BANCA NAZIONALE DEL LAVORO

BANCA NAZIONALE DEL LAVORO BANCA NAZIONALE DEL LAVORO ISTITUTO DI CREDITO DI DIRITTO PUBBLICO (Fondi patrimoniali e di garanzia delia Banca e delle Sezioni annesse L 23.256.781.200) Bilancio al 31 dicembre 1956 (43' esercizio) //16 marzo 1957, sotto /a presidenza del Gr. Uff. Giuseppe Corridori, si è riunito, presso la Sede Centrale di Roma, il Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro per deliberare in merito af Bilancio relativo al 1956, che - illustrato da una diffusa esposizione del Direttore Generale - è stato approvato all'unanimità nelle seguenti risultanze: Cassa Fondi disponibili ATTIVO L. 9.105.676.530 > 163.449.412.824 I* 172.555.089.354 Buoni del Tesoro, titoli di Stato,, obbligazioni e azioni > 107.892.548.189 Riporti attivi > 14.576.632.467 Anticipazioni attiva > 15.461.936.479 Portafoglio cambiario > 221.284.144.343 Banche e corrispondenti > 25.861.246.630 Conti correnti con clienti > 264.858.389.864 Debitori per cauzioni, fidejussioni, accettazloni > 65.557.665.199 Debitori per aperture di credito confermate ... ......> 38.627.635.346 Partite varie . . . > 4.005.675.905 Partecipazioni alle Sezioni annesse . » 482.660.340 Partecipazioni varie » 1 Immobili - Mobili - Impianti .... » 1 Capitale . . . . Riserva ordinarla PASSIVO li. 1.150.000.000 > 7.420.000.000 L. 931.163.624.118 Valori di terzi in deposito ...... 280.675.704.215 Conti speciali garantiti » 11.652.562 Fondo quiescenza e conti previdenza del personale per titoli della Banca a garanzìa • » 15.592.132.293 L. 1.207.443.113.188 Fondo quiescenza del personale . . » Depositi, conti correnti e conti di corrispondenza ...... . . . > Assegni circolari > Anticipazioni passive > Cedenti effuttl per l'incasso .....> Cauzioni, fidejussioni, accettazloni . > Aperture di credito confermate . . . > Partite varie » Risconto dell'attivo » Utile netto > 8.570.000.000 15.197.362.397 666.684.894.873 22.429.216.407 251.478.000 43.286.280.764 65.557.665.199 38.627.635.346 66.079.198.826 8.547.276.616 932.615.690 Li. 931.163.624.118 Depositanti di valori » 260.675.704.215 Conti vincolati a garanzia di conti speciali > U.652.562 Titoli della Banca a garanzia del fondo quiescenza e dei conti previdenza del personale > 15.592.132.293 L>. 1.207.443.113.188 1 — Non meno che negli di quiescenza per il personaleconsueto integrale ammortizzo gli sforzi intesi a trovare un e o e a i . e e r d o o a i 1 1. — Non meno che negli anni precedenti la Banca Nazionale del Lavoro è stata, nel 1956, vigorosamente attiva a sostegno del generale movimento espansivo della nostra economia; ed è venuta notevolmente ampliando, nonostante l'accentuazione di criteri selettivi, il volume dei suoi finanziamenti. In tal modo, al 31 dicembre 1956, i crediti di cassa da essa erogati superavano i 508 miliardi di lire, con un aumento rispetto al 31 dicembre 1955 di oltre 72 miliardi. Quest'ingente complesso di sovvenzioni, distribuito tra i più vari settori dell'industria, dell'agricoltura, del commercio e dei servizi ed organismi di pubblico interesse, era costituito per circa il 42 % (oltre 211 miliardi) da prestiti .cambiari e per più del 52% (quasi 265 miliardi) da prestiti in conto corrente; le anticipazioni e i riporti incidevano per meno del 6% (oltre 30 miliardi). Anche il complesso dei crediti di firma è nel 1956 progressivamente cresciuto fino a superare al 31 dicembre 104 miliardi di lire. A comporre tale cifra concorrevano le aperture di credito prevalentemente sull'estero con 38,7 miliardi; il gruppo degli avalli, fidejussioni e accettazioni con 63,5 miliardi; e le cauzioni a favore di terzi con 2 miliardi. I crediti di cassa e di firma della Banca erano integrati da un insieme, pure ragguardevole, di finanziamenti speciali delle Sezioni annesse, finanziamenti che a fine anno comportavano un totale di erogazioni di oltre 85 miliardi di lire, ripartite tra le singole Sezioni nei termini più avanti precisati. In totale si tratta, per la Banca e le Sezioni annesse, di un volume di crediti ordinari e speciali che si avvicina ai 700 miliardi. • 2. — Un tale sviluppo dell'attività creditizia è stato sorretto dall'aumento dei fondi amministrati, cresciuti nel 1956 da oltre 708 a più di 790 miliardi di lire per la Banca del Lavoro, e, per il complesso delle Sezioni, ad oltre 87 miliardi. Naturalmente, il principale contributo all'espansione delle disponibilità della Banca è stato recato anche nel 1956 dal depositi e conti correnti, il cui volume complessivo è aumentato da 604 miliardi circa a quasi 667 miliardi di lire. L'aumento è pari a 63 miliardi; esso