Crollate le speranze di un accordo per il Sudan

Crollate le speranze di un accordo per il Sudan TRA. Im O jyflHA E 1 Im CAIRO Crollate le speranze di un accordo per il Sudan Gravi parole del gerì. Naghib: "Continueremo la lotta finché in Egitto ci sarà un soldato straniero,, (Dal nostro corrispondente) Londra, 12 gennaio. / rapporti angìo - egiziani, nello spazio delle ultime i-i ore, sono tornati in alto mare. E si tratta di un mare in piena tempesta.. Prima è stato annunciato l'inatteso successo della missione del colonnello egiziano Salem in Sudan; egli è riuscito a conquistare all'Egitto le simpatie di tutti i partiti sudanesi, soprattutto di quello asociale e repubblicano > che, secotido precedenti affermazioni britanniche, era favorevole a concedere poteri straordinari al governatore (il che avrebbe assicurato una certa indipendenza al Sudati meridionale rispetto a quello settentrionale che confinai enn -steoudo ti desiderio di Londra). Poi, quasi per battere il ferro finché è caldo, il generale Naghib ha tenuto agli studenti dell'Università di Cairo un focoso discorso nel corso del quale ha dichiarato: <.Noi continueremo la nostra lotta fino a che non vi sarà un soldato straniero sul territorio egiziano >. Sono perciò crollate le speranze di un accordo angloegiziano sul futuro del Sudan e sulla posizione delle forre armate nel canale di Suez. I giornali britannici parlano questa sera di < pugnalata nella schiena*. Stamane una informazione giunta dal Cairo — e non filtrata dalla censura — annunziava che il 26 gennaio, anniversario dei disordini antibritanntei dell'anno scorso, sarà festeggiato in Egitto con grande solennità come festa nazionale. E' diffusa stasera a Londra l'opinione che il generale Naghib hu compiuto un completo voltafaccia rispetto all'atteggiamento da lui tenuto sei mesi fa quando condannò i disordini e dichiarò che il suo governo avrebbe compensato gli stranieri per i danni subiti. Da allora evidentemente molte cose iono cambiate. Fra l'altro, come si ricorderà, il generale Naghib si fece fotografare mentre stringeva la mano a colui che nei primi giorni dell'andata al potere sembrava essere il suo più acerrimo nemico, Nahas Pascià. Pochi giorni fa parlando degli egiziani che restarono uccisi durante i disordini dell'anno scorso, li chiamò < martiri >. Questa trasformazione secondo l'opinione londinese può essere dovuta a due motivi: o a una combinazione di tutti e due: o Naghib è stato sopraffatto dal gruppo nazionalista dei suoi amici e consiglieri, oppure è talmente oberato dal problema interno da sentirsi costretto a usare la tradizionale valvola di sicurezza del nazionalismo. In tutti e due i crtGbpsanqtdd(amHnldeTsoddgprccsddpstsrdSssrsiltvsmlneocrndBagtzmrfnclncsiCJIlIIIIIIIIIIIIIItlllillllIlllilllllltllllllllIlflIIIIIItlll casi, dice un giornale popolare: < Non vale la pena di continuare a trattare con lui >. // Governo britannico non sembra condividere questa precipitosa conclusione tuttavia essa è indicativa dello stato di animo. Una ulteriore complicazione nasce dal fatto che proprio in questi giorni il Governo britannico ha avuto occasione di discutere a fondo il problema del patto del Medio Oriente (ossia le basi di Suez) con un alto funzionarlo del Dipartimento di Stato americano. Henry Byroade, la cui missione aveva — con ogni probabilità — soprattutto il compito di far presente agli inglesi la estrema esigenza sentito a TITnnklHftr,,, nf finche, ventiti, ri solto questo problema sospeso ormai da H mesi. La visita del signor Byroade che doveva durare appena due o tre giorni, si è prolungata a 10; egli avrebbe dovuto partire stamane e invece ha rinviato la partenza di qualche giorno. E' assai probabile che Naghib si riferisse a queste discussioni londinesi nel discorso di oggi quando ha dichiarato che l'Egitto non permetterà agli americani di sostituire gli < imperialisti britannici» quando questi se ne saranno andati. L'intera situazione è naturalmente considerata a Londra con la massima serietà. In Sudan la Gran Bretagna ha subito una vera e propria sconfitta diplomatica ad opera del colonnello Salem, anche se questi, a quanto riferiscono i giornali inglesi, ha usato per l'occasione dei metodi di trattative diplomatiche poco convenzionali. Un giornale della sera lo ritrae in mutande mentre danza assieme a negri la tdanza di guerra*; un giornale del mattino afferma che esistono le prove di una sua offerta di 4S mila sterline in cambio della promessa di aderire al partito unitario sudanese che si oppone al punto di vista britannico. In Gran Bretagna la speranza di un accordo con il Governo di Naghib è stata comunque definitivamente stroncata: la situazione torna indietro di molti mesi con l'aggiunta dell'amaro sapore della delusione. r. a.

Persone citate: Henry Byroade, Naghib, Nahas, Salem