Lo sci sul Monte Bianeo da Courmayeur a Chamonix

Lo sci sul Monte Bianeo da Courmayeur a ChamonixLo sci sul Monte Bianeo da Courmayeur a Chamonix Pronta in settembre la funivia sul versante francese in collegamento con quella del Colle del Gigante - I frequentatori italiani - Domenica incontro di hockey italo-francese (Dal nostro inviato speciale) Chamopix, 1 gennaio. La prima gara sciistico francese fu disputata a Chamonix nel 1901. Chamonix aveva già mezzo secolo di vita brillante come stazione estiva. I/avevano frequentata a suo tempo, con gli effetti propagandistici che derivano dai loro illustri nomi, Dickens e Chateaubriand, Goethe, Shelley e Madame de Staél. Una fama antica, dunque, che si univo a quella del più illustre colosso alpino, il monte Bianco, ai cui piedi Chamonix si adagia come in atto d'omaggio. Quando, intorno al 1850, si sviluppò come stazione estiva, fu accolta di colpo nel numero dei grandi centri internazionali e della mondanità di classe. Nel 1900 Chamonix decise di aggiungere alla sua fama di dolcezza estiva quella di una dolcezza invernale, dovuta alla sua media quota d'un migliaio di metri. L'Europa viveva i suoi ultimi anni di pace e di benessere; la parola « guerra > pareva che fosse stata cancellata dalla terminologia diplomatica. Nemmeno i più catastrofici profeti in quel lontano inizio di secolo osavano fare previsioni pessimistiche. E mancavano poco meno di tre lustri al giorno in cui quella terribile parola si sarebbe inserirà nel linguaggio quotidiano dei popoli, per non uscirne più. « Un nuovo sport » Le stazioni della Riviera, con Nizza alla testa, si trasformavano da invernali in estive per offrire a un duplice turno di clientela le delizie dei loro soggiorni; per le stesse ragioni quelle di montagna -si attrezzavano a diventare anche invernali. Da pochi anni il Centro Europa aveva catturato ai Paesi scandinavi un nuovo sport: un uomo si legava ai piedi due assicelle di legno e con un po' di coraggio e qualche acrobazia si concedeva l'inebriante piacere di scivolare sulle distese di neve. Da mezzo di trasporto delle regioni artiche, lo sci per i centroeuropei era diventato uno sport. Uno sport affascinante, per la emozione delle sorprese, per l'ebbrezza della velocità. Ogni anno nuovi seguaci venivano conquistati da questo nuovo mito dell'uomo che, per volare, le ali non le metteva alle spalle ma ai piedi. Se era sport, era dunque competizione, era gara; a chi correva più forte, a chi era più audace. Vennero organizzati così i primi incontri; si formarono i virtuosi, si classificarono i campioni. E Chamonix, che era appena nata come stazione invernale, e aveva bisogno d'un lancio clamoroso, fu ti primo centro sportivo francese a organizzare, appunto nel 1907, un concorso sciistico. Le dame rabbrividirono alle insospettabili audacie dei discesisti, adorarono i primi campioni del telemark. Fu per Chamonix il suo biglietto da a a i o i o o o e. e o on o e lvisita diramato al mondo intero. Il suo nome dalle valiate scese alle pianure, invase le grandi città; da qui tornò alle montagne, con una fama che doveva sempre più diffondere le sue molte bellezze e sviluppare la sua ricca attrezzatura. Nel 192± Chamonix fu sede delle Olimpiadi invernali; nel '37 vi si svolsero i campionati del mondo di sci; nel 'Jfi e nel '52 vi fu disputato il Kandahar. Per una stazione invernale questi titoli equivalgono a tanti quarti di nobiltà. La attrezzatura odierna di Chamonix è quella d'un centro internazionale di primaria importanza. Due funivie si arrampicano sul monte Bianco. Quella del Brévent, lunga un chilometro e mezzo, giunge all'altezza di 2525 metri superando un dislivello di 1525 metri; quella di Les Bouches con un percorso di 1100 metri raggiunge la quota di 1800 con un balzo di 800 metri di dislivello. In riparazione è quella Des Olaciers; mentre la Montenvers - Afer de Olace funziona soltanto in estate. Ita la funivia che, insieme con i francesi, Interessa gli