è stato realizzato esclusivamente dai depositi fiduciari (cresciuti di circa 21 miliardi) e dai conti correnti con clienti (cresciuti di quasi 47 miliardi) che insieme costituiscono poco meno dell'87% della raccolta; i conti in divisa invece sono rimasti stazionari in 33,3 miliardi e 1 conti interbancari si .sono ridotti di 5 miliardi, recedendo a 56 miliardi. Il cospicuo aumento dei depositi è stato integrato da aumenti sia negli altri fondi di terzi, soprattutto nel conti vari e negli assegni circolari (questi ultimi passati da 19,3 a quasi 22,5 miliardi); sia nei fondi di proprietà della Banca: fondo drtredCctdatumz o a o o o o a i i i o di quiescenza per il personale, riserve, accantonamenti vari. E' questo un aspetto che va tenuto in particolare considerazione nel valutare la stessa entità delle erogazioni di credito della Banca del Lavoro. Coi 508 miliardi di fine 1956 i crediti di cassa hanno raggiunto, è vero, il-più elevato livello di questi anni in rapporto sia ai depositi (76 %) sia ai fondi totali amministrati (64%); ma un tale livello trova una solida base, oltreché nel rigore delle concessioni e nella cura delle misure cautelative e di garan zia, nella consistenza patrimoniale della Banca cne negli scorsi anni si è venuta costantemente rafforzando, sia in cespiti immobiliari che in cespiti facilmente mobilizzatoli. 3. — I fondi tenuti dalla Banca del Lavoro in forme materialmente liquide assommavano al 31 dicembre 1956 a quasi 173 miliardi di lire, con un aumento di 5 miliardi rispetto al 31 dicembre 1955. In questa cifra erano compresi anche 123 miliardi di lire in contanti che, aggiunti a 26 miliardi di titoli, eran costituiti In riserva obbligatoria presso la Banca d'Italia. Gli Investimenti complessivi in Buoni del Tesoro ordinari, in Buoni novennali e in altri titoli di Stato ed equiparati assommavano alla stessa data, ai prezzi di compenso della Borsa di Milano, ad oltre 96 miliardi di lire. Gli altri titoli di proprietà (obbligazionari ed azionari) superavano, sempre ai valori di compenso di fine anno, gli 11 miliardi. 4. — Più intensa è stata del pari l'attività della Banca nel campo dei servizi specializzati, sia di quelli per l'assistenza agli scambi e ai rapporti con l'estero, sia di quelli da tempo organizzati — e coordinati con agevolazioni creditizie — per le esigenze funzionali di pubbliche istituzioni e amministrazioni. E, ovviamente, sono continuati gli sforzi di razionalizzazione del lavoro, con perfezionamenti amministrativi, con processi di meccanizzazione, con sistemazione di sedi e uffici, e con l'assidua opera di addestramento del personale giovane su cui dovrà ricadere la responsabilità delle future fortune della Banca. 5. — Per effetto del cospicuo sviluppo dell'attività della Banca, le rendite e 1 profitti, nonostante sia intervenuta nel 1956 un'ulteriore riduzione nel tasso medio di interesse relativo all'insieme delle operazioni di credito, sono nel complesso aumentati. Un equilibrato aumento hanno segnato anche le spese e gli oneri, tra i quali peraltro, grazie ai positivi risultati economici della gestione, sono inclusi, come per il passato, congrui accantonamenti cautelativi per i rischi in essere, i soliti interessi alla riserva, l'ammortamento integrale del pagamenti effettuati per Immobili, mobili, impianti e partecipazioni, le nuove assegnazioni al fondo di quiescenza del personale (incrementato da 13 ad oltre 15 miliardi di lire), oltre — s'intende — al cdpd1lnbcgdLdzcm n , a o l l o e i l n i i o i l consueto integrale ammortizzo di ogni partita di dubbio recupero. Al netto degli oneri suddetti l'avanzo della gestione 1956 è risultato in L. 932,6 milioni che il Consiglio di Amministrazione ha ripartito, sulla base delle norme statutarie, secondo 1 criteri consueti, assegnando, tra l'altro, un dividendo del 10% al capitale e oltre L. 527 milioni alla riserva ordinaria. Questa, con l'integrazione di altre assegnazioni speciali, è stata portata da 7 a 9 miliardi di lire. 6. — L'attività svolta nel 1956 dalle Sezioni annesse, che a fine anno si esprimeva complessiva mente nei ricordati 85 miliardi di lire di finanziamenti speciali, può essere sinteticamente riassunta per le singole Sezioni nei seguenti termini: a) Sezione di credito fondiario. Il raddoppio del capitale, da 1 a 2 miliardi, ha notevolmente elevato il plafond consentito per le emissioni di obbligazioni della Sezione e quindi per le sue operazioni di prestito. II volume del finanziamenti ha quindi potuto crescere vivacemente, risultando a fine anno (al netto delle semestralità scadenti il 31 dicembre) in oltre 42 