Il programma di lavoro che attende l'on. Togni

Il programma di lavoro che attende l'on. Togni Il nuovo Ministero delle I»artecif>azlo»i statali Il programma di lavoro che attende l'on. Togni Riorganizzare e dare un indirizzo produttivistico a tutte le aziende cui partecipa lo Stato Un compito vasto che abbraccia una ricchezza di circa tremila miliardi di lire ed interessa trecentomila lavoratori - Le aziende saranno staccate dalla Confederazione dell'Industria Roma, 11 marzo. E nuovo Ministero (ielle Partecipazioni Statali, la cui direzione è stata affidata all'on. Giuseppe Togni, ebbe il suo atto di nascita in Parlamento il 20 dicembre scorso. Il provvedimento tornava alla Camera dal Senato, che lo aveva modificato in taluni punti: i deputati non vollero perdere altro tempo e decretarono la istituzione del dicastero con 414 voti a favore contro 51 voti contrari. Questi voti negativi sono da attribuire alla destra; comunisti e socialisti si schierarono a favore del progretto. La sede di questo nuovo organismo (è il diciassettesimo dicastero senza contare, i tre ministri senza portafoglio) è In via del Quirinale, nello stabile che fu del Ministero della Keal Casa e che ora è occupato dagli uffici della Direzione generale del Demanio, le cui competenze saranno assorbite dal Ministero delle Partecipazioni. Non saranno spesi soldi per l'affitto di edifici, l'arredamento ottocentesco del palazzo basterà al decoro e alla rappresentanza e sufficienti saranno anche le sale e le stanze ornate di stucchi, di dorature e di pitture (tra cui le < Quattro Stagioni » di Angelo Dall'Oca Bianca) ad accogliere i non più di cento Impiegati che dovranno mettere in moto la macchina amministrativa. E' cosi rispettato II desiderio del legislatore che in taluni punti della legge si è preoccupato di contenere al massimo ogni spesa anche per acquietare gli allarmi dlffuslsi nella pubblica opinione già preoccupata dal fatto che circa la metà dell'intera entrata statale è impegnata dalle retribuzioni dei pubblici dipendenti, i quali si aggirano sul milione e 150 mila unità. Lo scopo principale del nuovo ministero è quello di ricercare economie nella gestione di tutte le aziende alle quali lo Stato partecipa con la totalità o con una parte di capitali. Da qui appunto la denominazione di < par\,->cipazioni 3tata.ll >. La prima esigenza del Dicastoro è quella di inquadrare' queste « partecipazioni > in enti autonomi di gestione operanti secondo criteri di economicità. Si tratta, in poche parole, di imprimerò un indirizzo produttivistico ai queste aziende così come farebbe una buona amml_ nistraziono privata. Unità di indirizzo, quindi, • unità di con trollo sugli interventi dello Stato nell'attività economica di produzione "e di scambio, controllo ohe finora veniva esercitato da organi molteplici e diversi dell'amministrazione centrale, agenti ognuno per proprio conto, con pesantezza burocratica e criterio antiproduttivifltico. E' un compito vasto che abbraccia ingenti ricchezze (all'incirca tremila miliardi) e che interessa direttamente o indirettamente una moltitudine di circa trecentomila Javoratori di ogni settore. Le forme di intervento dello Stato nel campo dell'economia si manifestano in diverse maniere: la prima è costituita dalle aziende patrimoniali gestite dal demanio come, per esemplo, quella delle Terme di Salsomaggiore; la seconda riguarda la costituzione di enti economici con capitale dello Stato, rivolti taluni al finanziamento di imprese private, altri direttamente alla produzione, su un plano di concorrenza con le industrie private; la terza, Infine, e la partecipazione ad imprese sociali di natura privatistica, attraverso l'azionariato di Stato. Più appariscenti tra queste varie forme di Intervento sono quelle delle