Otto preziose tele rubate alla pinacoteca di Col di Rodi

Otto preziose tele rubate alla pinacoteca di Col di Rodi GROSSO FURTO PRESSO SANREMO Otto preziose tele rubate alla pinacoteca di Col di Rodi (Nostro servizio speciale) Sanremo, 9 gennaio. Un grosso furto è avvenuto nella scorsa notte alla pinacoteca di Col di Rodi, ove sono conservate numerose e pregevoli tele classiche di varie scuole italiane, nonché di pittori spagnoli, francesi e fiamminghi. Non è stata accertata l'ora precisa del colpo, ma si ritiene che fra le 2 e le 3 i ladri, siano saliti con una scala a pioli su un lavatoio addossato all'edificio della pinacoteca, e .segando un'inferriata in modo da aprire un varco alto circa un metro e non più largo di 25 centimetri, si siano introdotti all'interno. Essi si sono tolte le scarpe per non fare rumore. Impronte delle loro pedate sono state rilevate un po' ovunque. Indubbiamente la banda preparava il colpo da tempo ed era minutamente informata sul valore delle tele esistenti nella preziosa raccolta. Con indirizzo sicuro, quasi da esperti, essi hanno fatto man bassa delle opere la cui autenticità è accertata senza possibilità di dubbi e hanno asportato le sole tele, senza le cornici. Le otto opere rubate sono: una tavola di Lorenzi di Credi: « Madonna col divino infante », II- disegno della quale si trova alla Galleria degli Uffizi; un delizioso « Ritratto di giovanetto > di Velasquez; un «Cristo deposto dalla croce e sorretto da angeli » di Giovanni da San Giovanni (sec. XVII); un bozzetto di Paolo Veronese: « Sacrificio con l'apparizione della religione»; due ieìe di Salvator Rosa, una delle quali firmata: « San Marco che sta scrivendo il Vangelo » e « La tentazione di Sant'Antonio»; due quadri di Poussin: « Pae se con architetture e animali » e « RitroVamento di Romolo e Remo ». L'esistenza di una pinacoteca a Col di Rodi, piccolo borgo sul dosso di una collina fra Sanremo e Ospedaletti, è sco nosciuta a molti. E' dovuta al lascito di un sacerdote, Stefano Paolo Rambaldi, che fu uo mo di grande cultura, inse gnantc di lettere e storia ecclesiastica al seminarlo di Firenze, amico del Pellico, del Farini e del Gioberti. Nel 1854 egli lasciò per testamento le proprie carte, gli autografi, la biblioteca (contenente, oltre a seimila volumi, numerosi e preziosi incunaboli), nonché la sua pregevole collezione di cento quadri al suo paesello iiiniiiiiiiiiiiiiu Mimili illumini natio, istituendo una fondazione intitolata al suo nome. Questa collezione già corse serio pericolo al tempo della recente occupazione tedesca. Esperti germanici avevano voluto vedere la raccolta. Messo in allarme da questa visita, il parroco del luogo, don Giobatta Lanteri, con l'aiuto di un muratore, in gran segreto mise in salvo i quadri più preziosi in un sotterraneo, che fece murare. E simulò un furto allorché un autocarro della Wehrmacht giunse in paese per fare man bassa del cospicuo tesoro artistico. Don Lanteri, che regge la parrocchia ed è conservatore della pinacoteca da oltre vent'anni, è costernato per il furto della scorsa notte. I carabinieri, prontamente avvertiti, hanno iniziato i rilievi sul posto e le indagini. Il custode della galleria, tale Otello Cocchi, di 42 anni, ha dichiarato di non avere udito assolutamente nulla. E' probabile quindi che i ladri non siano arrivati in macchina fin sulla piazza, ma abbiano lasciato il iniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiniB loro mezzo di trasporto sulla strada sottostante. E' certo che essi hanno agito con estrema circospezione, pratica dei luoghi e conoscenza delle opere d'arti esistenti. La vicinanza alla frontiera può anche lasciar supporre che si tratti di una banda venuta d'oltre confine su indicazione con la complicità di gente del luogo. E' certo che durante tutto l'anno i non numerosi turisti che salgono fino a Col di Rodi hanno libero accesso alla pinacoteca e, acquistando il catalogo ed esaminando le opere, possono rendersi conto del loro valore. Non sarà comunque facile ai ladri esitare tele di tale pregio facilmente individuabili. Vi è pere la possibilità che la refurtiva abbia già varcato il confine o per mare o attraverso i valichi montani, ora meno sorvegliati che nella buona stagione. Circa quindici anni or sono, e quasi nelle stesse circostanze, un furto analogo era stato perpetrato in questa galleria. I quadri rubati furono per intero recuperati a Marsiglia dalla polizìa francese, quando già i ladri erano in procinto d'imbarcarli su una nave in partenza per l'America. Si era parlato lo scorso anno di dare una più degna sistemazione alla pinacoteca Rambaldi, trasportando i quadri in un edificio più sano, più sicuro e più a portata del vasto pubblico che frequenta la zona litoranea. La volontà del testatore si opponeva però a tale trasporto. La collezione è rimasta nella sede primitiva, in verità inadeguata, e purtroppo si trova oggi seriamente impoverita di un complesso di opere di chiara autenticità e di grande interesse. a. n. Il figlio ili Charlot, Sidney Chaplin. è protagonista del film « Quelque part dans le monde » con Kirk Douglas. i i i i iniiiiiiimiiiiiiiiiii

Luoghi citati: America, Firenze, Marsiglia, Ospedaletti, Rodi, Sanremo