Italiani, è quella dell'Aiguillc du Midi, che con una lunghezza di 4200 metri e un balzo di 2800 porterà a quota 3800. E allora il collegamento Courmayeur-Cha, monix sotto il monte Bianco, per mezzo d'una galleria che non riesce a passare dalla fase di progetto a quello di realizzazione, verrà arditamente attuato sopra il monte Bianco. Partendo da Courmayeur con la funivia del Colle del Gigante, lo sciatore provetto, attraverso la Vallèe Bianche e il Pian de l'Aiguille, piomberà su Chamonix, diciotto chilometri di pista senza interruzione, percorribili anche d'estate; nello stesso giorno, rifacendo il percorso in senso inverso, da Chamonix farà ritorno a Courmayeur. Seducentissimo; e non è un progetto: la funivia è in avanzata costruzione, sarà pronta nella prossima estate. I primi sciatori potranno compiere l'affascinante itinerario entro settembre. Viaggio interminabile Da aggiungere all'attrezzatura invernale di Chamonix, completata da quella della frazione Argentière, sette seggiovie che solcano in ogni senso fianchi di questa superba conca, con piste adatte a ogni grado di addestramento. E ancora: una pista di bob; quattro trampolini di salto, di cui uno olimpionico, che funzionano anche di sera; un pattinatoio naturale, per l'inverno, che d'estate viene trasformato in pista artificiale; e piscina, tennis, golf. Sessantatrè alberghi per un totale di cinquemila ponti; prezzi che vanno da 1500 a 4000 franchi. Venticinquemila turisti in inverno e cinquantamila in estate, compresi quelli sistemati nelle abitazioni private, fanno di Chamonix uno dei più frequentati centri turistici alpini. Metà della clientela è formata da francesi, il 20 per cento da svizzeri. Il 15 per cento sono italiani. Seguono belgi, inglesi, olandesi, tedeschi; e tenuto conto dei prezzi, la prevalenza è del ceto medio con una buona rappresentanza di classi abbienti, Gl'italiani. Vi sono più frequentatori in estate che in inverno. Nell'agosto del 1951 furono 2800; e 1300 furono nell'agosto dell'anno scorso. Mentre nell'inverno 1951-1952, con una punta massima in febbraio, oltrepassarono di poco il migliaio. Il fatto forse è dovuto alia facilità dei mezzi di comunicazione dei mesi estivi, con auto private e pullman che attraversano il Piccolo e il Gran S. Bernardo. Chiusi al traffico questi due valichi nei mesi invernali, a Chamonix si arriva, via Modane-ChambéryA <x les Bains-Saint Gervais, in dieci ore di treno. Un viaggio interminabile. Cessato il fervore destato dall'elezione di < Miss Francia* di domenica sera, Chamonix ha ripreso il suo riposante aspetto sportivo. Sulle sue vie coperte di neve bisogna stare attenti a non scontrarsi con un paio di sci in bilico sulle spalle; peggio, con gli stessi arnesi montati da chi è impaziente di cominciare o da chi non è ancora soddisfatto d'una giornata di volate. Sono i tifosi a oltranza. I puri sono più tranquilli. Sono coloro che < fumano la pipa senza buttare il fumo in faccia al vicino >, come mi diceva questa sera una di queste tacitur- tcasddlcgdvnnafCsdEgddlsFugLdvmcdlbttvpvpnlbbzptne guide di Chamonix — taci- turne e famose come i loro colleghi di Courmayeur -— che appunto avevo conosciuto l'estate scorsa all'inaugurazione del rifugio Torino sul Colle del Gigante. Si riferiva a coloro che non fanno chiasso, che non ostentano costumi eieganti, che-possiedono un paio di sci vecchi ma sicuri; che vengono soltanto per sciare e non per esibizione di mondanità. A coloro, infine, i quali aspettano con impazienza il 17 febbraio per il Gran Prix de Chamonix, che vedrà per una settimana i grandi campioni di discesa, di < slalom >, di « slalom gigante > e di salto, E intanto sono in attesa del grande incontro di < hockey > di domenica ventura, che vedrà di fronte la squadra italiana campione d'Europa e la squadra francese campione di Francia. Se ne parla come di un incontro spettacolare di grande richiamo. g. f, •

Persone citate: Dickens, Gervais, Goethe, Madame De Staél, Miss Francia