Identificato Ioggetto misterioso subito ne è spoetalo un altro

Identificato Ioggetto misterioso subito ne è spoetalo un altro Jj» trasmissione di ieri sera della rubrica di Telematiche, Identificato Ioggetto misterioso subito ne è spoetalo un altro K V..-, Si trattava di uno strumento usato dai giavanesi per colorare le stoffe - Ha fruttato al suo scopritore la somma di 80 mila lire-11 nuovo "telecoso,, sembra una lampada da faro - Nessuno a Empoli ne ha saputo dire il nome e domenica prossima emigrerà a Casale Monferrato - Un'amazzone milanese supera con il fratello le prove del braccio e della mente Nostrg servigio particolare Roma, lunedì mattina. Sempre con 11 suo carattere di giocarono domenicale e familiare, « Telematch » prosegue per là sua strada, non sappiamo con quale grado di [interesse del telespettatori, che ormai assuefatti al diversi « numeri » In programma, non debbono certo sentire il «brivido » dell'Inaspettato. Anche la settima puntata è andata avanti abbastanza grigia, malgrado l'intervento di concorrenti ben più interessanti che la volta acorsa. E c'è da domandarsi se la causa del grigiore non sia proprio nel carattere stesso della rubrica che, vista uh po' di volte, comincia a pesare. A Empoli, sulla piazza Farinata degli liberti, dopo un certo numero di partecipanti «falliti» è venuto fuori il solutore dell'oggetto misterioso che, come ha detto Tortora, già aveva un nomignolo sebbene non d'uno speciale procedimento a aia stato mostrato che una volta (e ben fuggevolmente) domenica scorsa: lo chiamavano « il caprone ». E' invece uno strumento usato dai giavanesi "per colorare le stoffe, i famosi « batik », il pennello encausto su stoffa spalmata di cera. Lo ha indovinato il signor Renato Poli, di Montespertoli, che ha vinto la non grande somma di 80 mila lire. Ma subito Tortora ha sfoderato un nuovo « oggetto misterioso », una specie di lampada da faro che gira su se stessa. E gli stessi empolesi si sono provati a scoprire che cosa è. E' un oggetto — ha detto il presentatore — con una base di legno alto 18 centimetri e con un coperchio; ha pareti di vetro ed è a forma tondeggiante. Così all' Improvviso, nessuno naturalmente nelle tre successive tornate ha dato la definizione esatta. E l'oggetto, o meglio il nuovo « telecoso », sarà da domenica prossima in mostra a Casale Monferrato." Per il resto tutto è andato avanti come già s'è fatto. A « Passo o vedo », il signor Gobbo Picciotti è apparso un buon giocatore. S'è rifiutato di mescolare le carte- e,. « vlato » al terzo quesito — lavorare un giro di maglia su un pezzo cominciato — se l'è cavata onorevolmente (almeno, per un uomo). Ben fortunato, 11 concorrente ha persino scoperto un «jolly», di buon auspicio. E chiamato a individuare cinque motivi che Silvio Noto' gli suonava (ahimé, non bene, al pianoforte) l'ha azzeccata senza un errore: «Beguine the beguine», «Blue aky», «Tu che l'ha 'mparato a fa'», «Come mamma te facette» e «Tenderly». Interrogato finalmente circa il numero esatto della sua carta d'identità, il signor Gobbo Picciotti non se l'è sentita di continuare. E s'è ritirato con le 170 mila lire già vinte In precedenza. Delle due prime concorren- ti de «1 mimi>, non mette conto di parlare: due studentesse indecise, frenetiche, piene di fretta, che sono cadute al secondo «quiz». Ottimi invece i due successivi « mimi », 1 fratelli Gattamelata, di Roma, espertissimi, con ottima intesa, divertenti entrambi, anche quello al quale spettavano le risposte, che si muoveva a sua volta con rara spigliatezza ed evidenza, ripetendo le domande al fratello (sempre a gesti) e richiedendo, in maniera molto pertinente, delucidazioni o chiarimenti suppletivi. I soggetti proposti: la sveglia, il piccione viaggiatore, il campiore di lotta libera, la bottiglia di acqua minerale, il cartellone pubblicitario, lo stregone della tribù, il ventrìloquo, il tramonto, sono stati per così dire « bruciati » dal¬ cavalcatura l'ostacolo, che' aumentava di cinque in cinque centimetri a partire dall'altezza di un metro e venti. Ecco le sei domande fatte alla « mente », anche a mezzo d'una piccola scena sulla quale due attori recitavano, d'uno schermò, e persino d'una sfilata di comparse in costumi antichi. Individuare un brano di «Casa di bambola», di Ibsen (il signor Antonio individua), dire dalla prolezione di una breve sequenza il titolo di un film («Mezzogiorno di fuoco»), del protagonista (Gary Cooper) e d'una delle due protagoniste femminili (Grace Kelly). Anche qui il concorrente se la cava brillantemente, per poi cadere sulla sfilata di costumi alla rinfusa ch'egli dovrebbe ordinare per epoca. Ma la sorella lo salva (ostacolo 1,20) per poi correre in suo aiuto anche al quarto « quiz » (dare 1 nomi delle squadre in gara e il risultato vedendo un pezzo di documentario d'un incontro di calcio). Il quinto quesito è di natura fisica. Il balletto di «Telematch» rifa davanti al candidato l'esperienza dimostrativa della legge di Archimede (Un corpo immerso in un liquido... ricordate?). Neppure questa volta « la mente » se la cava e «il braccio » deve dargli aluto. Anche l'ultima domanda era per così dire «a controfagotto». Si trattava di individuare un pezzo di Bach dando i nomi degli strumenti che lo eseguivano. II signor Longoni ha detto: «Violino, violoncello e clavicembalo», ma quanto al compositore ha nominato Scarlatti. Sull'ostacolo la sorella ha però avuto la meglio. I due brillanti concorrenti si ripresenteranno domenica prossima partendo da quota 135 mila che, dicono, hanno deciso di andare avanti come Corradini ' e Massei, nel tentativo di vincere il milione. Angelo Nizza Lo strumento giavanese l'abilissima coppia (insistiamo sei- dire che questi « mimi » dovrebbero essere in grado di «raddoppiare» e .rlpresentarst alle- trasmissioni successive con; domande s'intende di sempre, crescente difficoltà). I due Gattamelata si sono ritirati a quota 180 mila',-senza peraltro che Silvio Noto ci facesse vedere davanti a quale quesito dichiarassero «forfait». Buona coppia anche a «braccio e mente»: una campionessa, Sandra Longoni, abbastanza nota agli appassionati di ippica, si offriva di superare con « Reginaldo », un bel cavallo bianco (di proprietà deli'aw. Cassinelli),1 le prove che suo fratello Antonio (la mente) avesse fallito nell'esame preliminare di cultura generale. Diciamo però la verità: se la Milly (la mente delle due volte scorse) fosse stata messa davanti a « quiz » di tale difficoltà sarebbe caduta invariabilmente davanti ad ogni ostacola Si vede che una tirata di freno è stata imposta per la confezione di questi «quiz»: taluni erano di ardua soluzione. Ma se Antonio Longoni non è riuscito a superarli, ha provveduto brillantemente l'agile ed abile sorella, superando con la sua nobile e generosa

Luoghi citati: Casale Monferrato, Empoli, Montespertoli, Roma