Oggi in lotta nella Milano-Sanremo i più forti campioni del ciclismo mondiale di Vittorio Varale

Oggi in lotta nella Milano-Sanremo i più forti campioni del ciclismo mondiale Duecento corridori al via nella corsa di primavera Oggi in lotta nella Milano-Sanremo i più forti campioni del ciclismo mondiale (Dal nostro inviato speciale) Milano, 18 marzo. 8arà perché ne abbiamo viste tante, sarà perché la scomparsa dei campioni che furono popolari ha fatto presa anche sulla folla, ma ovai il tradizionale raduno nel cortile del giornale organizzatore per la cosiddetta, quanto inutile, piombatura delle biciclette, aveva un non so che di stanco, di sqtiallido, che neanche la consegna in pubblico, su un palchetto rimediato alla svelta e adornato di festoni tricolori, di una speciale medaglia d'oro al primatista mondiale Baldini da parte dei giornalisti sportivi milanesi, è riuscita a dissipare. Fuori, sulla via Galilei c'erano i soliti capannelli di curiosi, trattenuti dall» guardie; e almeno un centinaio di altri — che niente avevano a che fare con la corsa — erano riusciti a intrufolarsi all'interno, lieti e felici di poter vedere da vicino i corridori man mano che entravano, e ritiravano il numero, sottoponendosi alle altre rituali operazioni della vigilia. Desolatamente bianco, il taccuino del cronista, sul quale un tempo si usava annotare episodi, battute, indiscrezioni d'una certa portata, he poche informazioni che possono interessare si contano sulle dita d'una mano: Van Looy ha l'angina, domani partirà ugualmente, ma è certo che non potrà difen dersi, né attaccare, come fosse in normali condizioni di salu te; salvo Maser, e in parte Nencini che al pari del trentino vi si è comportato bene, gli altri reduci dalla Parigi-Nizza sono stati oggetto di frizzi e commenti salaci per la loro assoluta incapacità di reggere al ritmo di corsa imposto dai francesi e dai belgi; Bobet ha avuto la sua parte di applausi, come sempre riscuotendo la simpatia del pubblico; e alla fine della riunione, durata quattro ore, una quarantina dì corridori risultavano assenti. Ne partiranno duecento, sempre troppi per una corsa che, per la sua importanza, dovrebbe essere riservata aW'élite del ciclismo internazionale, con le sole eccezioni dei giovani di, un certo valore. Tra gli assenti, Geminiani, che non ha fatto in tempo a prendere l'aereo che con successivi scali l'avrebbe qui dovuto portare nientemeno che dalla Costa d'Avorio dov'era andato per una corsa a tappe; e l'intera squadra francese dell'* Essor » con Forestier, Hassenforder, Robic e compagni. Al momento che gli < ufficiali » chiudevano i registri, ecco spuntare Van Steenbergen, come tutti gli altri belgi arrivato in aeroplano da Bruxelles: gli è stato detto di presentarsi domattina alle otto e mezzo, al raduno di partenza fissato nel cortile del Castello Sforzesco. Un po' d'allarme c'era anche stato perché né Dcrycke né Anquetil avevano fatto la loro apparizione. Diamine, che cos'era capitato ai vincitori delle due corse di ieri: la Parigi-Nizza e il Giro dell'Hesbaye in Belgio T Niente paura. Erano rimasti all'albergo, le loro biciclette richiedendo ancora l'opera dei meccanici per metterle in perfetto ordine. Anch'essi come Van Steenbergen, ritireranno il numero domani mattina. stlusoa«ndpcpln Il tempo è bello, dal percorso sono giunte notizie che altrettanto è sulla Riviera: tutte le previsioni sono dunque per una gara velocissima, in cui si supereranno i iO di media ad onta delle salite da Alassio in avanti, mettendo in pericolo il «record», detenuto da De Bruyne. E per rimanere nel campo delle previsioni, aggiungiamo pure quelle ovvie, e risapute, che circolavano nei crocchi dei presenti, giornalisti, industriali< direttori sportivi, ex-campioni comunque rimasti attaccati alle corse: cioè che la suprema¬ zia degli stranieri è evidente, e che solo per un miracolo un corridore italiano potrà interrompere la serie dei successi belgi che dura ininterrotta da tre anni. Si avanzavano i nomi di alcuni dei nostri, ina con timidezza: Ranucci, Boni, Garlesi, Baffi, Bruni, Ronchini, Maule, Moser, e qualche altro. Contro di essi, sovrastandoli, la massiccio e pesante rappresentanza franco-belga-spagnola, rappresentata dai fratelli Bobet, Bernard Gauthier, Dupont, Darriqade, Anquetil, De Bruy- ne, Dcrycke, Van Steenbergen, Vannitsen, Shepens, Vlayen, Poblet, eccetera, racchiude probabilmente il vincitore della corsa di domani. Ultime notizie, d'un certo interesse. Louison Bobet ha avuto un lungo colloquio col rag. Torrioni, capo delle organizzazioni della Gazzetta, nel quale s'è trattato della partecipazione d'una squadra francese al prossimo Giro d'Italia, naturalmente capeggiata da Bobet. Un accordo di massima è stato raggiunto, anche sul piano finanziario, nel senso che J'équi- pe dovrebbe essere patrocinata da un gruppo sportivo pubblicitario italiano di nuova creazione, lasciando liberi i corridori di montare la loro bicicletta abituale. Ma il «si» definitivo non è Bobet che può pronunciarlo, bensì U signor Mercier, l'indite striale francese dal quale dipendono contrattualmente i corridori proposti. Bobet si è impegnato di far giungere una risposta agli organizzatori entro quarantotto ore. Vittorio Varale Alla vigilia della Sanremo Bartali premia Baldini quale < atleta dell'anno » (f. Moislo)