Einaudi presenzia a Roma l'apertura dell'anno giudiziario

Einaudi presenzia a Roma l'apertura dell'anno giudiziario Einaudi presenzia a Roma l'apertura dell'anno giudiziario Il discorso dell'Avvocato generale della Cassazione - All'inizio del '53 i ricorsi pendant erano circa 40 mila - Il Presidente della Repubblica a colloquio con gli alti magistrat Roma, 5 gennaio Stamane il Presidente della Repubblica, giunto da Napoli alle 10, si è recato al palazzo di Giustizia per assistere alla inaugurazione dell'anno giudiziario. Il presidente Einaudi è stato ricevuto dal Ministro guardasigilli Zoli e dal primo presidente della Corte di Cassazione, sen. Azara. a fianco del quale erano i presidenti delle Sezioni di Cassazione, i sostituti Procuratori generali ed i Consiglieri. Non appena il Presidente della Repubblica ha preso posto, si è alzato a parlare l'avvocato generale della Corte di Cassazione, Giovanni Macaluso. Argomento centrale del suo discorso è stata la mole enorme del lavoro giudiziario che incombe sulla Cassazione. All'inizio del 1952 — ha rile vato l'oratore — i ricorsi pendenti erano quasi 30 mila, di cui 22 mila penali. All' inizio del 1953, nonostante la Cassazione in un solo anno abbia definito ben 20 mila ricorsi, la pendenza è di circa 40 mila ricorsi, dei quali oltre 30 mila di materia penale. Di fronte ad una mole cosi ingente del carico, tale che la Cassazione potrebbe lavorare per oltre due anni, se nessun nuovo ricorso fosse proposto, l'oratore si è posto il quesito del modo con il quale far fronte, in maniera adeguata, al gravissimo compito. Sembrerebbe che la soluzione più semplice fosse quella di aumentare in modo proporzionale il numero dei magistrati e funzionari, ma occorre tener presente — ha detto l'avv. Macaluso — pur essendo fuori discussione la necessità di un aumento, che 1 magistrati di Cassazione non si improvvisino. E' richiesta una lunga esperienza così come una lunga preparazione per essere all'altezza di un compito di tanto rilievo. D'altra parte la funzione istituzionale della Corte regolatrice, -nel]'assicurare uniformità all'interpretazione della legge adattandola continuamente alle nuove esigenze evolutive della comunità nazionale, postula nell'organo a ciò deputato unità di coscienze, di pensiero e dì azione, non realizzabili in un consesso troppo numeroso. Pertanto l'oratore, partendo dal rilievo della scarsa percentuale dei ricorsi accolti, che non superò il 30 per cento in nessun caso, pone in luce come sia stato smarrito il concetto originario del giudizio di legittimità della Cassazione. Sarebbe necessario — ha proseguito l'avv. Macaluso — che gli avvocati cassazlonisti, adempissero rigorosamente il loro compito, che è anche quello di sconsigliare alle parti private, con ascoltata autorità, la proposizione di non giustificati ricorsi. Ma all'uopo — ha osservato l'avv. Macaluso — occorrerebbe che l'albo speciale, in cui figurano iscritti ben ottomila avvocati, fosse convenientemente riformato, in modo da comprendere esclusivamente giuristi specializzati. L'avvocato generale della Cassazione, a chiusura del suo elevato discorso, ha ricordato come la confortante fiducia nella giustizia, sia segno di fiducia nei nostri liberi ordinamenti. « Senza libertà — ha detto — non vi può essere giustizia. L'autonomia è indipendenza dell'ordine giuridiziario, il cui fulcro è l'istituzione del consiglio superiore della Magistratura — organo costituzionale cui è preposto il presidente della Repubblica — che è garanzia di libertà per tutti i cittadini >. Quindi l'oratore ha chiesto al primo presidente della Corte di Cassazione di voler dichiarare aperto, in nome del popolo italiano, il nuovo anno giudiziario, con l'augurio che il nuovo anno confermi all'Ita Ha ed alla umanità il dono inestimabile della pace. Subito dopo il primo presidente della Cassazione sen. Azara ha dichiarato aperto il nuovo anno giudiziario. Conclusa così la cerimonia il Presidente della Repubblica si è allontanato dall'aula per fermarsi una decina di minuti a lato del primo presidente della Cassazione a conversare con gli altri magistrati. La cerimonia a Torino Nell'aula della prima sezinne della Corte d'Appello si è svolta ieri la cerimonia inaugurale dell'anno giudiziario. Ad pesa, presieduta dal dott. Francesco De Matteis, facente funzione di Primo presidente in sostituzione del titolare dott. Aroldo Borghese che prenderà possesso del suo ufficio tra qualche giorno, hanno preso parte tutti i magistrati della nostra circoscrizione in tocco e toga e un folto gruppo di avvocati e procuratori ed il Consiglio dell'Ordine forense. Dopo la lettura della composizione delle varie sezioni della Corte d'Appello, dell'Assise, dei Tribunali del distretto piemontese, delle sezioni speciali della Magistratura del Lavoro, del Tribunale per i minorenni, degli uffici di istruzione, ha preso la parola l'avvocato generale Trombi. L'alto magistrato ha espresso il suo disappunto perchè siano ancora in vigore le norme impartite nel 1941 dal governo fascista che riservano alla sola magistratura romana il diritto dj procedere in forma solenne all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Ha quindi ricordato, con commosse parole, i colleglli recentemente messi in pensione — fra i quali il dott. Peretti Griva — e quelli scomparsi lo scorso anno. Quindi il presidente De Matteis ha dichiarato aperto, in nome del popolo itai.5»no. l'anno giudiziario. A nomp della cla:-.co forense l'avv. Fiasconaro ha formulato l'augurio di una sempre più in tensa collaborazione con la ma gistratura per il trionfo della giustizia. nnbsIendgnsrgbleningèpaIcledeci"DamnlJ

Luoghi citati: Napoli, Roma, Torino