e di Paolo Bertoldi

e e attaccante da goal Nel derby torinese l'equilibrio e durato una deu'.na di minuti. Giusto il tempo per vedere una uscita coraggiosa di Viola su Jeppson ed un centro di Hamnn deviato di testa da Conti. Centro preciso, deviazione acrobatica e bersaglio mancato. A questo punto i granata hanno ritrovato il ritmo sorprendente, che caratterizza ti loro girone di ritorno. Nella prima metà ' del campionato ogni partita del Torino finiva in un vicolo cieco: nella seconda tutte jle gare terminano bene. La « ex-squadra in crisi » ha ottenuto due pareggi, si è fermata, battuta solo per uno a zero di fronte ai campioni d'Italia della Fiorentina, ed ha infilato poi quattro vittorie consecutive. Non si tratta di prodigi. Nel calcio non ne esistono specialmente in serie: si tratta — riteniamo — di buona preparazione e di accorte disposizioni tattiche. Dai punto di vista tecnico la tmarcia verso la salvezza» è stata guidata da due persone: Amandola, preparatore ginnico, e, più tardi, Marjanovic, trainer di valore. E' stato appunto l'attaccante di metà campo « inventato » dal jugoslavo a dare ieri il la all'offensiva granata. Assente Grosso, causa il noto malanno al chiocchici, non era fiotta trovare u sostituto. Marjanovic ha affidato l'incarico a Ricagni e questi l'har/svolto con intelligente disciplina. I/italo-americano nella zona eentrale' 'del\ campo, Bodi perfoprtma volta in vita sua centrómediano, Fogli un giovane sicuro di sé e Jeppson, ritornato informa fisica soddisfacente, sonò stati gli elementi su cui si è basata la'-vittoria'del Torino. L'undici granata ha preso a girare in modo continuo spinto appunto da questi giocatori, mentre quello avversario tradiva nell'affanno x suoi difetti di funzionamento. Non è stato sufficiente ai bianconeri riavere Viola, Boniperti, Emoli, Hamrin, Conti e Antoniotti. I calciatori ohe rientrano devono gradatamente riabituarsi al gioco da campionato. E poi qualcosa non andava nel gioco slegato dei juventini; lo si è visto presto. Al nono minuto Viola ha potuto parare una punizione tirata a tutta forza da Arce, ma al IV non è riuscito, nonostante la sua bravura, ad evitare il goal. Arce ha passato a Jeppson che, in piena corsa, con un intelligente tocco all'indietro, ha spiazzato la difesa bianconera. Armano si è trovato solo e libero di calciare. Il sinistro non è H suo piede preferito, ma nell' occasione V alessandrino non ha esitato: colpo preciso e palla in rete. In gare dall'andamento tutto particolare quali i « derby » il primo goal produce due effetti: o suscita la reazione impetuosa dei battuti o rende più tranquilli i vincitori. La Juventus ha provato a rimontare 10 svantaggio. Una sola volta ha sfiorato il successo, quando Conti ha servito Stivancllo e questi, nell'effettuare una difficile girata, è scivolato. Poco dopo i juventini subivano una seconda e praticamente decisiva segnatura. Il derby si tingeva in granata. La palla filava da Arce spostatosi alla sinistra a Jeppson e questi con una stangata di sinistro spediva la sfera a battere sotto la traversa e oltre la linea bianca. Due a zero: a meno di capovolgimenti imprevedibili la Juventus di ieri non poteva certo risalire simile svantaggio; difatti non c'è riuscita. Tuttavia ha sempre lottato a viso aperto. Dopo un battibecco Cuscela-Emo- 11 (nulla di grave) al 391 Corradi lanciava Boniperti, ohe veniva fermato bruscamente da Bodi in area. L'arbitro non fischiava il penalty, anche perché aveva visto Antoniotti completamente Ubero impossessarsi del pallone. Il fortissi¬ mtvsdnbstagcVFsuIvn mo! tiro del « numero 9 » juventino veniva bloccato da Rigar monti. Jeppson e Viola, a parti invertite, rispondevano a questa doppia prodezza: puntata dell'attaccante in maglia grar nata; parata in due tempi del bianconero. Intervallo. La folla ondeggia sulle gradinate. Ha seguito con tanta passiono il derby da non accorgersi quasi di essere pigiata in moda pauroso. Ora ciascuno cerca di farai largo, Vana impresa: ogni osntimetro quadrato dello stadio di via Filadelfia è esaurito- I più fortunati sono coloro che hanno trovato posto sui balconi delle case di fronte. Si riprende e Tacchi, su passaggio .di Arce, mette Pali alle ultimissima speranze juventino. Il suo tiro potente scuote con violenza Za rete. E' il nono minuto; i bianconeri reclamano il Form TORINO: Blgamoatl! Grava, Cuscela; Rimbaldo, Bodi, Fogli; armano, Jeppson, Eleagni, aree. Tacchi. JUVENTUS: Viola; Corradi, Garzena; Km oli, Nay, Montico ; Hamrin, Bonlperti, Antoniotti, Cónti, Stlvanello. ARBITRO: Bernardi, di Bo- lo#n». iiiiiiiniiiiiii azioni a Torino iiiiiniiiiiiiiininiiiiiiiMiiiiiiMii fuori gioco, ma l'arbitro convalida. La cronaca può ora essere ridotta a pochi spunti essenziali. Tra questi, spiacevole l'intervento falloso di Arce, ad azione ormai ferma per fuori gioco, su Violo, che aveva parato a terra, Jeppson nella stessa offensiva aveva saltato il portiere: il « guarany» inutilmente ha giocato 'deciso e si è prèso una salva di fischi. Protestavano perfino i granata. A sollevare il tona della gara provvede al 41' proprio Jeppson, un Jeppson tipo « signor 105 milioni» come era chiamato tempo fa a Napoli, quando, in grandi condizioni, entusiasmava i partenopei che appunto l'avevano acquistato per tale cifra. L'attaccante granata, ricevuto un passaggio da Armano, scarta in velocità Garzena, Nay e Viola e accompagna la sfera nella porta vuota. La formazione bianconera non cede ed a tre minuti dal termine ottiene il premio della sua tenacia. Cuscela commetta in area un mani. Montico realizza il penalty. Magra consolazione in una partita nella quale il Torino è stato un grande Torino e la Juventus una smezza Juventus», Cosi, con felice sintesi e con sportività, ha commentato l'incontro un dirigente bianconero. Paolo Bertoldi uiiiitiiiniiiiiHiHiniiiiiiiiiiiiiiiiuiHiiiiiiuiiiiiii omato ristorante

Luoghi citati: Arce, Italia, Napoli, Torino