Canto e pianoforte all'Unione studentesca

Canto e pianoforte all'Unione studentesca musica - Teatro - Cinema Canto e pianoforte all'Unione studentesca Sarebbe dunque vero, almeno in parte, ciò che si dice: che la gioventù torinese, ed essa soltanto in Italia, non « senta » le muniche vocali e solistiche, non le ami, e preferisca o ammetta soltanto le strumentali, e specialmente quelle suonate dai «divi»? Parrebbe, a dedurlo dallo scarso affollamento di studenti, ir. quella sala del Conservatorio, che talvolta resta a mezzo vuota nei concerti di canto indetti dalle Società, diciamo così, anziane. Ed è stranissimo, irragionevole. Quale preconcetto, quale errore, può cagionare un tale disinteresse, quasi una repugnanza? Come ricondurre gli amici della musica al culto delle belle opere vocali, e alla simpatia per il più naturale e toccante istrumento: la voce umana? Il programma era purtroppo di quelli che meno sono utili alla cultura e più svagano l'attenzione: una moltitudine di brevi e non tutti eccellenti duetti, dal Cinquecento a oggi, un succedersi di lingue e di stili, e un solo indugio, ma pur esso momentaneo: Schumann. In compenso i soprani Fanny Colorili e Mignon Lollini cantarono egregiamente; voci affini e sufficienti alle necessità camerali, affettuose ed esattamente intonate, ben concerta te e pregevoli anche nel fraseggio, nella dizione, in qualche agilità. Erano accortamente accompagnate da un delicato pianista, Alberto Soresina, elaboratore di alcune can zoni francesi e andaluse, con le quali il concerto terminò. Applausi prima tiepidi, poi calorosi e alla fine, com'era giusto, insistenti. E anche le So cietà di concerti devono insistere, affinchè i pregiudizi cadano e il buon gusto ritorni. a. d. c.

Persone citate: Alberto Soresina, Lollini, Mignon, Schumann

Luoghi citati: Italia