Sfuma il romanzo del rogano abbandonato

Sfuma il romanzo del rogano abbandonato Sfuma il romanzo del rogano abbandonato Fuggito dalla famiglia che l'ospita Alessandri», 7 ppnnaio. La romanzesca avventura del ragazzo abbandonato, Arturo Vaula. di 13 anni, è durata pochi giorni. Già nelle nostre precedenti informazioni avevamo rilevato il comportamento Incerto e contraddittorio del giovinetto, e come apparisse alquanto inverosimile il racconto da lui fatto: egli aveva Infatti dichiarato che i suol genitori, una ventina di giorni fa, erano andati a prenderlo presso la famiglia ov'era stato collocato dall'Opera Maternità e Infanzia di Alessandria, e In seguito l'avevano abbandonato in aperta campagna nel pomeriggio di giovedì scorso. Ora la direzione dell'Istituto ha evolta prontamente una sollecita indagine e ha mandato la sua funzionarla. Maria Cresta, a Montechiaro d'Acqui, dalla famiglia Fatragno. a cui appunto era stato affidato il giovinetto, il 31 luglio 1952. il giorno stesso in cui era stato dimesso dall'Istituto del Sacro Cuore di Castelferro, che l'aveva allevato e custodito per dieci anni consecutivi. Si è cosi accertato come il Vaula. la mattina di domenica scorsa 4 gennaio, si fosse alzato verso le ore 5, dichiarando alla «zia*, cosi chiamava la moglie del Giuseppe, assente quel giorno per essersi recato a Novara, che intendeva accendere per tempo la stufa. Invece quatto quatto, si vestiva sommariamente senza indossare nè giacca nè soprabito, e dalla regione Fonda, ov'è situata la cascina, scendeva in paese e acquistava un biglietto ferroviario per Alessandria-. Il capostazione, vedendolo cosi disordinato e leggero nel vestire, gli chiedeva per chi era il biglietto, e lui pronto: «Per la zia». Invece saliva inosservato sul treno e giungeva nella nostra città alle 7,19 Qui. dopo avere peregrinato alquanto, si faceva accompagnare in Piazza Carducci, ove risiede la sorella Pierina di 17 anni, da tempo ospite della famiglia Manfredoni. In quel mentre usciva appunto dal portone del caseggiato la Pierina, Ignara della venuta del fratello, e poiché ancora non si conoscevano, vj fu solo uno scambio fugace di sguardi. Nel tardo pomeriggio l'Arturo fu poi notato in Borgo Cittadella, oltre il ponte sul Tanaro. da agenti della Questura, ai quali insistentemente narrava la sua triste vicenda, smentita ora dagli accertamenti precisi dei fatti. Subito dopo la fuga, la signora Satragno. che non aveva molta fiducia in quel giovinetto a volte Indocile e ribelle, mentre era molto affezionato al di lei marito, seguendo le orme lasciate nella profonda neve, raggiungeva il paese, e qui apprendeva la partenza del ragazzo, il quale aveva cqn sè 2200 lire di mancia, dategli dal Giuseppe per le feste natalizie. La signora Satragno informava tosto il vicesindaco e il parroco del luogo della fuga del ragazzo. Ora l'Arturo, come abbiamo detto, è ricoverato presso l'Istituto di San Rocco di don Orione, e probabilmente vi resterà per qualche tempo, in relazione anche alle sue condizioni di mente non perfettamente normali. A questo riguardo è da notare che un suo fratello, nato ad Alessandria il 12 ottobre 1937, è da qualche t mpo ricoverato In un ospizio di carità di Casale, e la sorella Jolanda di 21 anni, ospite del convitto delle Suore immacolatine di Novara, non appare, pu¬ re essa, in possesso delle sue piene facoltà psichiche. Del resto non è in migliori condizioni la madre loro Paol'na Vania, una nomade impenitente, che non si è mal preoccupata di visitare o chiedere notizie del quattro figli da lei sola riconosciuti, e tosto abbandonati dopo la loro nascita.

Persone citate: Alessandri, Arturo Vaula, Maria Cresta, Satragno

Luoghi citati: Acqui, Alessandria, Casale, Montechiaro, Novara