Imprese a carattere finanziario come l'IRI (Istituto di Ricostruzione Industriale) e l'ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) che investono settori, come la navigazione, le condutture elettriche, quelle telefoniche, la siderurgia, la coltivazione di miniere, lo sfruttamento di petroli, le banche. Ricorderemo dell'IEI le attività della Finsider, alla quar le fanno capo le aziende dell'Uva, della c Terni », di Cornigliano, della Dalmine, della Ferromin, della Siderurgica Commerciale, della Ferralba, delle Acciaierie e Tubifici, della Cementir; e quelle della Finmeccanica con l'Ansaldo, Cantieri Riuniti dell'Adriaticola Navalmeccanica, l'Alfa Romeo, la Motomeccanica, l'Arsenale Triestino, gli stabilimenti di Pozzuoli, le costruzioni aeronautiche e ferroviarie dell'< Aerfer >, la Termomeccanica Italiana, la Metallurgica Ligure, la Siemens, le Officine Rivarolesi, Industrie meccaniche napoletane, siciliane e meridionali In genere, ecc. Inoltre la Finelettrica con la Sip, la <Terni», la Società Meridionale di Elettricità, la Piemonte Centrale Elettricità e imprese trentine, sarde, siciliane; la < Holding» della Stet con la Stipel, la Telve e la Timo; la Fiumare con la Società Italia, il Lloyd Triestinol'Adriatica, la Tirrenia, la Marittima Nazionale; la Rai-tv con le Bue aziende collcgatee gli istituti di credito, e società di navigazione aerea come la L.A.I. e l'Alitalla. In quanto alle aziende derivanti dall'ENI, sono da citarl'Agip, l'Anic, la Stanic, l <Nuovo Pignone», la'Immobiilare Galvani, la MetanodottPadani, la Chiozza e Turchi, la Somicem, la Mineraria Sicilia Orientale, la Ravennate Metano, la Mineraria Somalia, la Petrolibia, la Società Nazionale Metanodotti, per tacere dnumerose altre. Lo Stato controlla inoltraz« lanCAtiqtistdfiqcvremMgdl'aPSCslvmncbIbTntiftlsua i o à a e a è e aziende industriali quali la « Minerali Metallici Italiani », la Carbosarda, l'Istituto nazionale trasporti, il Poligrafico, la Cogne, la Larderello, la Monte Amiata, le Linee aeree traacontinentali, l'azienda Tabacchi, quelle Termali e Radioterapeutiche, l'Ente Nazionale Industrie Cinematografiche, ditte di laterizi e fertilizzanti. Lo Stato partecipa ad enti finanziari di diritto pubblico quali la Banca d'Italia, 11 Banco di Napoli, la Banca del Lavoro, l'Istituto San Paolo di Torino e Consorzi e Istituti vari; ed ha interesse in enti economici pubblici quali la Cassa del Mezzogiorno, l'acquedotto Pugliese, l'Arar (Alienazione residuati), l'Ina, l'Inps, i'Inail, l'Inam; e gestisce con aziende autonome le Ferrovie statali, le Poste e Telegrafi, i telefoni di Staio, 11 monopolio banane, la Cassa depositi e prestiti, gli arsenali, le foreste demaniali e l'Anas. Denaro pubblico è infine Investito, con partecipazioni di minoranza, nella Montecatini, nelle bonifiche sarde, nella società Grandi Alberghi, in fabbriche di cioccolata e dl'cellu Iosa, di vetro e di potassa, di bitumi e di fosfati (Egitto? e Tunisia), nell'autostrada Torino-Milano, nella'compagnia Ih; ternazionale del wagons-lits e in diverse altre Imprese. Non tutte le imprese citate faranno obbligatoriamente parte del nuovo Inquadramento. La legge prevede che entro questo stesso anno dovrà essere fatto un primo Inquadramento delle aziende con partecipazione statale. Entro lo stesso termine cesseranno i rapporti associativi delle aziende a prevalente partecipazione statale con le organizzazioni sindacali degli altri datori di lavoro: sarà cosi attuato il famoso sganciamen to dell'Ir! dalla Conflndustrla che tanta vita diede al dibattito in Parlamento. Una modifica apportala nel corso dell'esame finale della logge sottrae all'Inquadramento le aziende di credito, essendosi constatato In questo settore un prevalente apporto di denaro privato. Delio Marietti n