Come si è giunti all'arresto dell'ispettore incriminato

Come si è giunti all'arresto dell'ispettore incriminato Lo "spionaggio telefonico» di Berna Come si è giunti all'arresto dell'ispettore incriminato Difficili indagini sul funzionario svizzero che forniva alla Francia informazioni sull'Egitto (Nostro servizio particolare) Berna. 21 marzo. Il sensazionale arresto di un ispettore della polizia federale svizzera, accusato di aver consegnato ad un diplomatico francese il testo di alcune conversazioni telefoniche da lui intercettate, per ragioni di servizio, fra l'Ambasciata d'Egitto a Berna e il governo del Cairo, continua ad essere l'argomento del giorno nella stampa elvetica. Nonostante il comprensibile riserbo delle autorità svizzere, (che nell'attesa dei risultati definitivi dell'inchiesta si sono limitate a diramare Tue brevi e laconici comunicati) si sono appresi oggi altri e non meno interessanti particolari sull'illecita attività del funzionario incriminato, di cui è rivelato anche il nome, Max Ullrich, domiciliato a Berna. I giornali di Ginevra e di Losanna, che per primi diedero la notizia dì questo grave caso di spionaggio, riferiscono oggi ampi particolari sulle drammatiche circostanze in cui è avvenuto l'arresto del funzionario che, a quanto risulta, aveva il preciso compito di tenere d'occhio i diplomatici egiziani accreditati presso la Confederazione e di ascoltarne le conversazioni al telefono. Negli stessi circoli ufficiali si ammette francamente che 11 funzionario Max Ullrich ha commesso un grave abuso dei poteri che esercitava, grazie alla speciale missione a lui affidata, per cui si comprende l'amara sorpresa delle autorità elvetiche e la loro giustificata indignazione. La Costituzione svizzera garantisce il segreto epistolare come quello delle conversazioni telefoniche: ogni eccezione non può avvenire se non con l'autorizzazione della competente Magistratura; 11 capo della polizia federalo aveva dato l'incarico all'Ullrich di registrare su nastro magnetico lo frequenti comunicazioni telefoniche dei diplomatici egiziani con le diverse città svizzere e con l'estero. Egli ha abusato di questo delicatissimo compito, passando le informazioni all'Ambasciata francese, dietro compenso. Lasciando cadere il riserbo che si erano imposti in un primo momento, i giornali e 1 circoli ufficiosi rivelano oggi che Max Ullrich è stato arrestato ieri sera dinanzi all'Ambascia¬ n e o i l e e, i o i o o o o i e o e i a, ine li 11 a ei e fe à a e o e ni e a 11 edi o eiza o ae, o ire o a¬ ta di Francia a Berna. Del resto, già da parecchie settimane, correva insistentemente la voce che delle « fughe » di segreti avvenivano a Berna, nel reparto dei servizi di registrazione delle comunicazioni telefoniche, tanto che la Procura di Stato cominciò a preoccuparsene seriamente ed apri infine un'inchiesta. Veniva fra l'altro accertato che l'Ullrich consegnava di sana pianta all'Ambasciata di Francia le informazioni da lui raccolte; più precisamente le faceva pervenire ad un addetto dell'Ambasciata stessa, il capo del servizio di controspionaggio francese in Svizzera, il cosiddetto D.G.E.R. Il funzionario elvetico aveva frequenti contatti con l'addetto dell'Ambasciata francese. Qualche sospetto era caduto su di lui anche per il fatto che conduceva una vita abbastanza dispendiosa e in ogni caso al disopra dei mezzi finanziari di cui disponeva. Ad ogni modo, era molto difficile coglierlo sul fatto, anche perché l'Ullrich conosceva molto da vicino tutti i suoi colleghi della polizia federale. Per questa ragione era quasi impossibile pedinarlo senza che se ne accorgesse. Martedì scorso fu operata una perquisizione nel suo alloggio mentre egli si trovava a Ginevra. Poiché il materiale trovato in casa sua era molto compromettente, si decideva di procedere senz'altro al suo arresto. Alcuni agenti, fatti venire appositamente da Basilea e non conosciuti dall'Ullrlch, si appostavano ieri sera nei pressi dell'Ambasciata di Fran eia a Berna. Non appena Ullrich uscì dall'edificio, venne tratto in arresto. Qualche giornale della Svizzera Romanda affaccia l'ipotesi che il governo svizzero domandi alle autorità francesi 11 richiamo a Parigi della persona che si valeva dei servizi del funzionario incriminato, persona che sarebbe molto vicina all'addetto militare. Ciò che anzitutto teneva a poter appurare l'Ambasciata francese a Berna era se gli egiziani si procurassero delle armi (se non proprio dalla Svizzera dove la loro esportazione è ufficialmente proibita) almeno indirettamente, ossia con il finanziamento di qualche gruppo di trafficanti. \, f.

Persone citate: Max Ullrich, Ullrich