Ieri, durame Vudienza privata concessogli dal Pontefice

Ieri, durame Vudienza privata concessogli dal Pontefice Ieri, durame Vudienza privata concessogli dal Pontefice Nixon ha consegnato al Papa un massaggio di Eisonbowor Se ne ignoro il contato, ma vi si attribuisce notevole importanza - Il colloquio è durato mezz'ora - Subito dopo sono siati ammessi olla presenza del Santo Padre anche la signora Nixon e i personaggi del seguitò - Ad essi Pio XII ha rivolto un discorso accennando all'attuale "delicato momento,, internazionale - Nixon ripartirà da Roma in aereo questo pomeriggio Roma, lunedi mattina. Durante l'udienza privata concessagli ieri mattina dal Sommo Pontefice, 11 vice-presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, ha consegnato al Papa un messaggio personale di Eisenhower a cui, negli ambienti vaticani viene attribuita, grande importanza. In Vaticano, Nixon si è recato con .in corteo ùì dodici macchine In compagnia della moglie Pat, del vescovo mons. Martino Ó'Oonnor, rettore del li vice-Fresidente Nixon e l Collegio americano del Nord, e dei funzionari del suo seguito. Dal cortile di San Damaso il vice-presidsitte è stato accompagnato nella binlioteca privata del Pontefice, dove Pio Xn lo ha Intrattsnu'o a colloquio per circa mezz'ora. In un secondo momento sono stati ammessi nella bib.ioteca* anche la signora Nixon e i personaggi del seguito; al quali 11 Papa ha rivolto un discorso in inglese. «In questo delicato (mo¬ a consorte in udienza da Pio XII mento — ha detto. 11 Papa! — che noi ardentemente spe-1 riamo e preghiamo affinchè segni la fine di una troppo lunga crisi nelle sortì dello Oriente e dell'Occidente, ci è di conforto rilevare la fiducia riposta dal suo illustre Presidente e dal suo popolo generoso, come pure da coloro che, in ogni angolo del globo, condividono le sue speranze e I suoi timori, nella semplice, comune, sincera espressione di buona volontà, quale strumento-chiave per comporre le vertenze Internazionali. « Questo non significa non tener conto del bisogno e della funzione dei trattati e degli accordi collettivi. Meno che mai oggi la famiglia umana può fare a meno di statuti e di dichiarazioni politiche, fatte e redatte con mtolta cura e fatica e completate da solenni sanzioni, una pace autentica è sempre opera di giustizia; e la giustizia può essere qualche cosa di più ohe non una perfida derisione, senza rispetto, delle leggi di Dio. Ma, al di sopra e al di fuori d'un espediente e d'un approccio diplomatico — anzi dentro questi, a simigliarla dello SDirito che vivifica la lettera" —, è il battito dei cuori umani, in fraterna consonanza, che renderà I trattati una vivente e liberatrice forza per la pace nella comunità mondiale. * Parlando delle relazioni umane San Paolo tlissi al romani che chi ama II prossimo ha adempiuto la legge. E come, infatti, può attendersi la scomparsa delle ultime tristi vestigia della diffidenza, se gli uomini di buona volontà non manifestano ovunque, nella propria patria • prima e all'estero poi, che il loro dichiarato conveniente rispetto per la coscienza e la dignità dell'uomo è fermamente fondato sulla roccia della solidarietà fraterna in Dio. e non sulle sabbie instabili di espedienti economici e politici? Il cuore aperto, più che la mano aperta, rimane la più sicura prova di sincerità e di morale rettitudine, per le nazioni come per i singoli». Dopo l'udienza, Nixon è rientrato all'albergo e subito dopo, appena cambiatosi di abito, è tornato come turista la Vaticano per visitare la Cappella Sistina e le Stanze di Raffaello. Poi ha compiuto un lungo giro fra i monumenti di Roma, fermandosi, fra l'altro, alla fontana di Trevi con la moglie, per lancia-e In acqua le tradizionali monetine. Stamane \ixon inaugura la Mostra dei « Cieli aperti », che indica in qual modo dovrebbe funzionare il controllo aere; sul Paesi del blocco occidentale e su quelli dsl blocco orientale. Nixon lascerà Roma nelle prime jre del