Una bombino muore bruciata per salvare il suo cagnolino

Una bombino muore bruciata per salvare il suo cagnolino Una bombino muore bruciata per salvare il suo cagnolino La bestiola è stata salvata; la piccola è deceduta tra spasimi atroci Koma, 11 marzo. Una bambina di sette anni è morta per salvare il suo cagnolino. Il tragico episodio che ha commosso tutta Viterbo è avvenuto ieri in un paesetto di quella provincia: a Canepina. La piccola vittima di un gesto così generosamente grande è una umile contadinella del luogo. Si chiama Domenica Proietti e frequentava la seconda classe delle elementari. Nelle ore che la scuola le lasciava libere aiutava la mamma nelle faccende di casa e badava ai due fratellini più piccoli quando i genitori erano nei campi a lavorare la terra. Noti ostante fosse domenica il padre e la madre si erano dovuti assentare anche ieri mattina per compiere alcuni urgenti lavori. Lo bambina era così rimasta a sorvegliare i fratellini giocando con essi nella grande, patriarcale cucina. Il cagnolino al quale Domenica Proietti era particolarmente affezionata se ne stava intanto a sonnecchiare nella cuccetta che la bambina in questi mesi invernali gli aveva preparato vicino al focolare perché »ioii avesse a soffrire il freddo. Ad un tratto la paglia su cui si trovava il cane è andata a fuoco e Domenica senza por tempo in mezzo vi si è gettata istintivamente sopra per salvare la bestiola. Vi è riuscita, ma nel generoso tentativo le fiamme si sono impadronite dei suoi vestiti producendole orribili ustioni. Alle sue grida di dolore sono accorsi il padre e la madre ed alcuni vicini i quali dopo aver spento il fuoco che la martoriava l'hanno trasportata con una macchina all'ospedale di Viterbo. Le condizioni della bambina apparivano subito di sperate. Il fuoco le aveva prò dotto orrende piaghe al volto e in tutto U corpo. I medici hanno fatto di tutto per strapparla alla morte ma i loro sforzi sono risultati vani. Dopo qualche ora dal suo ricovero Doi.ten.ica Proietti ha esalato il suo attimo respiro fra le braccia della madre che singhiozzando invocava il suo nome. "I

Luoghi citati: Canepina, Viterbo