45 — una enorme massa di neve si staccava dal pendio sovrastante, a circa trecento metri al disopra della strada, e precipitava sopra gli spalatori. Non un fragore, non un rombo: solo un lungo fruscio. Nessuno del piccolo gruppo si accorse del terribile pericolo, se »io»i quando già la valanga stava loro addosso. Delle cinque persone, due furono solo lambite dalla massa di neve; tre invece furono colte in pieno. Giovanni Alliaud, di 49 anni, da Solomlac, che si trovava presso il muretto ad- llllllMlllllllinilllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIB a a i e a a a a , o o e a a i - o e a i n i o n a - e n n ra, ti a di en a pi i no o ao anI Il Illlllllltlllf III I1IIII1II1M I dossato alle falde del monte, fu schiacciato sotto due metri di neve. Eligio Faure, di 35 anni, pure da Solomiac, fu preso di striscio e sepolto fino alla cintola. Il terzo, Francesco Simiand, di 35 anni, da Claviere, fu spinto dalla valanga a valicare il parapetto che protegge il lato esterno della strada e trascinato verso il torrente per un percorso di almeno trecento metri. I due superstiti furono i primi ad organizzare soccorsi. Gridando, corsero verso Cesano. Già a mezza strada, incontrarono un gruppo di spalatori che stava salendo. Li avvertirono e con loro tornarono sul posto. Per fortuna, le cose non erano così gravi come in un primo momento era parso. II Simiand, quello che era stato trascinato nel torrente, si era già rialzato da solo, e, benché pesto e contuso, era riuscito a tornare sulla strada. Il Faure, che era stato sepolto fino a mezza vita, aveva potuto svincolarsi dalla stretta ed emergere sulla enorme massa della valanga. Mancava ancora l'Alliaud, ma, per vera fortuna, il suo badile, alla superficie della neve, stava ad indicare il posto dove lo spalatore doveva trovarsi sepolto. L'opera di salvataggio fu febbrile: un quarto d'ora dopo, anche l'Alliaud veniva estratto dalla bara di ghiaccio. Non ha riportato che una superficiale ferita al capo, dovuta ad uno spezzone di roccia che l'ha colpito con estrema violenza, ed un leggero choc nervoso. Questa sera stessa ha potuto tornare alla sua casetta di Solomiac, poco sopra Fenils; qui ci ha raccontato la sua tremenda avventura. « Avevo sempre sentito dire — egli ci ha raccontato — che le valanghe precipitano con un fragore spaventoso. Non è vero. Quella che ci ha sepolti non ha fatto alcun rumore: solo un fruscio, come quello di un pacifico ruscello. Poi ho sentito un peso insopportabile sulla schiena, che mi ha fatto letterahnente piegare in due: avevo su di me una massa di neve alta metri e metri. Non sentivo freddo. Ero solo un po' stordito, ma riuscivo ancora a ragionare: chissà, mi dicevo, forse i miei compagni hanno già indovinato dove mi trovo e stanno cercando di venire a salvarmi. Purché facciano presto... Avevo paura solo del freddo: terribile, su tutta la superficie del corpo. Poi, non so dopo qtianto tempo, udii voci che mi chiamavano Tentai di rispondere, ma non potevo perchè avevo la bocca piena di neve. E allora, mi attraversò la mente un altro pensiero: purché non mi colpiscano alla testa con un badile od un piccone! Ed invece sono stati delicatissimi: mi hanno tolto dalla neve come si può togliere un bimbo dalla culla. Solo che la mia non era una culla: stava piuttosto per diventare una bara». Gli altri due scampati, come abbiamo detto, non hanno riportato che contìisioni di nessun rifiet>o. La strada fra Ce- sana e Claviere, naturalmente, è rimasta di nuovo bloccata; si presume però che possa essere riaperta entro oggi. c. m.

Persone citate: Alliaud, Cesano, Eligio Faure, Francesco Simiand, Giovanni Alliaud, Simiand

Luoghi citati: Casermette, Cesana, Claviere