pomeirigrgio di °ggl, e, prima di partire, terrà all'aeroporto di Clamplno una conferenza - stampa al giornalisti italiani e stranieri Enrico Altavilla i LdellCollIeEnrdellacomdel sslagha cannridubre cumnifeticoassola vda udopcIcasimliticper unodellvoloitalcenmengraLsinonuodelldenlatoIldal dal Vittgrezi; mangolaDdelldutiqueper l'abIldesostchecatedennalesto gnasimno T i La OeVOCaZlOHC della battaglia di Cassino Colloquio De Nicola - De Caro Cassino, lunedi mattina. Ieri, < sotto l'alto patronato di Enrico De Nicola, presidente della Corte Costituzionale » — come era scritto nel manifesto del sindaco, sen. Pier Carlo Reslagno — la c città martire » ha commemorato il tredicesimo anniversario della battaglia che ridusse quel Comune e la celebre abbazia benedettina a un cumulo di atrod rovine. La manifestazione quest'anno era particolarmente importante perché associata alla rievocazione della vìsita — la prima compiuta da un presidente del Consiglio dopo la spaventosa distruzione che nel 1945 Ivanoe Bonomi Ica a Cassino, presenti le massime personalità del mondo politico e diplomatico italiano, per testimoniare, di fronte a uno det più drammatid casi della guerra di Liberazione, la volontà di rinascita del popolo italiano. E infatti oggi questo centro del Lazio è completamente ricostruito, assai più grande e bello. La giornata festiva per Cassino ha visto l'inaugurazione di nuove opere, quali il palazzo dell'Istituto nazionale di previdenza sociale e il viale intitolato appunto a Ivanoe Bonomi. Il Governo era rappresentato dal ministro Raffaele De. Caro, dal sottosegretario all'Interno Vittorio Pugliese, dal sottosegretario alle Finanze Aldo Bozzi; la Camera da Pietro Germani, il Senato da Mario angolani. Dopo una Messa in memoria delle decine di migliaia di Caduti, fra civili e militari, in quella battaglia che apri la via per Roma, rito officiato dall'abate di Montecassino mons. Ildefonso Rea, vi è "stata una sosta dinanzi al monumento che ricorda quelle vite stroncate. L'on. Ettore Viola, presidente dell'Assodazlone nazionale dei combattenti, ha deposto una corona ed ha conse gnato al Sindaco la tessera che simbolicamente registra Cassino come « città combattente » Nell'inferno del <Ginema Arcobaleno », dominato dal grande gonfalone con nove stelle d'oro in campo azzurro, dopo la lettura di numerosi messaggi, fra i quali quelli di Gronchi, Ségni, Leone e Merzagora, e di una lettera di Luigi Einaudi, il sen. Giorgio Bo ha pronunciato il discorso ufficiale. Nel pubblico, con numerosi parlamentari d'ogni corrente politica, v'erano il maresdallo d'Italia Ettore Bastico e il figlio di Naeario Sauro. L'on. Eugenio Dugoni, sindaco di Mantova, città natale di Ivanoe Bonomi, rimasto ferito in un incidente automobilistico, s'era scusato del mancato intervento personale, aderendo anch'egli. Prima che l'intensa mattinata terminasse vf'è stato nel Palazzo di Giustizia, presenti magistrati e avvocati, un breve ricevimento in onore di Enrico De Nicola, al quale il presidente del Consiglio forense di Cassino, avv. Alfredo De Vivo ha rivolto fra gli applausi della folla un saluto e l'augurio che egli <non privi il Paese, nella delicata fase della nuova elaborazione costituzionale, della sua profonda e preMosa esperienza ». Durante il successivo ricevimento al Comune è stato notato l'assentarsi di Enrico - De Nicola e del ministro Raffaele De Caro per un colloquio. Secondo voci ufficiose, l'esponente liberale avrebbe- espresso al dimissionario presidente della Corte Costituzionale le assicurazioni del suo partito perché tutto sarà fatto per contribuire a rimuovere « numerosi e gravi motivi che lo hanno indotto a lasciare l'alta sua carica. Crescenzo Guarino Gronchi a Napoli Napoli, lunedi mattina. Il Presidente della Repubblica, proveniente da Roma, è giunto ieri sera a Napoli. Dalla stazione di Mergelllna, Giovanni Gronchi si è reesto In auto presso l'abitazione del nipote, ing. Cova, al corso Vittorio Emanuele.