Ritardi nella costruzione della sala-tipo di scherma di Carlo Filogamo

Ritardi nella costruzione della sala-tipo di scherma CRONACHE DELLO SPORT Ritardi nella costruzione della sala-tipo di scherma Dovrebbe sorgere al Valentino - I! Coni ha già stanziato trenta milioni nove mesi fa • Lentezza nella preparazione del progetto Le ardue difficoltà incontrate dagli organizzatori nella ricerca di un locale per ospitare il prossimo eccezionale avvenimento schermistico torinese nel corso del quale D'Oriola incontrerà Edoardo Mangiarctti, hanno riportato d'attualità un interrogativo che da parecchi mesi assilla dirigenti e schermitori della nostra città. Quando sarà dato finalmente corso al progetto di una grande sala-tipo di scherma a Torino? E' noto che nell'aprile dello scorso anno 11 CONI, nel settore degli impianti sportivi, decise la costruzione di tale sala votando un primo fondo di 30 milioni e dando mandato al suo delegato locale, comm. Leone, di varare il progetto stesso. E' anche risaputo che, dopo varie ricerche, venne prescelto il terreno sul quale sorge la < Palazzina delle Glicini > al Valentino con i campi tennis adiacenti, tanto più che essa sembrava potersi adattare ad una trasformazione che evitasse l'abbattimento e la ricostruzione ex-novo, con la ne¬ cessità di cifre ben più rilevanti. In agosto nel lungo viaggio ferroviario di ritorno da Helsinki chi scrìve ebbe modo di discutere il progetto con il dott. Zauli, ottenendo assicurazione che al CONI stava molto a cuore l'esecuzione sollecita e migliore di tale impianto, nel desiderio che il glorioso centro schermistico piemontese riprendesse un posto di avanguardia in campo nazionale, e che lo sport delle armi, benemerito di tutte le Olimpiadi, ne traesse giovamento ed impulso. Se questo era il desiderio in alto, esso non traspare però dall'operato dei suoi esecutori, visto che un architetto di Ivrea incaricato dal delegato del CONI a nove mesi di distanza non risulta abbia preparato e presentato un piano concreto di lavori, in relazione al concetto nuovo che è frattanto maturato e che contempla più razionalmente l'adattamento della vecchia costruzione ad uso circolo, bar, spogliatoi, sede di allenamento ecc. e la creazione di un grande edificio contiguo adatto per manifestazioni nazionali e internazionali. Il noto costruttore torinese ing. Gabrielli, dell'Ufficio di Presidenza della F.I.S. e il presidente regionale ing. Giubergia, giustamente preoccupati, hanno preso contatti a Roma e soprattutto con il comm. Leone senza riuscire però slnora a cavare... un ragno da un buco, dato che viene usata una tattica in sostanza vaga e dilazionatrice. Cui prodestf ci si domanda e soprattutto per qual motivo proprio gli schermitori ed i loro dirigenti, che sarebbero ovviamente 1 più qualificati, non vengono chiamati a collaborare attivamente alla definitiva stesura del progetto e alla sua rapida messa in opera? Necessita la costituzione di una Commissione di esperti, anche ad evitare sprechi ed irreparabili errori tecnici, e si passi di.lle parole ai fatti, considerato che gli schermitori torinesi, dopo il crollo sotto le bombe del glorioso Club di Scherma, non hanno più una sede degna di tal nome (non ostante l'encomiabile opera del CUS-Torino che ha messo a disposizione la palestra di via Bernardino Galliari e chiamato accanto al vegliardo maestro Colombetti il famoso Bino Bini) e sono Impazienti di vedere in azione al Valentino scavatrici e picconi per far sorgere al più presto la salatipo promessa. Carlo Filogamo Nino Farina parte oggi da Torino per Buenos Aires. Eccolo mentre ripone nella valigia U suo casco da corridore.

Persone citate: Bino Bini, Edoardo Mangiarctti, Gabrielli, Giubergia, Nino Farina, Zauli

Luoghi citati: Buenos Aires, Helsinki, Ivrea, Roma, Torino