miliardi di lire. Di tale somma, 31,5 miliardi riguardano operazioni ordinarie (nella grande maggioranza a favore dell'edilizia), poco meno di 4 miliardi mutui edilizi previsti dalla Legge Aldisio, e oltre 6,7 miliardi mutui speciali agrari soprattutto a favore di medie e piccole aziende. b) Sezione per 11 credito alberghiero e turistico. La consistenza globale delle erogazioni di credito era pari al 31 dicembre scorso ad oltre 11 miliardi di lire, con un aumento nell'anno di 2,3 miliardi. Si tratta di un complesso di circa 600 operazioni, quasi tutte concesse per il finanziamento di opere e impianti alberghieri. c) Sezione per 11 credito cinematografico. La « crisi » cinematografica — contrassegnata dalla caduta di uno dei nostri più importanti complessi di produzione e noleggio — non ha compromesso l'efficienza operativa della Sezione per il credito cinematografico. Questa — nonostante qualche perdita già integralmente ammortizzata e talune partite immobilizzate, ma di sicuro recupero — è rimasta sostanzialmente integra nei mezzi patria moniali e nei fondi affidatile. Gli è che la Sezione, pur avendo dato il più largo e meno oneroso contributo al finanziamento di film nazionali, ha sempre operato con criteri rigorosamente selettivi e con fermi controlli per il recupero delle sue erogazioni. A questa severità d'indirizzo essa deve se oggi è in grado di assicu rare in larga misura quella conttruità di credito che è elemento d'importanza fondamentale in una fase di riaggiustamento e d'allarme in cui gli ordinari interventi bancari e privati tendono a venir meno proprio mentre l'industria cinematografica ha più urgente necessità di essere sorretta finanziariamente ne¬ gnicdtlpsmdihftdnrhsv a i i n a l a . o a n o a e a è n r ù e ¬ gli sforzi intesi a trovare un nuovo equilibrio su livelli disinflazionati di produzione e di costi. L'efficienza operativa della Sezione nell'odierna situazione di diffusa e pericolosa illiquidità può essere il più concreto riconoscimento sia dell'utilità dell'attuale forma di c credito speciale », sia della sostanziale bontà degli indirizzi con cui la Sezione lo ha organizzato e gestito. Di fatto, nel 1956, la Sezione, oltre a concedere integrazioni di fidi per film già sovvenuti nel 1955 ed anticipazioni dirette a Società di produzione, ha finanziato 42 nuovi film spettacolari e numerose attività complementari (teatri di posa, stabilimenti di sviluppo e stampa, di doppiaggio, ecc.). Il complesso dei crediti erogati era pari, a fine anno, a 11,2 miliardi. d) Sezioni per il credito alle medie e piccole industrie. Grazie al sostegno finanziario ottenuto dall'Istituto Centrale di «Mediocredito», la Sezione ha potuto ampliare in modo significativo la sua attività. Al 31 dicembre scorso 1 crediti da essa erogati erano prossimi a 11,5 miliardi, con un aumento di circa 3 miliardi rispetto al 31 dicembre 1955. Prevalenti erano i prestiti per impianti e macchinari, concessi generalmente ad un tasso netto del 6,50% e per durate medie che ora tendono a concentrarsi tra i tre e 1 cinque anni. e) Sezior.s p»r !i credito alla cooperazione. E' continuata nel 1956 la pressione della domanda di credito delle cooperative, soprattutto di quelle agricole, che oggi costituiscono la parte più attiva della cooperazione italiana od un utile strumento per il processo di modernizzazione delle colture e di valorizzazione industriale del prodotti agrari. Il problema di adeguare i mezzi a disposizione della Sezione si è fatto quindi più vivo e ha potuto trovare solo parziale sollievo in sovvenzioni esterne, a tassi che in genere superano il 4 %. Sui suoi finanziamenti la Sezione ha però continuato ad applicare un tasso netto che nella media è risultato del 6,20% e, nonostante le difficoltà incontrate nel provvedersi di fondi a miti condizioni, ha chiuso l'esercizio con un complesso di fidi utilizzati (da 438 enti cooperativistici) pari a 9,5 miliardi di lire, rispetto a 7,7 miliardi al 31 dicembre 1955. Anche nel 1956, l'attività di ognuna delle cinque Sezioni ha dato risultati economicamente positivi che — coperti tutti gli oneri, spese e tributi afferenti all'esercizio, e adeguatamente aumentati gli accantonamenti cautelativi e le riserve — hanno consentito la assegnazione di congrui dividendi al capitale (6% per la Sezione di credito fondiario e per la Sezione di credito alberghiero; 7% per la Sezione di credito cinematografico; 5 Ve per la Sezione per il credito alle medie e piccole industrie; 3,50% per la Sezione di credito alla cooperazione).

Persone citate: Cassa Fondi, Giuseppe Corridori

Luoghi citati: Milano, Roma